Natale e' come Facebook



Quest'anno ho deciso di non tornare in Italia a Natale.

L'idea era quella di fare un po' come se il Natale, che ho sempre detestato, non esistesse proprio.

Non ho fatto piani ma da qualche parte nella testa mi aspettavo in realta' che succedesse come due anni fa, quando all'ultimo momento venni invitato a pranzo a casa di amici.

Senonche', errore che non ho ancora imparato a non commettere nonostante ci abbia sbattuto il naso un numero infinito di volte ormai, le amicizie non e' che si possono dare per scontate.

Non puoi pensare che a una persona che hai visto l'ultima volta a una cena a settembre poi venga in mente di invitarti a pranzo a Natale solo perche' l'ha fatto due anni fa (men che meno che sappia che quest'anno hai deciso di rimanere a Londra).

Quindi, dato che tutti i miei amici stretti sono partiti o comunque lo passeranno con le loro famiglie, quest'anno per la prima volta passero' il Natale da solo.

Tenete presente che Londra a Natale chiude, completamente. Domani e' tutto chiuso, tutto, ma proprio tutto. Ve lo assicuro, perche' oggi ho passato ore online a controllare se ci fosse almeno una cosa, un caffe', un cinema, un museo che rimanesse aperto.

L'idea di passare Natale alla Tate o alla National Gallery, che mi era balenata per un istante nella mente, e' durata un paio di minuti.

Stessa cosa per i cinema (a parte probabilmente, ma non sono nemmeno sicuro, i multisala commerciali che pero' non frequento).

E non vanno i mezzi. Ne' le metropolitane ne' gli autobus. Niente proprio, per tutto il giorno.

Alla fine, considerando che si prevedono ben 14 gradi, ho pensato che mi preparero' un panino, mettero' nello zainetto qualche mandarino, e andro' a fare un pic-nic solitario su una panchina a Victoria Park dopo esserci arrivato camminando lungo Regent's Canal (cosi' mi distraggo un po').

Giusto per non pranzare a casa da solo.

Se ci pensate, Natale e' come Facebook.

Anche se hai deciso di startene fuori per scelta, perche' non ti interessa, perche' lo trovi falso, per qualsiasi altra ragione, alla fine non farne parte fa sentire un senso di esclusione, proprio come se tutto il mondo si fosse dimenticato di te.

In ogni caso: sia che siate parte del club sia che, come me, vi siate o ne siate stati esclusi, un caro augurio di Buon Natale, che sia proprio come lo desiderate.

(Vi faccio poi sapere com'e' andato il pic-nic a Victoria Park. Minimo minimo le previsioni della BBC sono sbagliate e piovera' o almeno fara' freddo. Prevedo che dopo questa esperienza l'anno prossimo tornero' anch'io in Italia a fare Natale in famiglia, come tutti).

Commenti

Anonimo ha detto…
Vedrai che sarĆ  un Natale di pace, certo in solitudine,. Ma la solitudine certe volte ĆØ appagante.
E poi domani non sarai completamente solo, penso che chi ha letto o leggerĆ  queste tue parole ti penserĆ : figura sola nella grandiositĆ  londinese. Buon Natale.
Grazia
Fabio ha detto…
Grazie per le tue belle riflessioni. Buon Natale, che sia proprio come desideri che sia!
albertocchio ha detto…
il natale mi provoca una tristezza infinita. anche in compagnia i miei natali passati li ho vissuti in solitudine perchĆ© alla fine ĆØ questo che scatena questo periodo: voglia di stare con qualcuno perchĆ© ci sentiamo soli.
quest'anno ho passato qualche ora con un "audiolibro" di 91 anni che ricorda gli anni della sua infanzia meglio di quel che ĆØ successo l'altro ieri. ĆØ l'ultimo parente che ho da parte di padre e fa da memoria storica a mio figlio… nessun "buon natale" ma buona vita a tutti.
Unknown ha detto…
Da un po' non mi faccio vivo qui, ma ti leggo costantemente Fabio. Sono stato a Londra un paio di settimane fa ma non ho trovato il tuo contatto telefonico. Ho immaginato, tra l'infantile e il romanzesco, di incontrarti per caso e riconoscerti alla tua Nordic Bakery o alla Tate Modern intento a osservare una tela. Quanto al Natale, io l'ho trascorso a Verona (dove mi rintano talvolta da Milano) ad ascoltare Beethoven diretto da Bernstein. E non sono nemmeno iscritto a Facebook. Buone feste, e spero di riuscire veramente a incontrarti prima o poi. Nicola
Fabio ha detto…
Albertocchio -

