Una vita semplice e senza pretese



"I regard class distinctions as unjustified and, in the last resort, based on force. I also believe that a simple and unassuming life is good for everybody, physically and mentally".

Da leggere.

E' pazzesco che consideriamo le classi sociali come inevitabili e la societa' senza classi un'utopia.

Una redistribuzione equa della ricchezza e una societa' senza classi farebbero bene a tutti, in primis a chi verrebbe finalmente liberato da tanto grasso inutile che ne intasa le arterie.

Di una politica equa di esproprio patrimoniale progressivo si avvantaggerebbero sia coloro che non hanno abbastanza che coloro che hanno troppo e vivono una vita innaturale.

Questi ultimi scoprirebbero che i beni materiali che ritengono fondamentali al proprio stile di vita ne soffocano e impediscono lo sviluppo.

I primi ad avvantaggiarsi di politiche redistributive non sarebbero i poveri, ma proprio i ricchi che finalmente scoprirebbero se stessi e il significato profondo della parola felicita'.

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