Lassu' sulle montagne
[Oltrepo', Ottobre 2007]
E l'altro disco che ho ascoltato davvero tanto in questo periodo lontano dalla citta' e' stata una ristampa, una di quelle ristampe che compro appena riesco a metterci sopra le mani, anni '70 naturalmente, questa volta arrivata dal Colorado. Un gruppo davvero locale, che suonava per un pubblico di sciatori e alpinisti delle Montagne Rocciose.
Si chiamavano Propinquity, erano in cinque, sembravano parecchio Crosby Stills Nash & Young, ma ancora piu' soffici e hippie. Musica che da' conforto, esclusivamente acustica. Ballate sepolte nella polvere del tempo. Io lo sapete che di fronte a queste cose mi sciolgo. Adesso che li ascolto bene ci trovo molto anche i Byrds in queste melodie. E nei brani scritti dalla chitarrista violinista flautista Carla Sciaky un chiaro riferimento al folk inglese di quegli anni, pensate ai Fairport Convention.
Il loro unico album viene ristampato in questi giorni dalla *, una piccola sussidiaria della Numero di Chicago. Ve lo dovete fare mandare, come ho fatto io, perche' nei negozi non si trova, ma e' garantito che lo ascolterete e riascolterete e donera' pace alla vostra mente come capita a me. Anzi a me la * verrebbe anche da ringraziarla, perche' il fatto che ci sia qualcuno che si mette a cercare un disco stampato in una manciata di copie trentacinque anni fa in un paesino di montagna e lo rende di nuovo disponibile, e' un regalo di per se'.
Vanno oltre ogni giudizio album come questo. Non e' solo la musica. Sono le montagne, l'aria pulita, i ruscelli e gli alberi innevati che queste chitarre ci permettono di vedere e sentire.
Pensate che sono ancora tutti e cinque grandi amici, dopo tutti questi anni. Ascoltare i Propinquity e' condividere la loro armonia con tutte le cose.
[PROPINQUITY Propinquity]
Commenti
Inoltre sia Rough Trade che Honest John's (sempre a Londra) hanno in stock l'intero catalogo della Numero.
Non erano originalissimi, lo ammettono anche loro nelle note di copertina della ristampa, ma con certi punti di riferimento non puoi sbagliare :-)
Lapilli -
Grazie. Ha molto a che vedere con la musica, con i colori e le atmosfere che questi suoni evocano.
Djolona -
Benvenuta! Quando vuoi noi siamo qui. Bello il tuo ultimo post sui Pylon, ne ho in mente uno molto simile. Gyrate e' un disco fantastico.
Marco -
Adesso che mi ricordo, tu mi avevi giusto detto di aver comprato questo disco da Rough Trade. Come giustamente suggerisci, Rough Trade e Honest Jon's sono rimasti gli ultimi paradisi dove si trovano queste meraviglie.
Borguez -
Grazie per il tuo commento. Quando scrivevo per il Manifesto, ero troppo impegnato a recensire i dischi che mi arrivavano. Etichette come la Numero non credo abbiano una politica di distribuzione di promo, e per questo le riviste non ne parlano. Fortunatamente ci sono i blog.
ho iniziato a cantare per mia figlia(6 mesi oggi) "lassĆ¹ sulle montagne...."
canzone che mio padre grande amante di montagna mi cantava e cantavamo insieme quando ero piccolo...
Mi piacciono queste"casualitĆ "!!
E' bravisssssssssssssssssimo! (pensa a nick drake, stephen malkmus, cat stvens, donovan, sparklehorse). Puoi andare su
http://www.marcomahler.com/ o www.myspace.com/marcomahler
Fa la promozione da solo: bella stella!
Auguri a tua figlia! Oltre a piacermi queste casualita', mi piace da pazzi questo tramandare tradizioni.
Myriam -
In piu' ho visto che puoi fare il download decidendo tu il prezzo. Grande Marco!
