Scritti Politti, Songs to remember (Rough Trade, 1982)

La puntata di Prospettive Musicali su Rough Trade (che dovrebbe andare in onda domenica 2 gennaio se non cambio idea e se non diventano due puntate per eccesso di dischi eccellenti, vediamo), mi sta dando l'occasione per riascoltare musica assolutamente fantastica, che non sentivo da parecchi anni.

Il primo Scritti Politti per esempio, con quella copertina di lancinante eleganza (chi ha il vinile originale ricordera' che la righina azzurra era scavata nel cartoncino, e nell'angolo in basso a destra c'era un'ape in rilievo).

Ricordo che quando usci' rimanemmo tutti quanti un po' delusi perche', vado un po' a memoria e mi perdonerete se sbaglio un po' coi numeri perche' sono passati quasi trent'anni, conteneva lato A e B di ben tre singoli che l'avevano preceduto (The sweetest girl, Faithless e Asylums in Jerusalem). E un po' anche per il suono, assai piu' pop rispetto al leggendario singolino autoprodotto Skank bloc Bologna, quello che conteneva sulla copertina l'indicazione di come stampare un 45 giri e dei costi da prevedere.

La storia di Songs to remember (canzoni da e per ricordare) la potete sentire dai diretti protagonisti (compreso Robert Wyatt, che suonava le tastiere su The sweetest girl) qui. Green Gartside in particolare racconta di come gli venne in mente di iniziare a scrivere musica pop, prendendo le distanze dall'intransigenza marxista degli esordi.

Dimenticando per un momento tutto quello che sappiamo, e provando a risentire Songs to remember come fosse la prima volta, quello che ascoltiamo e' un disco di immensa originalita', l'incontro un po' paradossale dell'etica e dell'estetica brown rice di Rough Trade in quegli anni, e di una straordinaria sensibilita' pop orientata alla black music (il reggae di Asylums in Jerusalem, il soul di A slow soul e Faithless, il rap di Jacques Derrida, il funk di Lions after slumber e Sex).

E The sweetest girl, non e' forse una delle canzoni piu' emozionanti di tutta la new wave britannica?

Commenti

prospettive musicali ha detto…
Di singolini autoprodotti non uscƬ solo Skank Bloc Bologna ma anche (sempre con copertina tipo fotocopia ripiegata) "Work In Progress 2nd Peel Session" e pure (in formato 30 cm, detto all'epoca "disco mix") "4 A-Sides".
Li ho ancora tutti: li comprai a Bologna, al Disco d'oro: almeno i due 45 giri (ammesso che andassero a 45) erano nello scaffaletto dove -- qualche mese dopo l'uscita -- finivano i 45 giri invenduti, riprezzati a 500 lire o poco piĆ¹. Per me quegli scaffaletti erano fonti di curiositĆ  e ghiottonerie: a quel prezzo, compravo sia cose di cui avevo letto sia cose che, pur non sapendone nulla, mi attiravano per un qualunque motivo. E devo dire che raramente rimasi deluso.
Invece dovrei provare oggi a riascoltare "Songs to Remember", perchƩ all'epoca mi disse poco. Qualche anno fa quei vecchi brani del '78-79, riascoltati sul cd "Early" (che li raccoglie tutti fino a The Sweetest Girl), mi sono ancora piaciuti.
a
Anonimo ha detto…
Questo cd l'ho comprato di recente, proprio perchƩ anch'io ricordavo gli Scritti Politti come una band sofisticata e interessante. Devo dire che non ho ritrovato su questo disco - a parte il sound generale - episodi particolarmente riusciti, secondo me, come "Wood Beez" (uscita nel disco successivo).

Qohelet
Fabio ha detto…
Alessandro -

Il tuo commento riporta a un tempo nel quale il rapporto con la musica era proprio diverso. Il supporto fisico era imprescindibile, la musica si scopriva comprando 45 giri (o comunque dischi).

Come sai, ed essendo della tua stessa generazione, trovo quella modalita' di conoscenza assai piu' affascinante rispetto a quella attuale.

Oggi mi sembra tutto troppo facile e troppo rapido. Probabilmente della musica di questi anni restera' pochissimo nei ricordi: non si da' tempo ai ricordi di formarsi. Non che ci sia molto che meriti di restare, peraltro.

Qohelet -

A me Songs to remember piace tanto proprio per la sua natura non piu' di ricerca e non ancora completamente pop. Alcune tracce mi piacciono molto: i singoli che ne precedettero l'uscita soprattutto (ma come hanno fatto a considerare Lions after slumber solo degna di un lato B?).
Unknown ha detto…
mi "sbannizzo" per una comunicazione importante - se qualcuno di voi lettori e' a Londra stasera, ho un biglietto in piu' per i Godspeed. contatto: myriam_bardino@yahoo.co.uk
passo e chiudo e mi "ri-bannizzo"
Anonimo ha detto…
a parte sweetest girl, che ĆØ una delizia, il resto mi ha sempre fatto venire voglia di gettarmi da un ponte...

acquistato in CD fondo di magazino a 5.000 lire nel 1989; rivenduto a 10.00 € nel 2002. poi dicono che il crimine non paga...

un elegantemente perfido JC
Fabio ha detto…
The sweetest girl in effetti e' l'unico brano che fa pensare allo stile un po' Henry Cow dei primi singoli.

Spero non ti sia sfuggito il verso, da Jacques Derrida, "I am in love with a militante/ reads Unita reads Avanti"...
Anonimo ha detto…
"she's in love with the cashanova..." eh eh eh

JC
ivan ha detto…
ciao fabio!
tanto ho amato l'ape in rilievo quanto detestato l'orribile, imho, maglione a collo alto che green indossava nel retro copertina...a a parte ciĆ² concordo con quanto precedentemente scritto...

ps.: cmq non mi sono dispiaciuti nemmeno in seguito (tanto da prendere praticamente il 99% della produzione)

:)
Fabio ha detto…
Per non parlare del fatto che White bread black beer resta un disco discontinuo, ma con qualche episodio ancora molto bello secondo me.

Il giorno che incontro Green Gartside (che sta a Hackney, se salto sull'autobus adesso ci sono in 20 minuti) gli chiedo: "should we cut that chi chi 'n' machismo?".

Mi sono fatto l'idea che ha un fantastico senso dello humour, anche se nelle interviste disponibili su Youtube sembra parecchio impacciato.