Lunedi' 21 Febbraio 2005: neve e altre emozioni

Mi hanno scritto un po' di amici dicendomi che sono sotto la neve. Qui a Londra ha provato a nevicare un paio di volte negli ultimi due giorni, ma con scarsi risultati. La prima volta stanotte, mentre ero fuori dal Renoir a parlare con Francesca, la seconda oggi pomeriggio verso le due, mentre stavo camminando nel South Bank. Nevicava con il Sole e la neve cadeva silenziosa nel fiume prima di dissolversi appena toccata la sua superficie.



Sabato mi sono svegliato con un messaggio di Giovanna che mi annunciava la nascita di Leonardo avvenuta appena prima. E' bello svegliarsi e iniziare un fine settimana in questo modo. Ho festeggiato ascoltando "Shiny happy people" mentre facevo colazione, come augurio per il piccolo Leonardo. Benvenuto e sii davvero il piu' possibile shiny e happy!



Venerdi' sera concerto dei Low alla Royal Festival Hall. Bella ed emozionante la sequenza "Monkey", "California", "(That's how you sing) amazing grace". Loro sono semplici, simpatici. Sembravano intimiditi da tutto quello spazio e da tutte quelle persone attorno a loro. Alla fine Alan ha detto che non sono soliti a quel tipo di situazioni. Sono belle persone ed e' bello che esista un gruppo come i Low.




Sabato mattina mi sono alzato abbastanza presto per "beat the crowd" e andare a vedere la mostra che la Tate Britain sta dedicando ad Anthony Caro in occasione del suo ottantesimo compleanno. E' una rassegna completa dei suoi lavori, che si apre con un'installazione straordinaria realizzata nella Duveen Gallery, un lavoro che per la sua semplicita' e eleganza mi ha ricordato Donald Judd. Splendide le sculture degli anni '70, quando Caro inizia ad esplorare strade diverse dalle sculture dipinte degli anni precedenti. Sono forme che respirano, materia libera di esprimersi nello spazio. C'e' leggerezza e il desiderio di conoscere la verita' e l'essenza delle cose attorno a noi. Non perdete questa mostra.

http://www.tate.org.uk/britain/exhibitions/caro/



Se tornate in centro dopo aver visitato la Tate Britain, non usate la metropolitana. Proprio davanti alla galleria ferma il 77A, che vi porta ad Aldwich costeggiando il fiume e passando per Westminster, Trafalgar Square e lo Strand. Ci si sente turisti nella propria citta' su quell'autobus.



Ieri sera Francesca e io abbiamo sfidato il timore che fosse un film troppo triste e ci siamo trovati al Renoir per vedere "The sea inside" di Alejandro Amenabar. Non so se questa pellicola sull'eutanasia sia gia' uscita in Italia. A me ha ricordato gli anni del servizio civile, quando mi occupavo di ragazzi con malattie degenerative. Mi ha fatto venire in mente Pier Mario e il suo modo di osservare il cielo quando lo portavo a passeggiare spingendo la sua carrozzella sulla salita di casa sua, che mi sembrava non dovesse finire mai. Come sarebbe felice Pier Mario di ricevere una mia telefonata e che sciocco sono a non chiamarlo piu' spesso. Adesso cerco il suo numero e lo chiamo.

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