Rosamunde Quartett/ Hilliard Ensemble, Boris Yoffe Song of songs (ECM New Series, 2011)
L'atmosfera malinconica dell'autunno mi e' sempre sembrata il clima piu' adatto per affrontare pagine di musica contemporanea che richiedono un po' di concentrazione.
Come i quartetti d'archi scritti in questi ultimi anni dal compositore russo Boris Yoffe, la cui complessita' nasce dalla molteplicita' (mi verrebbe da scrivere dalla contradditorieta', senonche' confonderei costruzioni logiche razionali e liberta' propria dell'espressione artistica) delle fonti ispirative. Che spaziano dai compositori tedeschi e russi del primo Novecento fino alla musica contemporanea orientale (il primo riferimento che mi viene in mente ascoltando Yoffe e' proprio Toru Takemitsu).
Questa bella raccolta include 5 quartetti, arricchiti dalle voci dell'Hilliard Ensemble le quali aggiungono una certa dinamica (e punti di riferimento e orientamento) a queste silenziose, meditative distese sonore, capaci di evocare poetici paesaggi nebbiosi e passeggiate solitarie tra i colori dell'autunno.
Eccellente come sempre l'espressivita' del Rosamunde Quartett, e impeccabile la spaziosita' del suono: il disco e' stato registrato nel monastero di St. Gerold, dove in precedenza l'Hilliard Ensemble ha inciso insieme a Jan Garbarek.
Se i primi ascolti risultano un po' enigmatici, come e' normale, immaginate di stare visitando una galleria d'arte contemporanea: esperienza che richiede un po' di concentrazione e empatia, ma che nei casi migliori puo' portare a un rinnovamento prospettico di una certa profondita'. Che e' uno dei doni piu' grandi che l'arte puo' portare all'interno nostre esistenze.
Come i quartetti d'archi scritti in questi ultimi anni dal compositore russo Boris Yoffe, la cui complessita' nasce dalla molteplicita' (mi verrebbe da scrivere dalla contradditorieta', senonche' confonderei costruzioni logiche razionali e liberta' propria dell'espressione artistica) delle fonti ispirative. Che spaziano dai compositori tedeschi e russi del primo Novecento fino alla musica contemporanea orientale (il primo riferimento che mi viene in mente ascoltando Yoffe e' proprio Toru Takemitsu).
Questa bella raccolta include 5 quartetti, arricchiti dalle voci dell'Hilliard Ensemble le quali aggiungono una certa dinamica (e punti di riferimento e orientamento) a queste silenziose, meditative distese sonore, capaci di evocare poetici paesaggi nebbiosi e passeggiate solitarie tra i colori dell'autunno.
Eccellente come sempre l'espressivita' del Rosamunde Quartett, e impeccabile la spaziosita' del suono: il disco e' stato registrato nel monastero di St. Gerold, dove in precedenza l'Hilliard Ensemble ha inciso insieme a Jan Garbarek.
Se i primi ascolti risultano un po' enigmatici, come e' normale, immaginate di stare visitando una galleria d'arte contemporanea: esperienza che richiede un po' di concentrazione e empatia, ma che nei casi migliori puo' portare a un rinnovamento prospettico di una certa profondita'. Che e' uno dei doni piu' grandi che l'arte puo' portare all'interno nostre esistenze.
Commenti
http://www.cuarteto-casals.com/discography/view/20
L'ho ascoltato molto quest'estate. Mi fa pensare che esista una progressione tra Bartok, Ligeti e Kurtag, della quale Yoffe e' naturale discendente.
il Quartetto n°4 ĆØ comunque fra i miei favoriti, io l''ho scoperto in un cd del Quartetto Vegh, registrato in Francia nel '72, non so se sono proprio i dedicatari ma insomma ĆØ certo il contatto fra il compositore e il titolare del quartetto.
in particolare il mio preferito ĆØ il 3° movimento, ho anche scritto una specie di canzone usando le prime battute di quel movimento.
Io pero' consiglio di non fermarsi al campione che ho inserito alla fine del mio post (una delle poche cose di Yoffe trovate in rete), perche' a mio parere Yoffe sa dire in questa collaborazione con l'Hilliard Ensemble qualcosa di piuttosto nuovo. Che attinge dai mostri sacri citati, certo (chi non lo fa?), ma non solo.
Per esempio, osservavo in questi giorni ascoltando con attenzione Song of songs che certi passaggi possono evocare Tabula rasa di Part, anche se da una prospettiva cameristica (mentre mi viene spontaneo associare Part alla tradizione sinfonica), che incorpora interessanti dissonanze (misurate, come osservi giustamente tu).
Il tono di Song of songs e', tranne che in un brano, piu' subdued rispetto alla vivacita' di Bartok.
Aldezabal -
Ho cercato la raccolta dei quartetti di Bartok eseguiti dal quartetto Vegh, ma ha raggiunto quotazioni impossibili (sia il nuovo che l'usato). Il terzo movimento cosi' a memoria non lo ricordo e proprio in questi giorni per un imperdonabile errore cercando di far spazio nel mio iPhone ho cancellato proprio quel quartetto. Il disco del Cuarteto Casals e' rimasto a Milano, ma lo recuperero' presto perche' mi e' venuta voglia di riascoltarlo.
Thank You for your so interesting review about „Song of Songs“! I like
the music of Boris Yoffe very much and try to make it more known;
may I inform You about his new wonderful CD?
http://www.amazon.de/Symphony-Boris-Yoffe/dp/B0063GFDD4,
http://www.wildner-records.de/modules/info/index.php?id=11
(there are also two older CDs:
http://www.amazon.de/Musical-Semantics-Morra/dp/B0018BF2N0/ref=sr_1_5?s=music&ie=UTF8&qid=1329571213&sr=1-5,
http://www.amazon.de/32-Gedichte-aus-dem-Quartettbuch/dp/B000EF7ZH2/ref=sr_1_4?s=music&ie=UTF8&qid=1329571213&sr=1-4
)
Ruslan Khazipov
Fabio