# 1434

Mi piace pensare che a espressioni di uso comune tipo "dolce come il miele", "caro come il fuoco", ecc. si aggiungera' presto "idiota come uno del PD".

Sentite l'ultima, ad opera di un esemplare torinese del partito ruota di scorta di Berlusconi, tal Stefano Esposito, definito in questo articolo "strenuo difensore della TAV".

Avrete letto che il professor Vattimo ha recentemente definito, in un intervista al Corriere della Sera, legittime le forme non istituzionali di lotta di chi si oppone allo scempio della Val di Susa.

Una persona normodotata in fatto di intelligenza e' in grado di capire che il professor Vattimo si riferiva alle iniziative di resistenza civile non-violenta che il  popolo No TAV mette in atto, con coraggio, per contrastare un'opera inutile, costosa, con un impatto ambientale inaccettabile. Ma qui stiamo parlando di uno del PD, per cui l'ipotesi di partenza dev'essere rivista molto al ribasso.

Dice infatti questo Esposito commentando l'intervista del professor Vattimo: "è una vergogna che un politico come lui, uno che frequenta le istituzioni democratiche da tempo, rigetti il concetto stesso di democrazia per abbracciare, da teorico ovviamente, le violenze che oggi infestano la Valle di Susa. Le grandi opere come la Tav, sono decise in ambiti e contesti democratici, sono state votate dai diretti rappresentanti del popolo e quindi ampiamente legittimate. E' evidente che Vattimo ambisce a diventare l’ennesimo Mostro Sacro di una Sinistra sempre più in via d'estinzione. Il nostro compito però non è quello di spalleggiare i delinquenti ma sostenere lo sviluppo ed il lavoro».

Che un esponente di un partito nato cadavere, con la sola funzione di far vincere a Berlusconi ogni tornata elettorale senza saltarne nemmeno una, parli di "Sinistra sempre piu' in estinzione" e' davvero esilarante. La comicita' involontaria di queste salme che cercano pateticamente di rinviare le elezioni (che come sanno bene li spazzeranno via definitivamente), tenendo in piedi con ogni accanimento terapeutico questo governo pirLetta di zombie e buffoni, la trovo di una tenerezza commovente.

Se non sapessimo che manca poco a quando il PD sara' solo un brutto ricordo, ci sarebbe da preoccuparsi. Fortunatamente dobbiamo solo pazientare ancora qualche mese.

Commenti

L. ha detto…
Esposito sta venendo sempre più alla ribalta ultimamente. Quest'ultima uscita arriva dopo quella clamorosa riferita a Marta, l'attivista no-tav che secondo lui "forse" era stata malmenata e in ogni caso se la era cercata, e dopo essere stato querelato dal blogger no-tav Fabrizio Salmoni (che non c'entra nulla ma ho scoperto essere mio lontano parente...) per altre dichiarazioni nel suo stile.
Non è che comunque mi rassicuri il dopo-pd, considerato che (mi riallaccio alle conclusioni del commentarium precedente) mi pare che i soggetti di cui si auspica un'alleanza non abbiano nessuna voglia di cercare un accordo.
Sono in questo momento, se possibile, ancora più pessimista di Francesco :-)
Fabio ha detto…
Sono costretto a correggerti Laura :)

Il tweet di questo poveretto diceva, letteralmente, che Marta aveva preso "giustamente delle manganellate".

Serve commentare? Non credo.

Ripeto, se ci stessimo riferendo a una persona di intelligenza nella norma ci sarebbe da richiamarsi alla logica piu' elementare, richiamargli alla mente chi usava il managnello. Ma sarebbe tempo perso.

Del resto, se uno fosse normodotato di materia grigia starebbe alla larga dal PD: non passa giorno senza che ci ricordino questo truismo, anche quando non ne sentiremmo il bisogno.

Come ho gia' scritto qualche volta provo un'enorme compassione per tutti quelli che hanno avuto lo stomaco di votare PD, anche solo una volta, anche solo per sbaglio.

Scomparsa questa ripugnante incrostazione, speriamo presto, io resto convinto che si libereranno delle belle energie a sinistra.
CICCILLO ha detto…
in che termini vedi questa "scomparsa"?
scissione o cosa?
a me pare che tutti si stiano rassegnando a ingoiare Renzi almeno fino a che non scompare dalla scena quacun altro che incrostato è dire poco...
Fabio ha detto…
Nell'immaginario collettivo dei suoi elettori, il PD veniva contrapposto a Berlusconi e al berlusconismo, almeno all'inizio.

Quasi subito si e' capito che il sistema culturale e valoriale di riferimento era esattamente lo stesso (ultra-liberismo, privatizzazioni, ecc., nel caso specifico del quale stiamo parlando la speculazione sugli appalti dell'Alta Velocita' che come si sa sono in gran parte stati assegnati alle cosiddette cooperative rosse).