Il bilancio e' in effetti un po' difficile.

Mentre tutti si rimpinzavano di leccornie immagino buonissime, io sono uscito, ho passeggiato lungo Regent's Canal, sono arrivato fino a Broadway Market e poi a London Fields. Sono poi rientrato verso casa facendo una strada diversa, passando da Columbia Road che tutti conosciamo brulicante durante il mercato della domenica.

Ti farei vedere le fotografie che ho scattato (anzi magari prima o poi le posto qui o in Instagram): Londra completamente deserta, non un'anima, non un mezzo che passasse, negozi caffe' gallerie tutto sbarrato, come se la citta' fosse stata abbandonata a seguito di una catastrofe.

Una mia amica (che pero' e' partita per tornare in Italia!) mi ha scritto "A volte ci vuole un po' di pace e silenzio, specie in una metropoli frenetica che non si ferma mai". Forse e' cosi' come dice, ma fatico a pensare a un luogo piu' inospitale di quello che ho attraversato ieri pomeriggio.

Appunto, il bilancio.

Mi sono mancati i pranzi natalizi in famiglia degli scorsi anni? Beh, se posso essere sincero sperando che nessuno dei miei familiari passi di qui, no.

Ma mi e' piaciuto questo Natale solitario? Stessa risposta di prima.

Appunto, Natale e' come Facebook. Per quelli come me/ noi, andrebbero entrambi eliminati, pur sapendo che non succedera' mai.

Oppure dobbiamo fare uno sforzo, sapendo gia' in anticipo che e' il giorno piu' brutto dell'anno. Armarci di pazienza e aspettare che passi.


Nicola -

Che piacere ritrovarti! Ho cercato il tuo numero ma non l'ho piu', anche se sono sicuro di non averlo cancellato. Che la memoria dei telefoni cancelli (o semplicemente non trasferisca) i numeri che non usiamo da un po'? Non e' l'unico caso in cui mi e' successo. Magari scrivimelo a prospettivemusicali@gmail.com quando trovi un momento.

Bella l'immagine del ritorno a Verona a ascoltare buona musica. Ecco, quella aiuta sempre. Forse chi ama la buona musica, il buon cinema, visitare gallerie d'arte, chi si guarda attorno sempre con curiosita' e consapevolezza non ha bisogno del Natale, perche' noi ci sorprendiamo ogni giorno senza bisogno di effetti speciali e doni inutili.

Mi piace anche pensare di esserci incontrati senza esserci riconosciuti, ognuno di noi immerso in una tela, in un cinnamon bun o semplicemente nei propri pensieri e nelle proprie osservazioni.
Anonimo ha detto…
Da come l'hai descritto il Natale a Londra dev'essere come il ferragosto a Cosenza.

Massimo
Fabio ha detto…
Molto peggio. Credo che a Ferragosto a Cosenza rimanga qualcuno, magari gli anziani. Dato che gli anziani poveri a Londra vivono molto lontani dal centro e quelli ricchi sono nelle vlle di campagna, le strade erano completamente deserte. Ho scattato una serie di foto dal centro di carreggiate trafficate giorno e notte e di vie dove vengono fatti mercati affollatissimi. Non una macchina, non un'anima. Atmosfera spettrale. Le pubblichero' prima o poi, anche se per chi quelle vie non le ha mai viste in condizioni normali significheranno pochissimo.