I dischi del 2015: # 5

SUFJAN STEVENS
Carrie & Lowell
Ashtmatic Kitty.

A proposito di Carrie & Lowell, Sufjan Stevens ha dichiarato a Pitchfork:

"It’s something that was necessary for me to do in the wake of my mother’s death—to pursue a sense of peace and serenity in spite of suffering. It’s not really trying to say anything new, or prove anything, or innovate.

It feels artless, which is a good thing. This is not my art project; this is my life".

Sufjan Stevens ho smesso di seguirlo molti anni fa. Ho sempre pensato che non sarebbe piu' riuscito a incidere un altro capolavoro epocale come i due album dedicati al Michigan e all'Illinois. Che ho riascoltato spesso in questi anni senza che mi stancassero mai.

E infatti Carrie & Lowell l'ho scoperto alcuni mesi dopo la sua pubblicazione. E' stata, davvero, una folgorazione, una di quelle che accadono poche volte in un intero anno.

E' un album acustico, intimo, fragilissimo. Di quella fragilita' che ci rende profondamente umani, vulnerabili, capaci di provare quelle emozioni profonde che ci fanno piangere o sorridere apparentemente senza motivo.

Racconta un rapporto difficile, quello di Sufjan con la madre Carrie che abbandono' la sua famiglia quando Sufjan aveva solo 1 anno per trasferirsi molti stati piu' a Ovest, nell'Oregon. Qui sposo' Lowell, che divenne per Sufjan piu' di un padre: un maestro, una guida, un amico.

Ancora oggi Lowell gestisce la Ashtmatic Kitty. Carrie invece li ha lasciati, nel 2012, dopo una vita davvero difficile (abuso di alcol, abuso di farmaci, sindrome bipolare, depressione).

Carrie & Lowell e' il modo che Sufjan ha trovato per dire alla madre tutto quello che non le ha saputo dire durante la vita.

E' un album dedicato a quella forza straordinaria di rinnovamento che e' il perdono.

Ed e' un disco pieno di amore: per i pochi momenti di vera felicita' della vita, e per chi non li puo' piu' condividere con noi.

Mi sbagliavo, tanto, quando pensavo che quelli dedicati al Michigan e all'Illinois sarebbero stati per sempre gli apici creativi di Sufjan. Erano solo una preparazione per un disco che rimarra' per sempre nell'anima di chi gli dedica tempo.

Profondo, silenzioso, intensissimo. Carico di dolore e meraviglioso come solo la vita sa essere.

Commenti

Francesco tragni ha detto…
Pienamente d'accordo col tuo giudizio. Rientra anche nella mia top 5, nonostante gli ultimi dischi di Sufjan siano un po' troppo barocchi (o zuccherini) per i miei gusti.
Dubito che gli altri 4 dischi ci troveranno d'accordo, a meno che tu non abbia messo degli italiani (ma dubito!)

Abraccio,
Francesco
Fabio ha detto…
Ciao Francesco! Un altro disco italiano nella mia cinquina c'e' in effetti: la collaborazione tra Paolo Fresu e il fisarmonicista marchigiano Daniele Di Bonaventura. Segue una loro collaborazione di qualche anno fa con un coro della Corsica ed e' un disco ancora piu' raccolto e silenzioso.

Una caratteristica che unisce tutti e 5 i dischi e' proprio il raccoglimento, anche se non sono partito con alcun criterio preciso (almeno a livello conscio...).

La tua cinquina dove la trovo? O devo aspettare che vada in onda?

Francesco tragni ha detto…
Andrà in onda domenica, ma te la anticipo (ecco i 4 oltre a Sufjan):

Mezzala- Irrequieto
Colapesce- Egomostro
Tame Impala- Currents
Ducktails- St Catherine

Outsiders:
Wavves x Cloud Nothings
Kurt Vile -B'lieve I'm Goin Down
Caso- Cervino
Alessandro Fiori- Shopping list #1
Ustmamo'- duty free rockets

Ciao!
Fabio ha detto…
Ma dai, sono tornati gli Ustmamo'! Non lo sapevo proprio.

Sono un gruppo legato a un momento particolare della mia vita. Li andai pure a sentire dal vivo e mi piacquero parecchio. Ust continuo a considerarlo un disco molto riuscito e Piano con l'affetto e' una di quelle canzoni cosi' belle da mettere ancora adesso i brividi ogni volta che la si riascolta. Meriterebbe di essere ricordata tra le migliori canzoni italiane di sempre, e invece mi sa che se la sono gia' tutti dimenticata.

Mi hai dato una bella notizia. Vedi che le liste di fine anno servono?

A presto, spero dal vivo e non solo via radio!
Fabio ha detto…
Ho sentito un pezzo della vostra puntata domenica, poi sono dovuto correre alla stazione a prendere il treno per Milano e arrivare in tempo in studio. Siete entrambi, tu e Marco, bravissimi.

Ti ho visto anche nelle foto del compleanno della radio. Purtroppo sono atterrato a Milano troppo tardi per poter partecipare. Chawki, che ho visto in redazione domenica prima del programma mi ha detto che e' stato un grande successo, e anche la mail del direttore ha confermato che siete stati circondati dall'affetto degli ascoltatori. Mi e' spiaciuto troppo non esserci.

Grazie per il disco di Mara, lo ascoltero' con calma nei prossimi giorni. Bella la sua foto, dove si vedono i segni di questi anni che sono passati per tutti noi.