If anyone is listening in Acegua', could they let us know?
[Indian Festival, Gunnersbury Park - Agosto 2008]
Sabato pomeriggio ho visto un film delizioso, uno di quei film con un budget risibile e una grande idea. I film che piacciono a voi e a me.
Arriva dall'Uruguay, si intitola El bano del papa, e a dirigerlo sono due registi che dalle interviste che sono riuscito a trovare in giro sono davvero intelligenti. Non e' il primo film uruguayano del quale vi parlo a London Calling. Il 4 Gennaio 2006 vi parlai di un'altra pellicola a budget infinitesimo, intitolata Whisky, che fini' dritta diritta tra le mie preferenze dell'anno precedente.
El bano del papa ricalca lo stesso linguaggio filmico, forse strizzando l'occhio un filo meno a Kaurismaki e piu' al neorealismo italiano. La capacita' di fare sorridere parlando di temi seri, pero', e' esattamente la stessa.
In questo caso, il film ammonisce nei confronti delle religioni organizzate, prendendo ad esempio la religione cattolica. Che nel film appare distante, totalmente disinteressata alla sofferenza della gente comune. Un fenomeno eminentemente mediatico.
El bano del papa e' la storia di Beto, contrabbandiere non certo per scelta ma per necessita'. Beto vive a Melo, a 40 miglia dal confine con il Brasile. Tutti i giorni percorre le 40 miglia sulla sua vecchia, arrugginita bicicletta, e poi ritorno, per trafficare beni di prima necessita' dal Brasile all'Uruguay, guadagnando in questo modo quello che basta per vivere per la moglie, la figlia e per se stesso.
Vita dura, trascorsa cercando ogni giorno uno stratagemma per passare il confine senza farsi notare, insieme ai colleghi di pedalate, Valvulina e Tica.
Un giorno la televisione annuncia che il papa in persona arrivera' a Melo per celebrare una funzione religiosa. La notizia, che ha dell'incredibile, si diffonde in paese in un battibaleno. Le previsioni di affluenza, in una gag irresistibile, salgono rapidamente da 30 mila a 200 mila fedeli, raddoppiando ad ogni passaparola.
Cosi', gli abitanti di Melo si scatenano in un crescendo di imprenditorialita' che sembra non avere limiti. Tutti a fare prestiti e investire i magri risparmi di una vita per comprare griglie e cibo con il quale sfamare il torrente di pellegrini che, si dice, arriveranno da tutto l'Uruguay e dal Brasile.
Beto ha un'idea ancora migliore, quella di costruire un bagno a pagamento. Straordinaria la procedura di costruzione del tutto approssimativa - il bagno non ha uno scarico - e il training di moglie e figlia per chiedere l'obolo con gentilezza, e con la stessa gentilezza fare in modo che ogni fedele non impieghi piu' di due minuti.
Naturalmente e' facile capire come andra' a finire. I 200 mila pellegrini previsti, saranno solo 8 mila, per lo piu' locali, che si porteranno panini da casa. Le file di macchine e pullman si ridurranno a un solo pullman che percorre una strada deserta. Un reporter della televisione assiste attonito, chiedendo: If anyone is listening in Acegua', could they let us know?
Il papa arrivera', dira' una preghiera e se ne andra' com'era venuto, totalmente distratto dal prossimo appuntamento mediatico in agenda. Il cibo che avrebbe dovuto sfamare i 200mila pellegrini verra' divorato dagli animali randagi. La povera comunita' e' ancora piu' in ginocchio di prima, nella totale indifferenza degli alti prelati e del papa stesso.
Dice a proposito del film Cesar Charlone, uno dei registi: It's a story about the individual's need to have a dream, to hope for something better. But it's also an atypical love story about a father's need to be loved and accepted, perhaps even admired, by his daughter.
Film amaro, di struggente poesia, da vedere assolutamente se lo trovate. Gia' che ci siete, cercate di recuperare anche Whisky di Rebella e Stoll, per una serata con i fiocchi.
[El BaƱo del Papa Trailer]
La fotografia della prostituta maltrattata e abbandonata sul pavimento di una cella, a Parma, sta facendo il giro del mondo, cosi' com'e' successo recentemente con le foto dei ragazzini rom schedati per il solo fatto di esistere, per i racconti delle vittime della Diaz e per i capelli di plastica del nano. Questa e' l'immagine dell'Italietta berlusconiana che arriva qui all'estero. Giusto cosi' lo sapete, e magari lo fate sapere pure ai lettori del Giornale e di Libero, ammesso che ne conosciate, naturalmente spero per voi di no.
Viene in mente questa poesia di Charlie Mingus:
One day they came and they took the communists,
And I said nothing because I was not a communist.
Then one day they came and they took the people of the Jewish faith,
And I said nothing because I was had no faith left.
One day they came and they took the unionists,
And I said nothing because I was not a unionist.
One day they burned down the Catholic churches.
And I said nothing because I was born a Protestant.
Then one day they came and they took me.
And I could say nothing because I was guilty as they were,
For not speaking out and saying that all men have a right to freedom.
[Blues for peace]
E infine vi ricordo Prospettive Musicali, tutte le domeniche alle 22.35 su Radio Popolare Milano, Radio Popolare Roma e un po' di altre radio di Popolare Network. Domenica 17 Agosto tocca a me condurre il programma.
