Sweet crude (Sandy Cioffi, 2009)

Piu' che del film, questa volta, vorrei parlarvi dell'esperienza di partecipare a una proiezione come questa, parte dell'ottimo festival intitolato I will tell.

I will tell e' un'esperienza comunitaria e un forum di discussione politica, prima ancora che un festival cinematografico. Ed e' una straordinaria esperienza di autogestione, messa in piedi da un piccolo collettivo di studentesse di scienze politiche, tutte di colore, di Brixton.

I film vengono proiettati in luoghi comunitari. Sweet crude, per esempio, l'hanno dato nella saletta del consiglio comunale di Lambeth, nel cuore pulsante di Brixton. Il prezzo e' popolare, 5 sterline, e comprende un'accoglienza da re, con succo di frutta e biscotti.

E dopo il film, segue il dibattito, molto rilassato, al quale tutti sono invitati a partecipare. Non a caso, chi modera sollecita commenti, anziche' domande. Io ho un debole speciale per questo genere di esperienze, lo sapete. Il cinema e' questo, per me. L'esperienza raggelante del multisala, e quella solipsista dei DVD visti nella televisione, o ancor peggio nel computer, proprio non fanno per me.

Sweet crude e' un bel documentario militante che racconta i danni continui perpetrati dalla Shell e dalla Chevron nella regione del delta del Niger. L'attenzione alla salvaguardia ambientale e' inesistente, e nulla viene restituito alla comunita': che vive senza elettricita', assistenza sanitaria, scuole, nonostante tutte le ricchezze naturali della regione, tra le piu' ricche di giacimenti petroliferi del mondo.

Non e' un film particolarmente spettacolare, ma consente agli abitanti della regione di far sentire la propria voce, e a noi di conoscere le loro condizioni di vita. E ancora una volta fa luce sui danni ambientali e umani della scellerata cultura del petrolio nella quale viviamo.

Decisamente interessante anche il dibattito, moderato da un simpatico reverendo e da due attivisti per i diritti umani, tutti nigeriani.

Inutile, forse, sottolineare che la proiezione ha suscitato solo l'interesse della comunita' africana. In tutto ho contato, oltre a me, solo altri due bianchi (uno dei quali in compagnia della fidanzata di colore).

Dopo il film mi sono fermato a parlare con le simpatiche e molto variopinte organizzatrici. Che entusiasmo il loro, di quelli che scaldano il cuore. E con quanta gentilezza e, mi verrebbe da dire, spirito di fratellanza, mi hanno invitato alla loro festa di chiusura del festival, che si terra' giovedi' prossimo.

We hope to see you again soon Fabio, mi salutano con cordialita'. Esco dal decadente palazzo, e mentre cammino verso la metropolitana fendendo una folla chiassosa di ubriachi, junkies e spacciatori, mi rendo conto di avere fatto un'esperienza proprio bella, e che sotto la Londra mainstream, consumista e insignificante, ne esiste un'altra, viva e pulsante, fatta di vibrante, affettuosa e calda umanita'.

[Un po' di risorse che possono risultare utili: i siti delle campagne per il boicottaggio della Shell, della Chevron/ Texaco, della Esso e della BP].

Commenti

lophelia ha detto…
mi fai venire in mente che periodicamente mi arrivano degli inviti ad un cineforum con cena e dibattito organizzati da un gruppo di persone che conosco alla lontana, e io non li prendo mai in considerazione...forse dovrei.
Fabio ha detto…
Il principio per me e' in realta' molto semplice. Non si tratta di essere nostalgici, assolutamente

Si tratta, molto semplicemente, di comprendere la soddisfazione che puo' nascere dal condividere esperienze con altre persone interessate.

Puo' darsi che io non sia estremamente al passo con i tempi, lo ammetto candidamente, ma a me piace ancora incontrare le persone, e quando possibile scambiare idee guardandosi negli occhi.

Bellissimo e utilissimo il computer, ci mancherebbe. Per esempio permette a te e a me, che viviamo in posti piuttosto lontani, di tenere i contatti, e guai se non esistesse.

Ma il mondo non puo' finire davanti a uno schermo e a una tastiera. Gli scambi di idee reali sono almeno altrettanto importanti e soddisfacenti rispetto a quelli nei blog, in Facebook, in Flickr, ecc., come ho cercato di dimostrare.

Quindi, se posso darti un consiglio, ti direi almeno di provare ad andare al cineforum con cena e dibattito, magari in occasione di un film che ti interessa particolarmente, anche magari un film gia' visto in precedenza. E aspetto di leggere le tue impressioni.
Unknown ha detto…
qualche mesetto fa su France Inter hanno fatto due ore di trasmissione sul dramma del delta del Niger. Ho ancora i podcast se t'interessano.
Unknown ha detto…
Questo commento ĆØ stato eliminato dall'autore.
Fabio ha detto…
Mi interessano molto Myriam, grazie.

E' sconvolgente come il dramma del Golfo del Messico abbia riempito pagine e pagine di giornali, giustamente, mentre di questa tragedia ecologica altrettanto grave parlino in pochissimi.

Come certe guerre dimenticate, perche' non fanno notizia.
Anonimo ha detto…
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