Il fine settimana non e’ stato male. Ventoso, ma non e’ mai piovuto, che per un fine settimana di Ottobre a Londra e’ quasi un evento. Ho fatto un bel po’ di cose.
Sabato mattina ho pulito casa.
Sabato pomeriggio ho ricevuto un messaggio di Marco (Reina, ex Rockerilla) e ci siamo trovati alle 4 in Endell Street per vedere insieme la mostra sul punk che ha aperto Venerdi’ all’Hospital. Non male, ma molto piccola, e per 6 sterline un po’ un furto. Poster e vestiario, ma nessuna foto, il che e’ un po’ un peccato. E la musica di sottofondo non era niente di che. A questo punto consiglio di risparmiare le 6 sterline e comprare il catalogo della mostra dedicata a Vivien Westwood questa Primavera dal Victoria & Albert Museum. Quella si’ che e’ stata emozionante: grande, piena di memorabilia esposte molto bene e con una grande colonna sonora. Ricordo ancora “Bondage up yours” degli X-Ray Spex quando entrai, indimenticabile manifesto di un’epoca. A quella mostra 4 Mark McGowan (*), a questa solo 2.
Sabato sera sono uscito con un po’ di amici, direzione Old Street. Consiglio spassionatamente un nuovo DJ bar, che ha aperto da quelle parti (come se non ce ne fossero gia’ abbastanza direte, ma questo e’ davvero ottimo). Si chiama Legion, l’indirizzo e’ 348 Old Street (resta dalla parte opposta di Hoxton Square piu’ o meno). Servono anche cibo, io ho preso un all day vegetarian breakfast che non era male ed era abbondantissimo. Il meglio e’ la musica, tutta circa ’79-’82 (Clash, Swell Maps, Cabaret Voltaire, Magazine...). Sparata a un volume che impedisce ogni conversazione, ma va bene cosi’. Bella l’atmosfera, molto migliore di quella dei locali di Hoxton Square, meno trendy e pretenziosa. Poi siamo stati al Foundry, sempre uno dei miei DJ bar preferiti (soprattutto i sotterranei stile centro sociale italiano). Il Foundry e’ all’incrocio tra Old Street e Great Eastern Road (la via che porta a Shoreditch). Infine siamo stati allo Zigfrid, che pero’ e’ solo l’ombra del locale che era quando ha aperto. La musica in particolare e’ molto peggiorata, e con la musica piu’ commerciale e’ arrivata anche una fiumana di persone. L’atmosfera e’ da Sabato sui Navigli, piu’ che da Hoxton. Il locale e’ nell’angolo in alto a sinistra di Hoxton Square. 4 Mark McGowan al Legion, 3 al Foundry, 2 allo Zigfrid (era partito da 4 quando ha aperto).
Domenica mattina sono arrivato alla Tate Britain all’ora di apertura. Se volete visitare le Tate, Modern o Britain, andateci a quell’ora, quando e’ ancora tutto tranquillo, prima che i gruppi di turisti se ne approprino. Ho visto la mostra di Gwen e Augustus John, due fratelli vissuti tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. I lavori di Augustus non mi hanno molto impressionato, mentre quelli di Gwen mi sono piaciuti moltissimo. Sono la rappresentazione pittorica delle poesie di Emily Dickinson, e le vite di Gwen e Emily in effetti hanno molto in comune. Entrambi personaggi reclusi e solitari, meditativi. Ci sono 2 ritratti, nelle sale 4 (“The pilgrim” del 1920) e 5 (“Girl in profile” del 1918) che da soli valgono la visita. Gwen usava colori ad olio mischiati al gesso, che imprimono sulla tela colori naturali e un po’ sbiaditi. Se fossero fotografie, sarebbero ritratti sfocati. Ma che emozioni danno quei visi pensosi. 2 Mark McGowan a Augustus e ben 4 a Gwen.
Domenica ho pranzato con Aurelia e Alex allo Story Deli di Dray Walk. Abbiamo preso pizza, che non era male, servita su taglieri. Il posto e’ straconsigliato se siete dalle parti di Brick Lane. Noi abbiamo mangiato fuori, sfidando il vento che portava via anche le pizze, ma e’ molto bello anche il piccolo spazio interno, con un grande tavolo comune e scatoloni usati come sgabelli. Allo Story Deli 4 Mark McGowan.
Poi siamo stati al mercato dei fiori. Ne ho parlato a “Tre uomini in barca” e non mi ripeto, comunque e’ da non perdere se siete a Londra. Se arrivate attorno alle 2.30 i prezzi di piante e fiori crollano. 4 Mark McGowan.
Poi ci siamo mangiati qualche dolcino alla 24 Hours Bagel Bake di Brick Lane. Consiglio la cheesecake. A quella storica panetteria 4 Mark McGowan.
Passando davanti alla Whitechapel Gallery per andare alla metro siamo entrati. Ci sono 2 mostre, Tobias Rehberger e Paul Noble. Nessuna mi ha davvero impressionato. 2 Mark McGowan.
Poi siamo stati a sorseggiare un te’ nella members room della Tate Modern, arrivandoci dal Millennium Bridge, sempre il mio modo preferito di oltrepassare il Tamigi (specie di sera). Al Millennium Bridge e alla terrazza esterna della members room della Tate 5 Mark McGowan. A Londra servono certezze, luoghi che sono costantemente belli e rilassanti.
Cena alla cafeteria del National Film Theatre, sotto il ponte di Waterloo, dopo che abbiamo trovato chiuso Wagamama di Fleet Street (che adesso resta aperto solo dal Lunedi’ al Venerdi’). L’hanno rimodernata dall’ultima volta che ci sono stato e il cibo non e’ troppo male. Ho preso un curry vegetariano con riso, che consiglio. 4 Mark McGowan alla cafeteria (per l’atmosfera) e naturalmente 5 al National Film Theatre (per esistere).
Infine concerto dei Magnetic Fields alla Royal Festival Hall. Sono meglio dal vivo che su disco, ma non so, forse non ero troppo in serata e non mi hanno preso completamente. Hanno suonato prevalentemente brani da “I” e “69 love songs”, in versione acustica. Rilassanti, forse troppo. 3 Mark McGowan oggettivamente, ma a me sono sembrati 2.
(*) Non ho molta voglia di spiegare adesso cosa sono i Mark McGowan per coloro che non hanno mai ascoltato London Calling. Per tutti gli altri sara’ probailmente come ri-incontrare un amico (come accade a me). Comunque, per semplificare molto, il sistema decimale dei Mark McGowan va da 1 (scarso, da dimenticare) a 5 (strepitoso, emozionante!). Aggiornamenti su Mark McGowan a breve qui a London Calling versione blog.