Quelli come te li ha rovinati Claudio Sorge li ha rovinati

[Southwark, Maggio 2008]

C'e' una frase nelle note di copertina dell'ultimo disco dei Vetiver, uscito per la Gnomonsong di Andy Cabic e Devendra Banhart, che dice:

Current songs are nice too, but we always seem to prefer the ones that surprise us and come out of nowhere. How did we find them? How did they find us?

Ed e' cosi', anche oggi esce buona musica, ma vuoi mettere il piacere di andare a riscoprire dischi dimenticati. Che certo il design contemporaneo, ma poi quando ti siedi a un vecchio tavolo o cammini su un pavimento di legno segnato dal tempo.

I Vetiver li vado a vedere Giovedi' che suonano in una chiesa dalle parti della stazione di Euston. Time Out che e' uscito oggi nemmeno li mette tra le features, i critic's choice, niente. Il folk e' tornato ad essere musica per vegane con gonne a fiori e barbuti che girano con vecchie giacche di velluto con le toppe ai gomiti. Sopravviveremo anche questa volta all'oblio forzato imposto da gente che esalta il ritorno dei REM alla forma di un tempo. Ma quando, ma dove.

Peraltro, il nuovo disco dei Vetiver a me piace parecchio. Nuovo, va beh. Dodici cover e zero originali. E pero' tutte robe oscurissime, trovate su vecchi vinili comprati a un dollaro e mezzo in qualche negozio dell'usato di San Francisco. Chi e' come me a leggere comprati a un dollaro e mezzo in qualche negozio dell'usato di San Francisco gli e' gia' venuta la pelle d'oca.

Disco fondamentalmente estivo, che finiro' per ascoltare quest'estate in Italia, mentre con i finestrini della macchina aperti saliro' di notte in collina a prendere il fresco. Pieno di chitarre acustiche, banjo, contrabbasso, batteria suonata con le spazzole. Ci sono dentro cover di Michael Hurley, Townes Van Zandt, Loudon Wainwright III, perfino una che mi pare fossse degli Hawkwind. E si', ci sono Vashti e Adem che fanno delle cose pure loro.

Il capolavoro arriva alla fine, la delicata ballata I must be in a good place now, quasi una ninna nanna cantata sottovoce per non disturbare.

Poi certo le canzoni nuove sono nice come si diceva prima. Ma queste sono proprio tutta un'altra cosa.

Commenti

Bloggo ha detto…
io posso dire che a me claudio sorge un po' mi ha ammalato, poi son guarito (con tanti sicrifici).
poi dopo, il nuovo di vetiver, ancora non ho avuto tempo, perĆ² ecco per i tuoi lettori ci avrei un bel link
(ovviamente se questa cosa ti fa girare i maroni cancella pure il commento, fabio, non fa nulla).
stai bene.
Fabio ha detto…
E perche' dovrebbe farmi girare i maroni? Anzi, sono sicuro che i lettori apprezzeranno, grazie.

Bello che certi lettori storici ogni tanto passino ancora di qui!
Byron ha detto…
Ciao Fabio, ho visto che sei passato da me, immagino per ridere dei miei commenti sul concerto di Bruce. To each their own obsessions, diceva quello :-)

Bella foto in questo post. Non ci posso credere che quella scritta sul muro ci sia ancora a Bear Gardens - chiunque l'abbia messa lƬ non ha idea di quanto significhi per me. Ti saluto.
Anonimo ha detto…
Giusto per i collezionisti: l'edizione USA ĆØ uscita per la Gnomonsong, l'edizione UK/EU per la Fat Cat.
Ancora non annunciata l'edizione in vinile che, per questo disco, ĆØ piu' che mai d'obbligo!
Fabio ha detto…
Ah ma allora e' in corso la riunione dei lettori storici di London Calling!

Ma perche' prima Bloggo teme che mi girino i maroni per un link, tu che rida dei tuoi commenti, che succede oggi? :-)

Perche' mai dovrei ridere, anzi, il tuo e' un bel post, che cattura l'atmosfera del concerto. Sono contento che ti abbia emozionato tanto.

Nella zona di Southwark ho fatto una passeggiata Sabato pomeriggio e quando me ne sono tornato a Nord del fiume avevo fatto una settantina di foto, quindi aspettate di vederne un po' qui nei prossimi giorni.
Fabio ha detto…
Marco -

Rispetto al primo ascolto, quando ne abbiamo parlato, il disco e' cresciuto parecchio negli ultimi giorni. I brani piu' interessanti li hanno messi tutti alla fine, chissa' perche'.
Bloggo ha detto…
no io dicevo, chĆ© so che a te i dischi "rubati" non ti piacciono che ĆØ giusto comprarli nel rispetto dei diritti e del lavoro altrui, e allora siccome il blog ĆØ di tua responsabilitĆ  magari ti giravano.
Fabio ha detto…
Che un po' insomma, considerando che i Vetiver non sono i Rolling Stones, sta alla coscienza individuale no? E comunque il libretto ha foto cosi' belle che vale l'acquisto solo quello.