Mi piacciono i tuoi quadri grigi le luci gialle i tuoi cortei
[Roberto Masotti, Fondazione Mudima, Ottobre 2007]
Redazione della radio. Lo dicevo prima, pranzando con Marina: io quando sono qui sono felice. Però fuori c'è il sole, e ho voglia di uscire. E' che ho visto un PC libero e non resisto a scrivere un post. Su cosa non lo so ancora.
Potrei parlare della mostra che ho visto l'altra mattina alla Fondazione Mudima. Che è in via Tadino. E dove ci sono le foto che Roberto Masotti (un amico di Prospettive Musicali) ha scattato negli anni a John Cage. E io mi sono divertito a fare un ritratto fotografico di Roberto, che lui ha pure approvato. Adesso non ho con me il cavo, ma insomma appena torno a Londra la foto la posto qui sopra. A me sembra venuta bene, e poi la foto a un fotografo ha un che di suo fascino meta-fotografico. John Cage, diceva Roberto, era uno proprio simpatico. E Morton Feldman, gli ho chiesto. Anche lui, erano persone in realtà molto normali, con le quali si stava davvero bene.
Però affrettatevi perchè la mostra resta aperta solo fino a Venerdì prossimo. E poi se siete lì in zona potete andare a fare un giretto anche alla libreria sulla stessa via, appena più su. Non ho idea di come si chiama, ma vendono libri di grafica, magliette e riviste straniere per cui non vi potete sbagliare. Vendono anche Wire. La mia rivista preferita, ho detto alle due ragazze snob e antipatiche che gestiscono la libreria, e poi mi sono messo a parlare di Magma, di un paio di libri di grafica appena comprati e loro mi guardavano annuendo ma pensavano sicuramente che me la tirassi, si vedeva. Così i miei tentativi di instaurare un briciolo di dialogo sono malamente falliti. Peccato perchè oltre a snob e antipatiche sono carine e la libreria merita. Se ci andate dite che vi ha mandati quello che ha detto che Wire è la sua rivista preferita e se la tirava, capiranno, anche se vi giuro che dicevo solo quello che mi veniva in mente in quel momento.
Adesso esco perchè questo sole non me lo voglio perdere. Dico solo un'altra cosa ed è che ieri sera bevendo una tisana con la mia amica R. (quella dell'Enneagramma), senza dubbio involontariamente ha detto una frase che mi dice sempre mio padre quando vuole farmi capire le cose. "Ti sei mai domandato come si possa essere sentita l'altra persona?". No, a volte non me lo domando e solo quando sento quella frase capisco. E allora chiedo scusa a tutti i miei amici di Milano (e italiani in genere) che non riesco a vedere questa volta. Davvero, vorrei avere molto più tempo da trascorrere insieme a tutte le persone alle quali voglio bene, quando torno in Italia.
Basta, vi ricordo Prospettive Musicali questa Domenica, e un servizio per Zoe che Marina ed io abbiamo appena registrato e che andrà in onda Lunedì 22 proprio mentre starò volando verso casa. E adesso vado a godermi il sole.
[Fondazione Mudima]
Commenti
Approfitto dello spazio del tuo blog (prima che mi decida a resuscitare il mio o a generarne uno nuovo)per segnalare ai tuoi lettori l'iniziativa appena lanciata dalla "mia" rivista preferita, Arthur (www.arthurmag.com).
Ora e' possibile donare un abbonamento a persone che vivono in carcere.
Mi sembra un'idea nobilissima e credo che presto regalero' uno di questi abbonamenti particolari.
Per tutti coloro che hanno accesso ad un computer e non desiderano l'edizione cartacea, l'intero ultimo numero di Arthur (attualmente il 26) e' disponibile gratuitamente on-line in formato pdf.
http://parolesmania.fr/paroles/alberto-fortis/milano-e-vincenzo.html
Bel post Fabio, assolutamente situazionista e divertente.
A proposito, sono diventato un abbonato di Wire, dillo ai ragazzi del marketing che hai procurato un subscriber nuovo e ti spetta un gadget extra ...
Nicola
una cosa è la libreria "L'Atalante", che più che una libreria è una specie di magazzino delle meraviglie - libri rari, usati, fuori catalogo di musica, cinema, poesia, arte, filosofia e via dicendo - oltreché un luogo dove ci si può fermare a discutere piacevolmente coi gestori, uno dei quali ha anche scritto alcuni libri di grande interesse sul jazz ancorché sconosciuti;
e una cosa è la libreria attigua, credo si chiami "a&b bookstore" dove ci sono le due ragazze antipatiche ma carine, che è un posto molto trendy e "intellò" (come dicono i francesi) dove si trovano solo "certe" cose di arte e "certi" cd, per lo più elettronica e improvvisata, in effetti molto stile Wire...
il fatto che siano praticamente attaccate può in effetti generare confusione, tuttavia io credo che la prima sia una delle poche cose buone che ci sono a milano e la seconda una cosa in più di cui si possono trovare esemplari molto migliori, e più aperti, in qualsiasi città europea.
In effetti sono davvero due negozi così vicini che la memoria mi ha tradito.
Nicola
Mi manca una bella camminata insieme, gita fuori porta o semplice visita alla bella cattedrale della tua Canterbury: dovremo rimediare.
Q -
E' da un pezzo di Alberto Fortis di molti anni fa, si intitolava "Milano e Vincenzo", e non direi che è proprio fondamentale. Però quel verso mi ha fatto pensare quando mi è capitato di riascoltare quella dimenticata canzone: molte cose sono cambiate da quando è stata scritta. Mi piace pensare a quella Milano anni '70 nella quale i cortei politici erano costante parte del paesaggio cittadino. Un po' quello spirito di sana critica dell'esistente lo sento ancora qui nella redazione della radio, ed è una sensazione per me bellissima.
Marco -
E' un'iniziativa fantastica davvero. Peccato che nelle prigioni di massima sicurezza della terrificante America di Bush ho letto che i prigionieri possono leggere solo giornali vecchi di almeno un mese, e con molti articoli tagliati. Di Arthur arriverebbe forse solo la copertina...
Callie -
Grazie per la precisazione. Ora vado a rileggermi il testo per intero.
Nicola -
Dici che mi spetta una maglietta di Infinite Livez come quella sul loro sito? Ci stavo giusto facendo un pensierino.
Francesco -
L'Atalante me la sono persa, una buona ragione per tornare da quelle parti la prossima volta che passo da Milano, grazie per la segnalazione. Invece nel bookstore che dicevi non ho visto dischi, ma secondo me stiamo parlando dello stesso posto. Mi fa piacere che confermi le mie impressioni sulle due libraie. La prossima volta che passo non dico nemmeno una parola, lezione appresa :-)
anch'io volevo dirti di una tua frase dell'altra sera che è stata per me davvero illuminante.
ti dirò via mail.
baci
R.
Forse ho capito quale, ma non ne sono sicuro. E' quando abbiamo parlato dell'espressione inglese per "essere invidiosi"? Aspetto la tua mail. Baci.
a volte sono le cose dette nel modo più semplice ad aprirti gli occhi
R.