Christian Fennesz + Ryuichi Sakamoto, Flumina (Touch, 2011)

The river, seconda parte. Questa volta il fiume ha ispirato 24 composizioni astratte, non dissimili dalle collaborazioni di Brian Eno e Harold Budd.

Questo terzo lavoro di Fennesz e Sakamoto (qualcuno forse ricordera' che a Prospettive Musicali vi proposi i due dischi precedenti) e' un album doppio, formato a mio parere adatto a musiche che necessitano di tempi lunghi e ininterrotti. Variazioni minime su un unico tema. Note sparse di piano che galleggiano su soundscapes sgranati. Onde di suono che si trasformano in colore. Astrattismo pittorico che diventa, magicamente, suono.

I due musicisti hanno scelto di non intitolare le singole tracce se non con una numerazione progressiva, decisione che immagino nasca dal desiderio di non suggerire associazioni, permettendo un'interpretazione quanto piu' possibile libera.

Musica ambientale per eccellenza, ideale sottofondo piuttosto neutro per leggere, scrivere, pensare, conversare. Genera un senso di tranquillita' e sospensione del tempo, del quale ogni tanto si sente il bisogno, per ritrovare equilibri perduti.

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