Il salto di qualita' e' stata pero' questa coalizione di governo, che fa definitivamente saltare, anche nell'elettorato PD piu' ottuso (una fascia molto vasta del totale), la logica della contrapposizione.

Credo che sia chiaro ormai proprio a tutti che se voti PD fai vincere Berlusconi. A tutti vuol dire anche ai piu' ingenui, che, si spera, non li voteranno mai piu'.

Da qui la scomparsa, almeno se la logica esiste ancora e se la memoria delle persone non viene resettata ad ogni tornata elettorale.

Se cosi' invece non dovesse essere, e una parte significativa di italiani fosse formata da idioti fino al punto di votare Renzi, e quindi ritrovarsi il giorno dopo ancora Berlusconi, allora voglio anch'io un posto tra le file di voi pessimisti.
CICCILLO ha detto…
qui un'analisi interessante sul fenomeno di cui sopra:

http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/9774/


Fabio ha detto…
Mi hai gia' bacchettato per questi miei confronti tra Italia e Regno Unito, ma permettimi di proportene un altro.

Margaret Thatcher governo' questo Paese per tre mandati, dal 1979 al 1990, cambiandolo dalle fondamenta.

Al termine (anticipato) del suo terzo esecutivo, venne sostituita da John Major, del quale non si ricorda molto (le trattative in sede di Unione Europea per ridefinire il ruolo di questo Paese nell'Unione e l'inizio delle trattaive di pace in Nord Irlanda: non molto in 7 anni, considerando la rivoluzione che lo precedette).

Major non aveva in realta' nulla da fare, perche' il grosso lavoro di demolizione del welfare state era gia' stato fatto, e ricordava bene che la Thatcher passo' seri guai quando propose l'introduzione di una tassa uguale per tutti (la poll tax), indipendentemente che tu fossi un possidente terriero o un disoccupato.

Major vide chiaramente la riga tracciata per terra e non la oltrepasso'.

E' a quel punto che si presento' sulle scene Tony Blair, il quale completo' il lavoro della Thatcher, liberalizzando ulteriormente il sistema finanziario, triplicando le tuition fees (tasse sull'istruzione), mentendo al suo popolo per rafforzare le intese commerciali e militari con gli Stati Uniti.

L'unica differenza che mi sembra di poter vedere in Italia e' che quella riga da non oltrepassare la provo' a scavalcare di slancio Monti, e sappiamo com'e' andata (oggi mi pare che se si votasse prenderebbe il 4%).

Berlusconi tutto quello che poteva fare ha fatto.

Il lavoro di demolizione del welfare state, la riforma della Costituzione, la privatizzazione della sanita', la rimozione dei controlli sulle imprese e sui privati (quella che chiamano riforma della giustizia) ecc., quelle non puo' che farle uno che possa vantare un pedigree di un certo tipo.

Qui il lavoro sporchissimo non lo fece la Thatcher, ma Blair.

Puoi benissimo trarre da solo le conseguenze di questo mio commento, non penso sia necessario lo faccia io.

Gli riuscira'? Io penso di no, perche' gli mancano i numeri. Il PD e' morto e non sara' Renzi a resuscitarlo.

Gli puo' riuscire solo se Berlusconi si ritira, dato che ai suoi elettori e' stato attento a non offrire nessun'alternativa alla sua persona. Ma non mi pare sia nelle sue intenzioni.
CICCILLO ha detto…
scusa, non volevo bacchettarti.
è ovvio che ci sono cose simili e che l'Inghilterra abbia anticipato molti fenomeni.
tuttavia non mi pare che Blair sia paragonabile a Prodi e Monti.
e allo stesso modo neppure la Iron Lady è paragonabile al nostro Cavaliere di Cartone (per non dire di peggio).
l'Italia partecipa sì, a mio parere, di fenomeni globali ma li declina in un modo tutto suo.
e forse è venuta l'ora che venga affrontata prima questa questione specifica italiana per passare in un secondo momento a lottare contro quei fenomeni globali che descrivi così bene.
o forse le due cose andrebbero fatte insieme ma chi è in grado di farlo?
Fabio ha detto…
Forse non mi sono spiegato benissimo, infatti nel mio paragone:

- Berlusconi e' la Thatcher: ha demolito le basi

- Monti e Letta sono stati Major

- Renzi potrebbe essere Blair, naturalmente se diventasse primo ministro, circostanza a mio parere assai incerta: completare l'opera di demolizione del welfare state con quelle misure che se venissero proposte da una coalizione di centro-destra susciterebbero le ire dei sindacati.