[Radio Popolare]
Sabato pomeriggio ho visto un film delizioso, uno di quei film con un budget risibile e una grande idea. I film che piacciono a voi e a me.
Arriva dall'Uruguay, si intitola El bano del papa, e a dirigerlo sono due registi che dalle interviste che sono riuscito a trovare in giro sono davvero intelligenti. Non e' il primo film uruguayano del quale vi parlo a London Calling. Il 4 Gennaio 2006 vi parlai di un'altra pellicola a budget infinitesimo, intitolata Whisky, che fini' dritta diritta tra le mie preferenze dell'anno precedente.
El bano del papa ricalca lo stesso linguaggio filmico, forse strizzando l'occhio un filo meno a Kaurismaki e piu' al neorealismo italiano. La capacita' di fare sorridere parlando di temi seri, pero', e' esattamente la stessa.
In questo caso, il film ammonisce nei confronti delle religioni organizzate, prendendo ad esempio la religione cattolica. Che nel film appare distante, totalmente disinteressata alla sofferenza della gente comune. Un fenomeno eminentemente mediatico.
El bano del papa e' la storia di Beto, contrabbandiere non certo per scelta ma per necessita'. Beto vive a Melo, a 40 miglia dal confine con il Brasile. Tutti i giorni percorre le 40 miglia sulla sua vecchia, arrugginita bicicletta, e poi ritorno, per trafficare beni di prima necessita' dal Brasile all'Uruguay, guadagnando in questo modo quello che basta per vivere per la moglie, la figlia e per se stesso.
Vita dura, trascorsa cercando ogni giorno uno stratagemma per passare il confine senza farsi notare, insieme ai colleghi di pedalate, Valvulina e Tica.
Un giorno la televisione annuncia che il papa in persona arrivera' a Melo per celebrare una funzione religiosa. La notizia, che ha dell'incredibile, si diffonde in paese in un battibaleno. Le previsioni di affluenza, in una gag irresistibile, salgono rapidamente da 30 mila a 200 mila fedeli, raddoppiando ad ogni passaparola.
Cosi', gli abitanti di Melo si scatenano in un crescendo di imprenditorialita' che sembra non avere limiti. Tutti a fare prestiti e investire i magri risparmi di una vita per comprare griglie e cibo con il quale sfamare il torrente di pellegrini che, si dice, arriveranno da tutto l'Uruguay e dal Brasile.
Beto ha un'idea ancora migliore, quella di costruire un bagno a pagamento. Straordinaria la procedura di costruzione del tutto approssimativa - il bagno non ha uno scarico - e il training di moglie e figlia per chiedere l'obolo con gentilezza, e con la stessa gentilezza fare in modo che ogni fedele non impieghi piu' di due minuti.
Naturalmente e' facile capire come andra' a finire. I 200 mila pellegrini previsti, saranno solo 8 mila, per lo piu' locali, che si porteranno panini da casa. Le file di macchine e pullman si ridurranno a un solo pullman che percorre una strada deserta. Un reporter della televisione assiste attonito, chiedendo: If anyone is listening in Acegua', could they let us know?
Il papa arrivera', dira' una preghiera e se ne andra' com'era venuto, totalmente distratto dal prossimo appuntamento mediatico in agenda. Il cibo che avrebbe dovuto sfamare i 200mila pellegrini verra' divorato dagli animali randagi. La povera comunita' e' ancora piu' in ginocchio di prima, nella totale indifferenza degli alti prelati e del papa stesso.
Dice a proposito del film Cesar Charlone, uno dei registi: It's a story about the individual's need to have a dream, to hope for something better. But it's also an atypical love story about a father's need to be loved and accepted, perhaps even admired, by his daughter.
Film amaro, di struggente poesia, da vedere assolutamente se lo trovate. Gia' che ci siete, cercate di recuperare anche Whisky di Rebella e Stoll, per una serata con i fiocchi.
[El BaƱo del Papa Trailer]
La fotografia della prostituta maltrattata e abbandonata sul pavimento di una cella, a Parma, sta facendo il giro del mondo, cosi' com'e' successo recentemente con le foto dei ragazzini rom schedati per il solo fatto di esistere, per i racconti delle vittime della Diaz e per i capelli di plastica del nano. Questa e' l'immagine dell'Italietta berlusconiana che arriva qui all'estero. Giusto cosi' lo sapete, e magari lo fate sapere pure ai lettori del Giornale e di Libero, ammesso che ne conosciate, naturalmente spero per voi di no.
Viene in mente questa poesia di Charlie Mingus:
One day they came and they took the communists,
And I said nothing because I was not a communist.
Then one day they came and they took the people of the Jewish faith,
And I said nothing because I was had no faith left.
One day they came and they took the unionists,
And I said nothing because I was not a unionist.
One day they burned down the Catholic churches.
And I said nothing because I was born a Protestant.
Then one day they came and they took me.
And I could say nothing because I was guilty as they were,
For not speaking out and saying that all men have a right to freedom.
[Blues for peace]
E infine vi ricordo Prospettive Musicali, tutte le domeniche alle 22.35 su Radio Popolare Milano, Radio Popolare Roma e un po' di altre radio di Popolare Network. Domenica 17 Agosto tocca a me condurre il programma.
[Radio Popolare]
Commenti
quando torni in questi paraggi?
Auro
Torno la notte di Ferragosto, sperando che all'aeroporto ci sia un bus per Milano: sara' come tornare la notte di Natale.
ciao!
eLena