Martedi' 2 Novembre: "Variations"/ "Threnody"

E’ mattina e ho appena preparato la borsa con quello che mi serve per un paio di giorni fuori Londra. Nel mio stereo Tom Waits sta salmodiando “Day after tomorrow”.

Ripenso a quello che ho visto Domenica al National Film Theatre. Immagini di lancinante bellezza. Silenzio. Un’ode alla lentezza del vivere. Ha detto Nathaniel Dorsky commentando i suoi corti presentati Domenica: “Sono figlio unico. Per me la complessita’ della realta’ e’ eccessiva, disturbante, caotica. Con i miei filmcerco di rappresentare l’essenza delle cose”. Raggiungere l’essenza, il senso ultimo. Non a caso la lecture tenuta dal regista, dopo la proiezione di “Variations” (realizzato tra il 1992 e il 1998) e “Threnody” (2004), si intitolava “Devotional cinema”. Cinema come atto di devozione. Verso la natura, verso il divino. C’era tutto quel silenzio che circondava le immagini. Non siamo piu’ abituati a stare immersi nel silenzio, in una sala buia. E’ un’esperienza bellissima, spirituale.

E poi quelle immagini, di neve e riflessi della luce nell’acqua, pioggia silenziosa e alberi d’Autunno, mare all’alba e foglie mosse dal vento. Non serve alcuna struttura narrativa, nessun suono. Solo la danza dei fotogrammi che parla alla nostra anima, senza mediazioni.

Dedico questo post a Miki, senza la quale le cose che ho scritto non le scriverei mai.

http://www.lff.org.uk/events_details.php?EventID=43

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