With Icon we were trying to create music that you could get lost in - an intensity of sound that was hypnotic, ritualistic. That goes back to our love of things like Can, who'd play for thirty minutes and you'd be completely lost in the same revolving patterns of sound.
- Steve Severin

Stamattina sono giunto a una conclusione che probabilmente non interessera' nessuno, ma io sono alcuni anni che ci sto pensando. Il disco migliore di Siouxsie & the Banshees e' "Join hands". Lo so che tutti dicono che e' "Ju ju", ma sbagliano. "Ju ju" non possiede il respiro gotico sepolcrale di "Join hands". In "Ju ju" il bianco e nero di "The scream" si era ormai stemperato nei colori decisamente troppo vivaci di "Kaleidoscope". E poi ditemi se "Spellbound" ha la stessa capacita' di ipnotizzare di "Icon" e "Playground twist" (che secondo me le aveva scritte William Blake, e Siouxsie si e' limitata a cantare il manoscritto d'epoca ritrovato nella soffitta del nonno). E se in "Ju ju" c'e' una Sister Ray rivisitata, un dramma morale bergmaniano stravolto da Jim Morrison in acido che vortica insieme ai dervisci rotanti, come e' "The lords prayer".

Se li ascoltate uno dopo l'altro come ho fatto io stamattina vedrete che mi darete ragione.

[Una galleria sterminata di foto di Siouxsie la trovate qui].

Commenti

lophelia ha detto…
La ricordo al Palasport di Scandicci nel 1987, con il suo trucco klimtiano...non la ascolto da allora, ora le tue interpretazioni me ne fanno tornare voglia. Tra l'altro venerdì sera in un locale ho scoperto un pieno revival dark tra i ventenni, con capelli a cresta e ragazze in reggicalze a vista. Eh sì, sono passati venti anni...
Anonimo ha detto…
una delle icone della mia gioventù!
quando ancora potevo ascoltare a tutto volume un LP (ma si usavano molto gli EP)sullo stereo di casa e non in auto!

a dire la verità, non disprezzo neanche Hyena (Belladonna, Running Town, Blow the House Down....)
Kaleidoscope è molto folkloristico, si sente che non sanno suonare ma si apprezza per l'impegno e la novità (all'epoca), certamente JuJu e Join Hands sono migliori.

certo che mai l'ho fatto e mai l' ascolterò di mattina, è roba rigorosamente notturna
ciao
AuroRT
Fabio ha detto…
Lophelia -

E' infatti credo il primo revival della nostra generazione. Per il punk ero troppo piccolo, ma il post punk l'ho vissuto in pieno. Di fatto fa pensare che nei revival ci si appropria dei codici estetici di un'epoca senza per altro fare propria la filosofia. Ieri mentre cercavo la frase di Steve Severin da mettere nel post ho trovato anche questa: "It was a case of us knowing what we didn't want, throwing out every cliche. Never having a guitar solo, never ending a song with a loud drum smash. At one point, Siouxsie just took away the high-hat from Kenny Morris's drum kit". E ricordo di aver letto una dichiarazione simile di Keith Levene dei PIL. Cioe' alla fine una reazione ai cliche' sta essa stessa diventando un cliche'. Detto questo vorrei avere 20 anni, la cresta, ecc. e non trovarmi a fare certi ragionamenti.

Auro -

La formazione di Kaleidoscope pero' era gia' quella stellare, con John McGeoch ex Magazine e Budgie che forse e' stato il migliore batterista di tutto il post punk inglese (ascolta per dire i suoi dischi solisti con Siouxsie sotto il moniker Creatures, che fanno riferimento a tradizioni ritmiche orientali e africane, via Can). Invece era la formazione precedente quella che aveva seri problemi tecnici. In un'altra intervista, Severin dice che ogni volta che riascolta "The scream", al termine di ogni pezzo gli sembra di sentire il fiatone di Morris e McKay distrutto dallo sforzo di suonare uno strumento che ancora non conosceva. Per altro non era nemmeno la prima formazione dei Banshees. Il primo batterista fu Sid Vicious (che infatti poi sarebbe passato al basso nei Pistols), mentre alla chitarra c'era Marco Pirroni che poi avrebbe continuato con Adam & the Ants. Ah, essere stati qui a Londra in quegli anni!
Anonimo ha detto…
continuo a preferire the scream a
join hands è un buon disco ma the scream è a un livello + alto è piu immediato .
mi ricordo ancora la prima volta che ho sentito playground twist , fu il primo 45 giri tratto da join hands . ero al Lyceum di Londra avevano appena finito di suonare i Lurkers , ancora con le luci spente partì questo riff di chitarra distorta:
mi vennero i brividi sulla schiena , e tutt'ora mi vengono quando ascolto sto brano.
amen ! è successo nell'estate del 1979. avevo 19 anni , mi vestivo tutto di nero e appena potevo scappavo da Milano per andare a Londra.
Fabio ha detto…
"The scream" e "Join hands" sono parecchio simili, forse come dici tu "The scream" e' piu' immediato (cosi' come "First issue" e' piu' immediato di "Metal box - Second edition").

