39/ La solitudine dei numeri primi.



Mi ha molto colpito  - l'avrete vista - la foto di John Bercow che lascia Westminster da solo e un po' pensieroso dopo la sua ultima seduta nel ruolo di speaker della camera.

Qualche giorno fa amici con i quali cenavo mi hanno chiesto di spiegare perche' sono cosi' attratto dalle persone sole. Il discorso non e' stato breve. Ho intenzione di riportarlo qui, ma non oggi. In sintesi proprio estrema - giusto per non lasciare il tema in sospeso - e' perche' sento affinita' con chi e' introverso come sono io.

(La Gio' e io diciamo sempre che siamo due introversi espressivi. Espressivi nel senso che non siamo musoni. Anzi veniamo considerati socievoli in genere. Ma abbiamo molto bisogno di tempo tutto per noi. Per leggere, scrivere, camminare per ore immersi nei nostri pensieri).

Credo che il coraggio dimostrato da Bercow nasca da una profonda solitudine, che quella foto cattura molto bene. Nel senso di solitude, non in quello di loneliness. Solo la solitudine prolungata consente di conoscere se stessi e quindi di comprendere e affermare le proprie convinzioni senza cadere nel conformismo.

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