Lo so, ma in realta' sto avendo un gran blocco a scrivere qualsiasi cosa.
Ieri sera stavo camminando in Old Street, ritornando dal compleanno di un mio amico, e pensavo a questo blocco, e mi e' venuto da pensare che probabilmente quando abbiamo aperto i nostri blog ne avevamo bisogno. C'era una certa urgenza di scrivere, la liberta' di scrivere quello che volevamo, tanto non mi legge nessuno.
Poi le cose cambiano: l'urgenza viene meno, si genera una piccola comunita' di lettori/ scrittori con i quali si scambiano idee.
Si arriva a un punto in cui il blog diventa un piccolo impegno, e ti spiace deludere chi si prende il disturbo di passare di qui a cercare un tuo scritto.
Io sto cercando di ritrovare l'entusiasmo iniziale, ma non e' facile.
La realta', ho concluso mentre svoltavo in Goswell Road, e' che probabilmente del blog in questo momento non ho piu' bisogno come quando lo aprii.
E contemporaneamente vorrei tenerlo vivo.
Ho preso un libercolo di Luca De Biase quando ero in Italia, che si intitola L'economia della felicita', e che dovrebbe darmi qualche idea in proposito.
Voglio tornare sull'argomento presto, magari chiedere consiglio a chi legge.
certo, la vita cambia e i cambiamenti influiscono sull'urgenza e sul senso delle cose da dire. L'importante per me ĆØ capire se si continua ad avere cose da dire, anche senza piĆ¹ quell'urgenza iniziale. Spero di accorgermi se dovessi scrivere o postare foto che non dicono piĆ¹ nulla - a parte l'empasse di un momento che puĆ² capitare. Riparliamone comunque, l'argomento ĆØ vitale. ps: il libro di cui parli me lo diedero omaggio in libreria ma l'ho abbandonato dopo poche pagine.
Il problema e' non trasformare il blog in un'abitudine. Ma e' molto difficile.
Sulle "cose da dire" a volte mi viene da pensare che ho cose diverse da dire a persone diverse, anche tra quelle che leggono e partecipano con commenti: diversi livelli di sintonia e confidenza, diversi interessi condivisi, diversi tempi che scandiscono gli incontri personali.
A volte trovo molto piu' facile avere cose da dire a specifiche persone, invece di scrivere cose generiche in un blog. Questo e' uno di quei momenti.
Commenti
giusto, mica ĆØ obbligatorio usare le parole per dir qualcosa
Grazie!
Lophelia -
Lo so, ma in realta' sto avendo un gran blocco a scrivere qualsiasi cosa.
Ieri sera stavo camminando in Old Street, ritornando dal compleanno di un mio amico, e pensavo a questo blocco, e mi e' venuto da pensare che probabilmente quando abbiamo aperto i nostri blog ne avevamo bisogno. C'era una certa urgenza di scrivere, la liberta' di scrivere quello che volevamo, tanto non mi legge nessuno.
Poi le cose cambiano: l'urgenza viene meno, si genera una piccola comunita' di lettori/ scrittori con i quali si scambiano idee.
Si arriva a un punto in cui il blog diventa un piccolo impegno, e ti spiace deludere chi si prende il disturbo di passare di qui a cercare un tuo scritto.
Io sto cercando di ritrovare l'entusiasmo iniziale, ma non e' facile.
La realta', ho concluso mentre svoltavo in Goswell Road, e' che probabilmente del blog in questo momento non ho piu' bisogno come quando lo aprii.
E contemporaneamente vorrei tenerlo vivo.
Ho preso un libercolo di Luca De Biase quando ero in Italia, che si intitola L'economia della felicita', e che dovrebbe darmi qualche idea in proposito.
Voglio tornare sull'argomento presto, magari chiedere consiglio a chi legge.
L'importante per me ĆØ capire se si continua ad avere cose da dire, anche senza piĆ¹ quell'urgenza iniziale. Spero di accorgermi se dovessi scrivere o postare foto che non dicono piĆ¹ nulla - a parte l'empasse di un momento che puĆ² capitare.
Riparliamone comunque, l'argomento ĆØ vitale.
ps: il libro di cui parli me lo diedero omaggio in libreria ma l'ho abbandonato dopo poche pagine.
Sulle "cose da dire" a volte mi viene da pensare che ho cose diverse da dire a persone diverse, anche tra quelle che leggono e partecipano con commenti: diversi livelli di sintonia e confidenza, diversi interessi condivisi, diversi tempi che scandiscono gli incontri personali.
A volte trovo molto piu' facile avere cose da dire a specifiche persone, invece di scrivere cose generiche in un blog. Questo e' uno di quei momenti.