[Hampstead, Dicembre 2006]

1) Two lovers entwined pass me by and Heaven knows I'm miserable now

Madrid, Martedi' sera.
Attorno alle 11, mentre torno in albergo dopo aver cenato nel centro storico, costeggio il Parco del Retiro, l'Hyde Park della capitale iberica. A un certo punto mi colpisce una coppia che passeggia abbracciata tra gli alberi. I cancelli del parco, infatti, sono chiusi con grossi lucchetti, il parco deserto. Ma i due non sembrano affatto preoccuparsi di uscire da quel luogo di silenzio e oscurita'. Rallento il passo e li guardo mentre si allontanano nel buio.

2) I've seen this happen in other people's lives and now it's happening in mine

Londra, Sabato mattina.
"Ma hai visto che bella giornata? Non c'e' una nuvola! Andiamo a fare un po' di foto?"
"Si' dai!"
"Holland Park?"
"Perche' invece non andiamo a Hampstead Heath?"
"Buona idea. Ci troviamo alla stazione della metro alle 3 e mezza, cosi' facciamo foto al tramonto?"
"Ottimo"
"A dopo allora"
"A dopo"
Click.

"Se troviamo Parliament Hill senza perderci meritiamo un premio. Ho nella borsa una cosa buonissima".
A Parliament Hill fotografiamo la citta' che si stende sotto di noi, il tramonto alla nostra destra, facciamo foto a noi che fotografiamo.
Poi scendiamo ai laghetti piu' sotto e le nostre Canon inquadrano le sagome degli alberi illuminate dal sole che e' quasi scomparso.
Guardiamo le anatre colorate, costeggiamo i laghi.
"Ti va di camminare fino alla Kenwood House?".

Le persone che vengono nella nostra direzione sono ormai ombre che emergono dal bosco all'ultimo istante. Il parco e' quasi deserto.
Vediamo i lampeggianti della macchina del guardiaparco. Ci fa segno di fermarci.
"Stiamo chiudendo i cancelli, non potete proseguire, dovete tornare indietro"
"Va bene".
I lampeggianti si allontanano.

"Davvero torniamo indietro?"
"No, non abbiamo detto che andiamo alla Kenwood House?"
"Ah ecco!".
Risate che volano lontane in tutto quel silenzio.

Usciamo dal bosco e la Kenwood House e' davanti a noi in tutta la sua magniloquenza neoclassica. Quando smettiamo di camminare e cerchiamo di vedere il riflesso dell'ultima luce sui laghi nella conca davanti a noi, il silenzio e' assordante. Guardiamo le stelle sopra di noi, una stellata limpida.
"Dici che ci hanno chiusi dentro?"
"Penso di si'"
"E quindi il parco e' tutto per noi?"
"Si' direi di si', chiamami Lord Fabio conte di Kenwood, principessa".

Parole sempre piu' rarefatte risate sempre piu' sottovoce stelle sempre piu' luminose silenzi sempre piu' prolungati.

Quando decidiamo di tornare alla civilta' ci rendiamo conto che il cancello piu' vicino non e' affatto insormontabile se si fa attenzione alle punte un po' insidiose. Passi sulle foglie come unica colonna sonora di tutta quell'oscurita', mentre ci lasciamo guidare dalle prime luci della citta'. Poi i primi rumori di automobili. Ci fermiamo.
"Sai che io stavo meglio in tutto quel silenzio?"
"Anch'io. E poi ci siamo dimenticati di mangiare la cosa buonissima che ho nella borsa!"
"Torniamo dentro?"
"Dai!".

3) Every day you must say: so, how do I feel about my life?

E stamattina pensavo che la fantasia e' solo un'approssimazione a priori e per difetto della realta', se davvero lo vogliamo. Lo so bene, non sempre, ma a volte e' proprio cosi'.

[E poi pensavo anche che non gli chiedero' piu' nessun accredito, perche' se si fosse ricordato quello di Antony, e non avessi fatto la coda, ecc. ecc. questo post non sarebbe esistito, e sarebbe stato proprio un peccato].

Commenti

sonia ha detto…
Questa foto mi piace, la trovo molto suggestiva.Per non parlare poi del lampione che è bellissimo.