Adesso al Lyceum fanno "Il re leone"! Pero' naturalmente non mancano i luoghi dove sentire/ comprare/ vedere musica a Londra. Che e' il tema di Zoe di domani, se hai voglia di ascoltare (tu e gli altri lettori), alle 11.15 su Radio Popolare (o forse un po' prima dato che Marina mi ha scritto che ho piu' tempo del solito).
sonia ha detto…
ciao fabio..perdonami ma su questo post, non posso proprio commentare nulla...questa musica non mi è mai apeertenuta!;0)(vedi l'età) Sono solo venuta a farti un salutino...ciao e buona giornata!
Fabio ha detto…
Effettivamente sei la prima under 40 che commenta Sonia! Io che inauguro parlando di un disco del 1979, Lophelia che cita un concerto del 1987, Auro che parla della sua "gioventu'" (cioe' gli anni '80) e Giuseppe che torna ai ricordi del 1979. Meno male che ci salvi dalle nostre nostalgie canaglie e ci riporti al presente. Buona giornata anche a te!
Anonimo ha detto…
alle 11,15 la vedo dura che riesco a sentire RP,in ufficio poi ....
Londra è sicuramente cambiata da quando ci abitavo io,son tornato a Milano in pianta stabile nel Dicembre 1980, forse ho fatto una cazzata , vabbe!
ci sono ritornato poi per brevissimi periodi , l'ultima volta aereo alle 6 di mattina e riento alla sera , sinceramente non mi manca
ho visto che il Marquee non c'è più in Wardour Street , qualche amico che li ci vive ancora essendo inglese mi ha detto che anche il Music Machine non esiste più , adesso tu mi dici che al Lyceum ci fanno il Re Leone ... son passati tanti anni ,io la prima volta che sono andato a Londra era il 1976 e poi tutte le estati fino al 1980 ci
sono stato almeno un mese se non di più. Esiste ancora il Dingwalls? ci ho visto i Cramps ,il primo tour che fecero in Europa .....
Fabio ha detto…
Il Dingwalls esiste, ed e' al posto numero 7 della classifica dei luoghi della musica che ho scritto stamattina per il programma di domani. Dato che non potrai ascoltare li listo qui:

20) Sister Ray
19) Sounds Of The Universe
18) Barfly
17) 100 Club
16) University of London Union
15) Ray's Jazz Shop
14) Brixton Academy
13) Jazz Cafe
12) 93 Feet East
11) Hoxton Square
10) Shepherd's Bush Empire
9) Hammersmith Apollo
8) Rough Trade
7) Dingwalls
6) Conway Hall
5) Somerset House
4) Barbican
3) Union Chapel
2) Fopp
1) South Bank.
lophelia ha detto…
Io ai miei vent'anni non tornerei mai!!!
Ai trenta invece sì, subito...dai trenta arriverei ai quaranta e poi di nuovo da capo, ad libitum o fino a che non mi viene a noia.
Fabio ha detto…
Non ci verrebbe mai a noia mi sa! Facciamo da 30 a 39 e 364 giorni pero'. Io con il numero 40 non riesco a entrare a patti.
Anonimo ha detto…
"Avevo vent'anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita"
... e aveva ragione , io pure non tornerei indietro .
Anonimo ha detto…
ma che vi è successo a vent'anni? qualche trauma grave? qualcosa di cui vergognarvi molto, tipo che ascoltavate Pupo e i Pooh?
io se potessi andrei in loop da 20 a 35!
AuroRT
Anonimo ha detto…
Non ho mai "amato" Siouxsie. Intendiamoci bene, li reputo bravissimi, originali, innovatori. Ma non ho mai provato trasporto per la loro musica. Forse perche' non ho provato - e ho vissuto entrambi in tempo reale - lo stesso trasporto per il post-punk/new wave che provai per il punk rock (cosi' si chiamava, punk rock). Per me, chi davvero "spaccava" erano i Pistols, i Clash, gli Heartbreakers, i Buzzcocks.
Ma certo Siouxsie e' stata, e' e sara' importante.
Io li ho visti - qualche mese dopo aver compiuto sedici anni - nel settembre del 1979 a Oxford, dove mi ero trasferito per motivi di studio. Ricordo - a distanza di 27 anni (!) - la immensa croce multicolore che campeggiava sul drappo nero che faceva da fondale.
Lo ricordo come un bel concerto, con il pubblico soddisfatto. Bello, ma distante. Il supporto, quella sera, era un gruppo che aveva pubblicato il primo singolo pochi mesi prima, a febbraio. Furono bravissimi. Si chiamavano The Cure.
Fabio ha detto…
Prema -

Credo che molto dipendesse dal fatto che Nizan a 20 anni frequentava il suo amico Sartre! A parte la battuta sciocca, e' una frase molto condivisibile.

Auro -

Beh tu e io pero' non e' che a 20 anni proprio ce la spassassimo, tutti i giorni nella stessa piazzetta. Credo che entrambi abbiamo inizato a stare bene dopo.

Marco -

Ai tempi di "Three imaginary boys" quindi. E non mi haimai parlato di quel concerto? La prossima volat che ci vediamo ti chiedero' un racconto dettagliato, rispolvera le tue memorie mate!
Anonimo ha detto…
avrei voluto scrivere che a join hands ho sempre preferito juju, kaleidoscope ma soprattutto a kiss in the dreamhouse ...poi però insomma boh vabbè mi viene in mente take me back da hyaena e quindi...ok...insomma troppe canzoni mi piacciono di siouxsie...
p.s.: sono arrivato qui per caso cercando su google qualcuno che parlasse dell'ultimo degli scritti politti (ho lasciato un commento nel post relativo)
:)