Ma allora tu vuoi che riveli i miei segreti cosi', pubblicamente :-)
L'ho scattata in uno dei paesi piu' incantevoli dell'Oltrepo'. Si chiama Gomo e ci arrivi passando da Godiasco e salendo per una strada molto ripida e piena di curve, il cui primo tratto e' praticamente verticale. Dove finisce la strada c'e' questo meraviglioso paese di 4 case. Io ci porto spesso il cane quando sono in Italia e gli abitanti ormai li conosco pressoche' tutti per nome. Nella piccola piazza c'e' anche una minuscola chiesa. Se chiedi alla signora che abita li' vicino, ti puoi fare dare la chiave. E' un luogo meraviglioso dove raccogliersi con se stessi e, se sei religioso, dire una preghiera ringraziando che tutt'attorno il tempo si e' fermato. La panchina con l'edera color Maine e' di fianco alla chiesa: nessuno ci ci siede da anni. Di fianco alla chiesa parte un bel sentiero in costa alla collina. Arrivato al punto piu' alto puoi scendere e attraversare una piccola vallata, prima di salire ancora, se vuoi, fino alla chiesa di Madonna del Monte. Poi puoi scendere di nuovo a Nazzano, e bere una tazza di te' nel caffe' del paese, con vista sulla vallata. Infine puoi provare a vedere se c'e' un signore simpatico che fa il giardino nella casa di fianco alla chiesa di Nazzano. Se te lo fai amico, ti fa vedere la sua casa che e' bellissima, piena di mobili antichi di quelli che a quelli come noi parlano e raccontano storie incredibili. Ecco, cosi' ti ho risolto il problema di cosa fare nel fine settimana :-)
Myriam -
Fammi sapere se verra' a Londra, mi incuriosisce molto.
Grazie della dritta!!!
buon week-end
i dischi vanno comprati per premiare il lavoro di chi li produce e ci perde tempo arte e denari.
il downloading ĆØ per gli amanti della spazzatura radiofonica mainstream.
se vogliamo che quel 18% di cui si parlava sotto abbia una voce bisogna alimentare un certo tipo di mercato.
chiamatelo underground se volete.
Poverino pero', sul suo sito dice che non ci sono concerti previsti.
Mauro -
Poi fammi sapere che ne pensi.
Mr. Crown -
Sono al 100% d'accordo con te. In inglese esiste l'espressione "patron of the arts", che non saprei tradurre in italiano. Patrons of the arts sono coloro che decidono di aiutare gli artisti (o le gallerie, o i locali) che propongono arte di loro gradimento.
Chi scarica e lo fa perche' proprio non puo' permettersi di comprare i dischi (e' disoccupato, sfruttato, precario, ecc.) lo posso capire. Ma chi ha un lavoro regolare e scarica musica underground e indipendente illegalmente fa qualcosa di profondamente sbagliato. Perche' non ha capito nulla. E' perfettamente inserito nella societa' consumista, non se ne accorge nemmeno piu'.
Questa e' gente che sente musica come si compra una felpa da Gap o un caffe' da Starbucks. Che scarichino Ramazzotti, Rossi, Zucchero, Bocelli, McCartney mi puo' star bene, ma mi auguro che stiano lontano dalla musica della quale si parla qui.
Leggevo proprio nel fine settimana un articolo di Adbusters che sostanzialmente diceva che i passatempi dell'americano medio ormai sono soltanto due. Andare a fare shopping o andare online. Leggere un libro, passeggiare, fare una partita a tennis, visitare una galleria d'arte sono tutte cose che escono dal suo schermo percettivo visuale, sono diventate attivita' eccentriche, stravaganti.
Io credo che si debba opporre resistenza a questo tipo di atteggiamento.
Comprando un disco si aiutano gli artisti, li si ringrazia per il loro lavoro, si pongono le basi perche' possano continuare a scrivere e incidere musica. Chi ha un lavoro normale ma scarica musica illegalmente e' solo un parassita: e' come rubare alle bancarelle del mercato, anzi peggio, ancora piu' subdolo.
D'altro canto, se si pensa a tutte le persone che vivevano sulle spalle degli artisti fino a qualche tempo fa, non sono poi tanto spiacente che le cose stiano andando in questa direzione.
Non penso ci sia una differenza tra comprare un cd fisico e scaricare (legalmente) la musica via internet.
L'unica differenza lo fa il packaging, se il cd e' confezionato in una mera scatola di plastica con un artwork banale tanto vale comprare la musica via internet. Altro discorso vale per il vinile che e' sempre un oggetto da collezione, ma anche li dipende dall'artwork.
Penso che le case discografiche piccole o grosse siano destinate a sparire e solo gli artisti, circuiti dei concerti, agenzie di promozione, sopravviveranno. Mi dispiace solo per i negozi di dischi indipendenti. D'altra parte potrebbero sopravvivere sotto un'altra forma: per esempio un punto di download con aggiunta un internet cafe e delle giornate consacrate alla scoperta di giovani artisti locali, regionali, o anche internazionali, e anche dei incontri via internet con l'artista dedicati solo al negozio.
Insomma ok.. spero che faccia qualche senso.
Ho scoperto l'artista qui citato via internet e ascoltato la sua musica in lungo e largo su internet. In seguito, ho comprato il suo cd perche' ne ero veramente convinta. Sapessi quanti dischi ho comprato nella mia vita fidandomi del "sentito dire" e che erano terribili! Quindi per me internet e' una grande fonte di scoperta.
