Un desiderio.



Ci sono ragioni molto contingenti, molto pratiche, per le quali non scrivo piu' questo blog. Fondamentalmente il tempo che manca, o piuttosto che ho scelto di spendere in altro modo.

Scrivo ancora molto, ma scrivo a mano sulla carta, scavando nell'anima e rivelando a me stesso in forma scritta, e poi in un secondo momento alla Gio', quello che scopro giorno dopo giorno. In genere succede a notte fonda, quando tutto si fa finalmente silenzioso. E poi, una volta alla settimana ne parlo con la ormai famosa analista danese molto ECM, cercando spiegazioni.

E' dei grandi scrittori sapere poi condividere, universalizzandole, queste scoperte. E io non sono ne' Kafka ne' Musil, e non ne sono capace.

Eppure mi spiace avere abbandonato questo medium, per tante ragioni. Non ultima il fatto che il blog si rivelo' a suo tempo un mezzo potentissimo per costruire ponti con anime affini. Forse si aprivano per solitudine questi taccuini online, e forse a un certo punto abbiamo deciso tutti di chiuderli quando le anime affini le abbiamo trovate nella vita reale.

Ma e' un po' un peccato. Ho pensato spesso a come riprendere il discorso interrotto. So solo che mi piacerebbe ripartire dalla nuda parola: da quando nemmeno sapevo come si faceva un link. Scrivendo semplicissime osservazioni senza limiti di spazio e senza l'imbarazzo che mi darebbe scriverle invasivamente su un social network.

Al centro vorrei mettere le emozioni e i sentimenti, e vorrei che i fatti restassero in secondo piano.

So per esperienza che servirebbero continuita' e impegno, e quindi non prometto nulla. E' un desiderio per il momento.

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