57/ Resistenza.



Di giorno leggiamo molte cose: pagine di libri, articoli, post. Molto scivola via e non ne resta niente.

Capita pero' che una cosa che abbiamo letto, in genere un breve passaggio e a volte una sola frase, ci torni in mente ore dopo. Come se la nostra mente non volesse abbandonare quell'idea. Come se ne volesse fare qualcosa indipendentemente dalla nostra volonta'.

Ieri, non ricordo dove ma mi pare sul Post, ho letto un intervento di uno, mi pare Papi ma anche qui non ci giurerei, forse era un altro, che sosteneva che non si dovrebbe mai commentare interventi che non ci piacciono perche' facendolo si da' loro visibilita'.

Partiva da un esempio che di proposito non nomino.

L'articolo diceva che, al contrario, parlare di cose belle e' un gesto politico. Faceva alcuni esempi. Belle mostre, bella musica, cinema di qualita', buone letture.

Sono molto d'accordo. Ricercare e diffondere cultura e bellezza e' un gesto di profonda resistenza politica. Ognuno come puo', magari anche con un blog seguito da trenta lettori come questo se come me trovate troppo violenti i social media.

Scagliarsi contro chi non ci piace invece ne aumenta la visibilita' e non serve a nulla proprio perche' non genera bellezza.

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