In questi giorni,internet serve come lancio promozionale e solo a questo deve servire : a scoprire artisti sconosciuti, o ascoltare dei lavori prima di decidere se acuqistarli sotto forma di supporto fonografico o meno. Se non fosse per internet non avrei mai scoperto l'artista qui citato e mi sarei persa una bella pagina della "mia" storia musicale.
Pero', l'ho gia' raccontato altre volte, quello che si e' davvero perso in questi anni e' il concetto di negozio come punto di incontro tra appassionati.
Quando eravamo ragazzini noi, nei negozi si discuteva, si scambiavano opinioni. Il negoziante, dopo un po' che ti vedeva, conosceva i tuoi gusti. E ti proponeva qualcosa che potevi non conoscere ma che pensava ti potesse interessare. Era nel suo interesse, per vendere, certo. Ma non era solo questo secondo me. C;era passione. E tu imparavi.
Oggi, qui a Londra ma anche a Milano mi pare, il format di negozio di dischi prevalente e' il megastore dove si vende di tutto. CD, certo, ma anche DVD, giochi, telefonini, ecc. Anche Rough Trade, con le dovute distinzioni, ha aperto un megastore.
Nei megastore il negoziante non esiste piu'. Esistono i commessi. Gentili, certo. Se chiedi un disco zelantemente digitano il titolo sul computer e ti dicono se vuoi te lo ordiniamo ecc. ecc.
Ma piu' spesso l'interazione si limita a who's next e al pagamento. Finito li'.
A questo punto, non faccio nemmeno lo sforzo di mettermi la giacca e prendere l'autobus. Compro online.
Questo non lo capiscono. L'esempio lampante e' Sister Ray. Chiedi un disco e di solito ti rispondono I'm sorry mate we don't have it e, mezzo secondo dopo, who's next?
Mi spiace che chiudano i negozi indipendenti, ma se il comportamento dei commessi resta cosi' distaccato, senza la minima curiosita', temo sia inevitabile.
E infatti compro quasi tutto online, anche contro la mia volonta'.
ma ĆØ un vero peccato leggere ovunque recensioni e segnalazioni di album introvabili che di fatto non riescono ad abbattere il muro delle mille copie.
e quindi tutti si riempiono la bocca la penna la tastiera con l'ultimissima scoperta di una raritĆ dei '70 piuttosto che di un trio giapponese del 2010...
e si giustificano dicendo che "scaricano" ma supportano e fanno promozione. no, cosƬ li uccidono due volte.
io ritengo che sia mancanza di rispetto (e non di euri) e adesione al sistema. inconscia forse, ma di fatto si rischia di abbattere ciĆ² che si dovrebbe difendere.
ultimamente la produzione di edizioni in digipack e vinile sta aumentando vistosamente. tutto questo dovrebbe contribuire a dare un valore aggiunto all'acquisto.
perchĆØ l'artwork e le note e i testi fanno parte della musica come un ritornello e una intro.
ĆØ un discorso lungo e non basterebbe un blog (e non un post) dedicato per venirne a capo.
Altro intervento estremamente condivisibile il tuo ultimo. E' proprio come dici: l'artwork e' parte del concetto disco, non un accessorio casuale. Ogni musica ha la sua rappresentazione grafico-visuale che la contestualizza: pensa cosa sarebbe un disco dei Kraftwerk con la copertina di un album prog... Stonerebbe, non credi? Mi sembra che questo possa dimostrare la tua tesi. Recentemente ho comprato un volume di Steve Lake, un giornalista inglese, dedicato all'ECM. Si intola "Horizons touched" e lo consiglio molto. ECM e' credo il massimo esempio di concezione musicale-estetica inscindibile, e il libro lo dimostra assai bene.
Una collezione di musica fatta di CD-rom anonimi, o peggio ancora su chiavette USB, la trovo tristissima.
Fabio, il concetto di negozio indipendente va ridiscusso e aggiornato. Le chain stores sono da chiudere.
Sono d'accordo con le recensioni...ma i giornalisti, non hanno sempre avuto i dischi gratis????????????????? ;)
E perche' dovrebbero avere solo i dischi che vendono piu' di 2500 copie da recensire ? erhm...non so ..il discorso e' lungo. Personalmente se scopro un'artista che amo lo suggerisco ai miei amici..a volte mi e' capitato di scoprire artisti al primo disco (si si comprare il disco sicuro) e dopo 2 anni diventano delle rock and roll star...ehmm..e' male stare dietro a degli artisti bravi che ami e che non hanno raggiunto il sucesso? Per essere onesta copio e scarico " piratamente" la musica di artisti che hanno raggiunto il successo e conservo i soldini per aiutare i piccoli gruppi sconosciuti..erhm si ci vuole un'altro bog!!!! :)