Altra musica

Avete visto Syriana di Stephen Gaghan? Io l'ho fatto Sabato sera, poche ore prima di volare a New York per seguire una conferenza. Non so se sia stato quel film, che come immagino sappiate denuncia in modo impietoso la corruzione del governo americano, ma il fatto e' che vorrei essere ovunque ma non qui.

Provo un enorme disagio nei confronti dell'America, questo Paese e' cambiato cosi' tanto negli ultimi anni. Ricordo l'entusiasmo dei miei primi viaggi qui, all'inizio degli anni '90 e lo confronto con la desolazione nella quale l'amministrazione Bush ha gettato questo Paese. Ho fatto l'errore di guardare la televisione per pochi minuti qualche sera fa, per non ripeterlo mai piu'. Il primate inferiore stava scendendo da un elicottero e ha risposto a domande dei Vespa locali a proposito della liberazione dell'Iraq. Avete letto bene, liberazione.

Per fortuna New York conserva il suo fascino. Nel poco tempo libero ho passeggiato nell'Upper West Side con il mio amico Roberto Festa (per chi non lo conosce: corrispondente da qui per Radio Popolare e Repubblica) e sono stato nel Village. Splendida epiphany a Other Music, il migliore emporio di musica che piace a noi in questa citta'. Stavo rovistando tra i loro dischi e improvvisamente la giovane commessa ha messo sul piatto un vecchio album di John Barry. E la sigla di "Attenti a quei due", uno dei miei telefilm preferiti di quando facevo le scuole elementari, si e' diffusa tutt'attorno. Passioni di eta' diverse che si sono incontrate, mentre il cielo iniziava a cambiare colore, e in distanza si accendevano le luci gialle che illuminano l'Empire State Building.

Commenti

Anonimo ha detto…
piaceva un sacco anche a me "Attenti a quei due", anche se sono certo di non ricordarmi la sigla (nĆØ ho mai saputo di chi fosse...)

Syriana non mi ĆØ piaciuto moltissimo, mi sembra un pĆ² confuso, bisogna ripassarsi la storia mediorientale recente prima di andare al cinema per ricordarsi chi erano le varie fazioni e da che parte stavano
Comunque un film coraggioso nel denunciare i metodi americani (infatti credo che negli USA sia stato un flop), mi viene voglia di leggere il libro corrispondente (e questo non ĆØ un risultato da poco, per un film!!)

quanto stai a NY?

ciao
Auro
Bloggo ha detto…
SembrerĆ  un caso ma siete due dei migliori collaboratori della radio, che per ragioni diverse, siedono TROPPO POCO negli studi di via Ollearo.
PiB ha detto…
Fabio..io il primate lo evito come la peste.. ma ovvia-MENTE essendo amico del Nano sai bene quanto sia difficile. Guarda che cmq quella ĆØ sola la punta dell'Iceberg..il top lo raggiungi con il Fede locale: Bill O'Reilly...te lo dico a mo di immunizzazione in caso accidental-MENTE lo vedi..New York...mi lascia sempre con quel sapore bittersweet. Attenti a quei due...era quello con R. Moore? Ciao rilassati e divertiti a NY e se hai tempo vai al Met oggi inizia Kara Walker
Fabio ha detto…
Auro -

Vero, molto (troppo?) complicato. Uno di quei film nei quali se perdi un particolare non ti raccapezzi piu'.

Matteo -

Grazie, sempre troppo buono. Torno da quelle parti la settimana prima di Pasqua (quindi conduco Prospettive il 9 e il 16).

Pib -

Ti ringrazio per le segnalazioni. Non avro' piu' un minuto per me fino al volo di domani sera purtroppo.
Anonimo ha detto…
Felice che tu abbia seguito la mia raccomandazione e sia riuscito a fare tappa da Other Music! E' strepitoso, non e' vero?
Un saluto e ci vediamo al tuo rientro qui a Londra.
Anonimo ha detto…
Come ti invidio, Fabio, a zonzo per la Upper East Side mentre fischietti il tema di "The Persuaders", colonna sonora della nostra fanciullezza.
Mi hai fatto venire voglia di rivedere quella sigla leggendaria, con le vite parallele di Brett Sinclair e Danny Wilde che scorrono rapide sui titoli di testa.
Nicola

PS. Ti ho linkato sul mio erratico e carveriano blog "lotto49.splinder.com".
Anonimo ha detto…
Anch'io ti invidio Fabio.
A New York con Roberto Festa!!!
chissĆ  quanto ti divertirai... per quel che lo conosco dalla radio posso dire che ĆØ veramente troppo simpatico!

beato te
a presto
raf
Fabio ha detto…
Marco -

Si' e' davvero un luogo molto speciale, certamente qualcosa piu' di un negozio di dischi. Grazie per la segnalazione!

Lotto 49 -

Anch'io ti ho linkato. Beh mica tanto erratico, ieri hai pubblicato 4 post. E si', quella sigla era davvero molto bella, cosi' come era geniale l'idea di un telefilm con due personaggi che rappresentavano le due sponde dell'Atlantico, vecchio e nuovo mondo. Non ne perdevo una puntata la Domenica pomeriggio. Non so decidere se preferivo i Persuaders o gli Avengers.

