This is chop

Cosa ci faccio qui, mi capita ogni tanto di domandarmi. Poi in una domenica di sole e cielo terso, passeggiando tra Liverpool Street e Brick Lane, trovo la risposta, entrando in una nuova galleria che si chiama Raven Row e che uno dei piu' begli spazi espositivi che ho visto in questa citta'.

Una casa, non troppo diversa da quelle li' attorno, dove vivono Gilbert & George e Tracey Emin. Due piani, scale di legno, camini in ferro battuto, pareti immacolate, soffitti decorati con stucchi, pavimenti irregolari che scricchiolano, finestre cosi' grandi che salendo le scale quel juke-box fuori dal controllo razionale che la mia mente e' diventata mandava in loop 2541 (e pazienza se questa la capiamo solo JC e io).

E all'interno una retrospettiva da urlo di Ray Johnson, l'inventore della mail art. Allievo di Josef Albers, amico di tutti quelli che piacciono a chi scrive e legge Engadina Calling (John Cage, Merce Cunningham, Robert Rauschenberg, Jasper Johns, Cy Twombly, Roy Lichtenstein, Jeanne-Claude e Christo, Andy Warhol). Studioso di filosofia zen e del concetto di casualita' nell'arte. New York's most famous unknown artist, come si diceva di lui, soprattutto quando inizio' a vivere da recluso e a rifiutare di mostrare in pubblico i suoi strepitosi, visionari collage.

Maestro dell'arte del riciclaggio e del cut up, non sono un artista pop art, sono un artista chop art diceva di se'. Usava ritagli, fotocopie (si parla anche di lui come dell'inventore della photocopy machine art, portata alle sue estreme conseguenze sulle copertine post-punk e sulle fanzine di fine anni '70), frammenti di legno, tutto quello che capitava.

Se passate di qui entro il 10 Maggio, fate un salto in questa galleria, dove saranno contenti di regalarvi il bel catalogo e di lasciarvi fotografare liberamente quello spazio silenzioso dal quale sara' difficile prendere congedo.

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