Mercoledi' I Dicembre 2004: quest'Autunno

Sono uscito a fare la spesa e ho notato che il termometro di West Kensington segnava 9 gradi. Strano, perche’ mi sembra che sia arrivato l’Inverno e che la temperatura sia molto piu’ bassa. Sara’ rotto.

Com’e’stato l’Autunno? Piacevole. Sono stato una settimana in Italia, una negli Stati Uniti, per il resto qui a Londra.

Ecco le cose che mi sono proprio piaciute quest’ Autunno:

BJORK Medulla (One Little Indian). Il suo disco piu’ profondo e spirituale

SMOG + JOANNA NEWSOM + ADEM Conway Hall. Il festival Home Fires, organizzato da Adem, ha regalato emozioni preziose: silenzio soprattutto. E poi il suono dell’arpa di Joanna Newsom e i due set del musicista turco, davvero ipnotici

GIANT SAND Is all over the map (Thrill Jockey). Howe Gelb e’ un poeta dell’anima, anche quando riesce a mimetizzarsi bene

TOM WAITS Real gone (Anti). La cura di ogni suono e’ straordinaria, i testi sono poesia, la musica e’ lucida follia. Un album romantico, tormentato, ruvido, indispensabile

SHANE MEADOWS Dead man’s shoes. Shane Meadows e’ riuscito a trasformare una storia piuttosto interessante in un piccolo gioiello, grazie alla musica (Will Oldham, Smog, Adem) e alla bravura di Paddy Considine

NATHANIEL DORSKY Variations/ Threnody. Ancora silenzio, e immagini che danzano davanti a noi. Cinema davvero, finalmente, altro

DEVENDRA BANHART Nino Rojo (Young God). Un’altra raccolta di poesie sghembe, infantili, surreali. La seconda quest’anno per Devendra. Con arrangiamenti un po’ meno essenziali di “Rejoicing in the hands”

JENNIFER ABBOTT & MARK ACHBAR The corporation. Il documentario dell’anno, un attacco frontale alle mostruose multinazionali. Quasi 2 ore e mezza di dati e fatti, elencati con un ritmo perfetto

DANIEL LIBESKIND/ “Communicate” Barbican. Due mostre che mi hanno emozionato. Architettura da danzare e musica da vedere.

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