Però ti dico che avrei un po' di paura ad addentrarmi nel bosco, in questo periodo in quel dell'Inghilterra, considerando che Jack lo squartatore è tornato!:-I
lophelia ha detto…
Molto bello "parole sempre più rarefatte risate sempre più sottovoce stelle sempre più luminose silenzi sempre più prolungati".
Un trattato sull'amore non avrebbe potuto descriverlo meglio.
Viola ha detto…
Le meraviglie della vita...
sonia ha detto…
Mi sento un po' in colpa di essermi soffermata solo sulla foto e sul bosco(visti i commenti di Lo e di Viola) senza aver fatto nessun riferimento al tuo racconto, e pensare che prima di commentare l'avevo letto, e subito, ciò che mi ha colpita è stata la semplicità del silenzio, e la semplicità di quella cosa buonissima ancora nella borsa.
Sono riuscita ad immaginarmi tutta la scena...
Fabio ha detto…
Sonia -

Avresti paura anche con me pronto a tutto per difenderti? "Sono riuscita a immaginarmi tutta la scena" e' un complimento bellissimo che mi stai facendo, grazie!

Lophelia -

Era come se tutto quel silenzio e l'oscurita', dopo una giornata passata nel centro di Londra, entrassero lentamente sotto pelle e prendessero il controllo della situazione, indipendente da quello che razionalmente si poteva dire fare pensare.

Viola -

Di fatto, non so se hai notato, ma le meraviglie dalla vita accadono sempre senza che le pianifichi. Se le pianifichi non accadono mai.
artemisia ha detto…
Vero. Ma le meraviglie della vita presuppongono la capacità di meravigliarsi per accadere, e mi sa che non a tutti è data...sei fortunato.
Fabio ha detto…
Sai anche cosa? Presuppongono la possibilita' di rallentare, di prendersi del tempo. Mi e' successa una cosa agghiacciante tornando da Madrid settimana scorsa. Davanti a me era seduta un'italiana, circa 30 anni, donna in carriera, ultragriffata, e dato che c'era un ritardo sulla partenza del volo, hanno permesso per un po' di usare i telefoni. Quindi ho avuto modo di ascoltare le sue allucinanti conversazioni. Sai che mi faceva compassione? Tutti quegli impegni, quel vuoto pneumatico di idee che avessero un minimo senso, le critiche continue a quelli che dovevano essere i partecipanti di una festa alla quale se fossimo stati presenti tu e io non saremmo riusciti a trattenere i conati di vomito. Ecco ho pensato, a quella sottospecie di subumanita' in carriera le meraviglie della vita non potranno mai capitare.
sonia ha detto…
Io sì Fabio...avrei paura lo stesso!:o)
Ma se fossi in un bosco, sapendo che c^è in giro Jack, con un uomo, di notte...o nolente o dolente gli camminerei praticamente addosso e avvinghiata! Continuando a dire "UUUhhhhh, paüüüra" :o)
Anonimo ha detto…
cara Sonia, camminare avvinghiati è uno dei migliori motivi per portare una ragazza nel bosco.
Però, Fabio, potevi metterci una foto della fortunata invece che del lampione...
ciao
Auro
Fabio ha detto…
Sonia -

Invece io credo a un certo punto di avere detto: "Sono contento che tu sia con me perche' altrimenti avrei una fifa blu". Il ruolo dell'uomo che non deve chiedere mai proprio non e' il mio.

Auro -

Io pero' non ho "portato nel bosco" nessuno, si e' trattato di un imprevisto. Il senso del post e' proprio la sorpresa, ma forse non sono riuscito a rendere bene. Tutto cio' che va secondo i piani e' noioso in fondo. Un giro al parco a fare foto sarebbe stato banale, ma il piano era proprio quello di fare un giro al parco e poi di andare a bere una tazza di te'. Yawn. La foto del lampione rende bene secondo me. Quando siamo usciti per la seconda volta dal parco, invece di camminare vicino alle macchine, siamo passati da una collina dominata da una chiesa, Christchurch. E li' abbiamo fotografato il lampione. E' il passaggio alla luce, prima dell'eccesso di luminosita' della citta'. Non servono grandi luci, il mondo sarebbe molto piu' bello se tutte le luci fossero lampioni come quello di Christchurch Hill.