Ryan Adams



Quando torno a Milano, i ritmi rallentano. Mi fermo a parlare con tante persone che non vedo da tempo (i vicini, la portinaia, il simpatico edicolante della metro di Porta Genova), e tutti mi chiedono come sto a Londra, si infomano su quanto tempo sto a Milano, mi parlano delle loro vite. Tutte cose impensabili quando si vive in una citta' frenetica e con un maniacale senso della privacy come Londra.

Cosa c'entra tutto questo con Ryan Adams? C'entra, perche' questo e' un disco pieno di calore umano, di sentimenti, di emozioni. Un disco scarno e sincero, fatto di chitarre e poesie. Country-rock lo si chiamerebbe, e tutto questo porta alla mente ricordi di anni '70, di Neil Young, di un giovane Bruce Springsteen. E lo spirito di Ryan Adams & the Cardinals e' quello. Con "Cold Roses" (Lost Highway), il cantautore di Jacksonville, North Carolina, ritorna alle atmosfere di "Heartbreaker" (uscito nel 2000) e di "Gold" (2001). Ballate decorate con slide-guitars e echi di Gram Parsons, classiche ed evocative.

Ryan Adams parla di relazioni, spesso difficili, e lo fa in modo gentile, che ricorda il nostro amato Ray Lamontagne. C'e' tutta una nuova generazione di giovani musicisti americani (Ryan Adams, Ray Lamontagne, Devendra Banhart, Mark Linkous, Joanna Newsom, Sufjan Stevens, Will Oldham) che guardano alla tradizione come fonte di ispirazione. E alla fine a me sembra la miglior musica in giro in questo momento. Fresca, semplice, in grado di comunicare emozioni sincere.

Ne parleremo a Prospettive Musicali, Domenica alle 22.35, Radio Popolare, 107.600.

http://www.ryan-adams.com/

Commenti

Unknown ha detto…
secondo me il disco migliore di Ryan Adams rimane il primo...e poi si trasforma in una " due palle pop" :)