Giovedi' 25 Novembre 2004: Can

MONSTER MOVIE/ SOUNDTRACKS/ TAGO MAGO/ EGE BAMYASI (Mute)



“Nei vostri dischi, piu’ della maggior parte degli altri musicisti, avete catturato lo spirito di un tempo e di un luogo e di un certo tipo di comunita’ musicale, un attitudine, una filosofia. Questo e’ cio’ che amiamo di voi: non e’ stata solo musica”. Lo ha scritto, a proposito dei Can, Brian Eno. I loro primi quattro dischi, ora ristampati da Mute con nuove esaustive note di copertina sono inseparabili dal contesto, sociale ancor piu’ che musicale, nel quale sono stati concepiti (Germania, 1968-72). I Can arrivavano al rock da mondi sonori lontani (Stockhausen per la precisione), portando con se’ rifiuto delle convenzioni e orgoglio della propria diversita. Influenzarono tutto cio’ che di interessante successe dopo di loro (Public Image, Talking Heads, Joy Division, Stone Roses, Einsturzende Neubauten, Sonic Youth li hanno citati come una fonte di ispirazione). Ristampe fondamentali.

PS: per i primers, da dove iniziare? Da “Tago mago” se volete partire con il capolavoro dei Can. Da “Monster movie” (forse il piu’ “semplice” dei 4 dischi, per quanto semplice non sia) se volete ripercorrere la storia dall’inizio. Da “Soundtracks” se volete rimanere affascinati per sempre dal suono infinito come il cielo di “Mother sky”. Lascerei per ultimo, pure gusto personale, “Ege bamyasi”, disco elegante e compiuto, ma almeno per me il meno emozionante dei 4.

Per ragioni generazionali non so cosa potesse voler dire scoprire questi dischi (e “White light/ white heat” e “The piper at the gate of dawn” e altri) quando uscirono, in piena rivoluzione di valori, alla fine degli anni ’60. Credo sarebbe stata un’esperienza potentissima, indimenticabile. Se ho un dispiacere, oltre al fatto di essere figlio unico, e’ quello di non essere nato 15 anni prima, per poter vivere quegli anni.

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