Martedi' 26 Ottobre: John Peel

Sono sceso giu' al negozietto a prendere uno yogurt. Hanno un maxi schermo sempre sintonizzato sulla BBC. Appena entrato ho letto una grande scritta in sovraimpressione, alla quale non volevo credere: "Legendary DJ John Peel is dead". Mi sono venute le lacrime agli occhi. Il suo programma era l'accompagnamento delle mie serate domestiche. La sua voce e il suo stile rimarranno nella leggenda. Sono molto molto triste e mi viene in mente solo un commento: grazie John. So che dovunque tu sei in questo momento starai suonando ottima musica. E la musica e' piu' forte di tutto, anche della morte.

Commenti

Anonimo ha detto…
da quando sei tornato a londra sei di umore plumbeo.
ti vogliamo piĆ¹ solare.
ciao
danilo
Fabio ha detto…
I primi giorni sono sempre cosi', non ti preoccupare Danilo! Poi passa, anzi oggi va gia' meglio.

Ieri ho parlato con Roberto Festa e ci sono grandi novita' in arrivo, ma ne parlo in un altro blog.

A proposito di John Peel, invece, ieri mi ha telefonato Elisa di Patchanka e mi ha chiesto un tributo per la sua trasmissione. Mi sono ispirato un po' alle tue rassegne stampa (a proposito, qui a Londra mi manca svegliarmi con i titoli dei giornali, anche se da qualche mattina mentre faccio colazione mi tocca sorbirmi le ultime nuove su quello che qui chiamano Rocco Buttiklioni, che vergogna!).

L'Independent aveva questo titolo: "Scompare la personalita' piu' importante della musica britannica dalla nascita del rock'n'roll".

Il Guardian, oltre alla foto, riportava una vignetta con 2 angeli, uno dei quali un po' imbarazzato, con una chitarra elettrica a tracolla, spiega all'altro: "Quello appena atrrivato dice che le arpe non sono piu' di moda...".

Il Time ricordava che fu John Peel a fare conoscere a questa nazione Jimi Hendrix e gli Smiths (non ho capito bene come abbia scelto questi nomi nel mucchio ma vabbe').

Il Telegraph scriveva in prima pagina: "Onesta', integrita', un cuore gentile, modi ineccepibili e un'intelligenza curiosa sono qualita' che avrebbero garantito a John Peel un posto tutto suo in ogni professione. Nella musica, dove le mode cambiano piu' velocemente del tempo metereologico, queste qualita' sono state straordinarie".

Un po' di commenti sparsi:

JARVIS COCKER (Pulp): "E' stata una di quelle poche persone delle quali potresti davvero dire che il mondo sarebbe stato un posto molto diverso se lui non fosse esistito".

FEARGAL SHARKEY (Undertones): "Nell'Autunno del 1978 successe qualcosa che avrebbe cambiato la mia vita per sempre: John Peel suono' "Teenage kicks" alla radio per la prima volta. Oggi la mia vita e' cambiata ancora, anche questa volta per sempre".

DAMON ALBARN (Blur): "Il mondo e' diventato un posto piu' povero con la sua scomparsaimprovvisa. Mi manchera' profondamente".

BERNARD SUMNER (Joy Division/ New Order): "Se non fosse stato per John Peel non ci sarebbero stati i Joy Division, ne' i New Order. Lui e' stato una delle poche persone a dare una possibilita' di essere ascoltate ai gruppi che suonano musica alternativa, e ha continuato a essere un campione di musica d'avanguardia".

Sono promosso per la rassegna stampa?? ;-)

Naturalmente la concluderei cosi': "A John Peel, a tutto quello che e' stato e ha fatto, 5 meritatissimi Mark McGowan".
Anonimo ha detto…
Grazie per averci raccontato chi era John Peel per te e per gli inglesi.
Anche per noi, per me e per i miei amici e colleghi di Radio CittĆ  del Capo, questa brutta, bruttissima notizia ha avuto un effetto inaspettato.
Non pensavo che la sua morte mi potesse rattristare cosƬ tanto.
Per chi fa il nostro lavoro John era e sarĆ  sempre un punto di riferimento, un esempio, un incoraggiamento, qualcuno da cui imparare e a cui ispirarsi.
Ciao Fabio, ancora grazie del tuo contributo, spero di risentirti presto nell'etere!
elisa
Fabio ha detto…
Ciao Elisa, mi ha fatto troppo piacere la tua richiesta di parlare di John Peel a Patchanka! Quando vuoi ci sono! Un abbraccio!
Unknown ha detto…
Almeno gli angeli avranno buona musica adesso. :)