Lunedi' 11 Aprile 2005: un po' di cose che ho fatto nel fine settimana



Della mia Domenica a Oxford ho gia' parlato ieri, oggi provo a ricordare cos'ho visto, fatto e sentito Sabato.

Un disco innanzitutto, del quale sta parlando parecchio la stampa inglese. Si intitola Fires, e' l'uscita numero 1 dell'etichetta indipendente Idaho, ed e' di una cantautrice di Londra che si chiama Nerina Pallot, al suo esordio.

I riferimenti sono classici: Joni Mitchell, Carole King, Paul Simon. Piccole canzoni d'amore quotidiane, di quelle che si ascoltano volentieri con questo clima mite primaverile. C'e' un momento per la lacerazione di Antony e uno per lasciarsi cullare da queste melodie gentili, per le tinte pastello di questi suoni: nella vita c'e' posto per molte cose diverse.

http://www.nerinapallot.com/

Sabato pomeriggio ho visto tre mostre, tutte nel West End. Prima sono stato alla Photographers' Gallery dove ha appena aperto il Deutsche Borse Photography Prize. Trovate alcune foto in questo sito: http://www.photonet.org.uk/sections.pl5?section=programme:current. Io vorrei che vincesse Jorg Sasse, che espone foto di grandi dimensioni che trasformano luoghi in forme astratte, contrasti e accostamenti cromatici.

Poi sono andato a fare un giretto alla Royal Academy, perche' mi incuriosiva la mostra di Matisse, dedicata alla relazione tra i tessuti dei quali era collezionista e i colori usati nei suoi quadri. Di Matisse amo soprattutto l'ultimo periodo, quello dei collage di carta, al quale e' dedicata una delle sale. Tutta la mostra e' un trionfo di colori che fa girare la testa: morbidi blu provenzali, gioiosi rossi africani, tutto molto libero e radioso.

http://www.royalacademy.org.uk/?lid=1343

Gia' che c'ero e avevo un po' di tempo, e visto che sono gli ultimi giorni, mi sono fatto forza e sono entrato anche a dare un'occhiata alla mostra sui Turchi. Che pero' mi e' sembrata un po' per specialisti, nonostante il pubblico fosse molto numeroso. Mi ha dato l'impressione che fosse molto completa, ma anche che tutti quanti fossimo un po' perduti, sopraffatti dalla dimensione (11 sale), dalla quantita' di oggetti, dalle date, dai nomi impronunciabili.

http://www.turks.org.uk/

Un paio di film, per finire i miei consigli del Lunedi'. Venerdi' e' uscito un film che stavo aspettando, "Bullet Boy". Il regista si chiama Saul Dibb ed e' un documentarista della BBC. Il soggetto sono i giovani di colore che vivono ad Hackney, East London. L'ambientazione e' straordinaria, tutta in case popolari e strade piene di graffiti. Il film e' la storia di un ragazzo che viene rilasciato dal carcere e finisce immediatamente nei guai, coinvolto in una lotta tra bande di quartiere. Violento, certo, ma anche molto vero. Nella tradizione del realismo sociale inglese, quello di Ken Loach e Mike Leigh. Bellissimo.

E poi un film che avrete visto gia', immagino. Al Riverside di Hammersmith e' in corso il festival del cinema italiano, che porta a Londra pellicole e registi non sempre facili da intercettare anche in Italia. Sabato Guido Chiesa ha presentato "Lavorare con lentezza". Da non perdere. Come erano diverse le prime radio libere da quelle che hanno preso il loro posto. Baratterei la mia esperienza a Radio Popolare con Radio Alice? Beh, credo proprio di si'. Che tempi devono essere stati, che tempi indimenticabili. Bravo Guido Chiesa, che non vedevo da quindici anni, da quando mi venne presentato dal mio concittadino Claudio Sorge. Dovevo andare a New York e Guido mi diede tantissimi consigli. Poi perdemmo i contatti. In quindici anni si cambia, ma forse neanche cosi' tanto.

http://www.lavorareconlentezza.com

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