Raffaella -

Roberto e' davvero simpaticissimo infatti. E vive in una zona splendida, tra due parchi, con il suo simpatico cane (quello che regolarmente mangiava i cavi degli studi per la disperazione dei tecnici). Sto scrivendo dalla lounge di JFK pero', aspettando di imbarcarmi per tornare a Londra. Oggi sono stato a Chelsea, in giro per gallerie d'arte, se riesco poi posto qualcosa. [Sei a Milano la settimana prima di Pasqua o torni a Urbino? Perche' io sono da quelle parti e sarebbe bello vederci!].
ele ha detto…
ah, che invidia. ho davvero tanta voglia di tornare a new york. ĆØ una cittĆ  che ho amato molto.. anche se io ci sono stata quando ancora c'erano le twin towers, e penso che da allora sia cambiata.. almeno un po'.
buon ritorno a londra.. :)
Anonimo ha detto…
ovviamente vado a Urbino per votare e pensavo di rimanere fino a pasqua.........insomma lo fai apposta a venire a Milano sempre quando non ci sono, dƬ la veritƠ!

(m'ero dimenticata di dire che Attenti a quei due piaceva molto anche a me, e quella sigla era la colonna sonora anche delle mie domeniche pomeriggio. che perĆ² forse alle elementari non ci andavo ancora, eh, sia chiaro)
un abbraccio e bentornato a Londra allora

raf
Anonimo ha detto…
scusa Fabio, ancora io, per consigliarti l'ultimo post di Marina (autorun) su Morrissey. Bellissimo!!! ovvio che non ho potuto fare a meno di pensare a te...

raf
Unknown ha detto…
Su Syriana ho sentito pareri molto contrastanti..ad ogni modo devo ancora farmi il mio..:)
Non ho ancora messo i piedi in USA, penso New York sara' la prossima tappa..:)
Unknown ha detto…
"The persuaders" e "The Saint" sono dei miti della TV della mia infanzia e anche "The Avengers" :)
Fabio ha detto…
Ele -

New York direi che e' tornata alla normalita'. Gli addetti all'immigrazione sono piu' rilassati (ricordo cos'era entrare in America senza passaporto americano pochi mesi dopo gli attentati: una volta a Chicago feci una coda di quasi 3 ore tra bambini che piangevano e tutti dico tutti in disperato bisogno di un bagno. E loro lentissimi, a leggere ogni pagina del passaporto, anche quelle senza timbri, mentre ti squadravano con un arroganza incredibile. Mentre gli Americani entravano tranquillamente in pochi secondi) e la gente sembra avere dimenticato. Insomma la citta' e' un po' come te la ricordi, sempre una grande esperienza (se eviti il centro affollato di Times Square e dintorni).

Raffaella -

Ho letto, grazie. La mia esperienza qui a Londra fu invece molto diversa. Attorno a me c'erano persone simpatiche e molto "come me". Morrissey si sentiva a casa e scherzava con il suo humour cinico (tipo: "Questo e' il nuovo singolo e dato che siamo vicini a Natale ho deciso di donare tutti i profitti del disco a una charity (pausa): me"). Io avevo la fortuna di essere a pochi metri dal palco. Mi aveva preso cosi' tanto quel concerto che a un certo punto il luogo non ha avuto piu' importanza. Passato e presente si incontravano. Varie volte ho avuto i lucciconi agli occhi. Ma davvero mi associ a Morrissey? Che complimento!

Myriam -

"The saint" mi annoiava un po' invece. Ma gli Avengers li ricordo ancora con affetto, nella versione con schermo puntinato di Tele Capodistria che a casa mia si vedeva da schifo.
Anonimo ha detto…
Come se l'avessi scritto io questo post.
L'amore per NY e l'odio per la cultura/non-cultura americana.
Un binomio imprescindibile e un pĆ² frustrante, per me.

PS. io a veder Syriana ho faticato non poco, lo ammetto!
Fabio ha detto…
Forse almeno un po'riusciamo a conciliare le due sensazioni, entrambe molto forti, ricordando la distribuzione del voto. Gli elettori di Bush si concentrano nelle zone rurali del centro, sono quelli che se anche tu hai attraversato l'America in autobus (io lo feci in tempi decisamente migliori) avrai visto alle stazioni di servizio con i secchi di Coca-Cola e gli hamburger a tre piani. E' vero che c'e' l'eccezione della California che ha eletto Schwarzenegger come governatore, ma considera che la cultura politica della East e della West Coast e' molto liberal. L'America, come del resto l'Italia, e' davvero divisa tra due concezioni culturali opposte. E New York, nello specifico, include aree nelle quali chi ama arte e musica si sente davvero in Paradiso. Il New York Times di Mercoledi' aveva due articoli davvero molto critici sulla prima pagina, uno sul crollo di popolarita' di Bush e uno sulla condanna del soldato americano che terrorizzava i prigionieri di Abu Ghraib con il suo pastore belga. Tutto con dovizia di foto. Certo, purtroppo il New York Times in Iowa non lo legge nessuno, ma direi che la grande mela resta un'oasi nel deserto e continua a esercitare quel grande fascino che gli Stati Uniti invece si sono giocati eleggendo per la seconda volta come preseidente l'assassino texano. [Il nostro "corrispondente americano" Pib forse potra' raccontarci se e' d'accordo].
PiB ha detto…
Fabio concordo con la tua analisi: purtroppo! La base elettorale di Bush ĆØ quella dell'America rurale innestata con la forte componente religiosa (al confine con il fanatismo in alcuni casi)..il tutto condito con un pizzico di minoranza latino americana (che minoranza non ĆØ piĆ¹) alla quale il Pistolero Texano fa constante-MENTE l'occhiolino. Le cities non rientrano in questo quadro special-MENTE New York...ma come tu hai sottolienato il NY Times in queste zone lo devi cercare con Mapquest...
Anonimo ha detto…
io c'avevo creduto.
e mi son sentita tradita comunque.
:(
Fabio ha detto…
Aleale -

Beh si', in molti non consideravamo possibile quello che e' successo. Ma esiste, per fortuna un'altra America, che porta avanti i valori nei quali crediamo e che, come noi "ci aveva creduto".