In ogni caso non mi sento affatto di darti torto: credo che una specificita' italiana esista e vada affrontata.

C'e' poi una specificita' italiana virtuosa a mio parere, ed e' il dettato dei nostri Padri Costituenti, ispirato a criteri di uguaglianza di accesso e di equita' di trattamento.

Principi che sono rimasti lettera morta. Io credo che si debba partire di li'.

Qui (poi la smetto con i paragoni, te lo prometto) una Stella Polare come la Costituzione non l'abbiamo, e se ne sente la mancanza: e' una navigazione senza stelle, senza ideali comuni, senza principi guida.
L. ha detto…
Fabio, il tuo terzo punto mi pare trovi qui conferma, e delinei il quadro più probabile del pd-dopoilpd e della metamorfosi antropolitica della ex-sinistra di governo.


http://qn.quotidiano.net/primo_piano/2013/08/22/937809-renzi_nuovo_ulivo.shtml#.UhXRbxDc9P0.twitter

Fabio ha detto…
"Un partito «leggero», dunque, in costante scambio con la società civile e in rapido affrancamento dalla Cgil e dai suoi luoghi comuni a partire dal concetto stesso di Stato sociale".

Lo stato sociale come "luogo comune" dal quale affrancarsi "rapidamente", infatti, senza perdere tempo standosi a preoccupare di chi un lavoro non l'ha o l'ha perso, dei giovani, di chi cerca una speranza nel nostro Paese, di chi ha bisogno di cure speciali, ecc.

E' uno dei pochi orgogli che posso vantare nella mia vita, quello di non avere mai votato PD, ma e' un orgoglio immenso ogni giorno di piu'.

PS: uscito di casa stamattina, incontro Wolf, il mio vicino di pianerottolo, investment banker tedesco nella City.

Di Wolf parlai in un vecchio post, all'inizio della recessione, si era piu' o meno nel 2008.

Lehman Brothers aveva appena dichiarato fallimento, e in una giornata uggiosa proprio come oggi, uscendo di casa proprio come oggi, gli chiesi cosa pensasse della situazione, dell'effetto domino che andava delineandosi.

Mi rispose con un ghigno: "I don't care, we'll be bailed out by the government", facendomi capire che loro (venti-qualcosa rampanti, per lo piu', guidati da quaranta-qualcosa senza scrupoli) che avevano causato la catastrofe non curandosi delle conseguenze, si sentivano tranquilli: sarebbero stati i contribuenti e i risparmiatori a pagare il prezzo delle loro azioni.

Sali' su un taxi e scomparve all'orizzonte, mentre io mi avviavo verso la fermata dell'autobus come gli altri comuni mortali.

Fast forward: stamattina ho incontrato ancora Wolf. Polo scolorita e non stirata invece del completo grigio, a piedi.

"Hey Wolf, it's nice to be on holiday, eh?" l'ho salutato.

Mi ha guardato con uno sguardo diverso dal solito: "Not a holiday actually, Fabio. I've just lost my job, this Monday".
prospettive musicali ha detto…
Caro Fabio, tu dici che "questa coalizione di governo (...) fa definitivamente saltare, anche nell'elettorato PD piu' ottuso (una fascia molto vasta del totale), la logica della contrapposizione" e aggiungi: "Credo che sia chiaro ormai proprio a tutti che se voti PD fai vincere Berlusconi. A tutti vuol dire anche ai piu' ingenui, che, si spera, non li voteranno mai piu'".
Mi piacerebbe poter condividire il tuo ottimismo ma a ogni tornata elettorale vedo un sacco di gente che – pur consapevole delle peggiori nefandezze politiche del Pd – li vota ugualmente vuoi per non "disperdere il voto", vuoi perché "che alternativa c'è?".
Ai microfoni aperti di Radio Popolare puoi trovare decine di questi elettori.
E nel Pd e nei suoi antenati sono una tradizione, fortissima: quando il Pci fece il compromesso storico non fece forse "definitivamente saltare, anche nell'elettorato Pci piu' ottuso (una fascia molto vasta del totale), la logica della contrapposizione"? E non fummo forse in molti a dire già allora cose come "Credo che sia chiaro ormai proprio a tutti che se voti Pci fai vincere la Dc. A tutti vuol dire anche ai piu' ingenui, che, si spera, non li voteranno mai piu'".
E invece continuarono a votarli e Berlinguer, tra i maggiori artefici del compromesso storico, divenne un mito.
Compromesso storico con tutti i suoi corollari: ruolo di primo piano del Pci nella repressione del Movimento del '77 e poi nel "fronte della fermezza" durante il rapimento Moro eccetera eccetera...
Alessandro
Fabio ha detto…
Sicuramente una certa ingenuita' ha radici profonde. Ma stavolta io credo che si sia passato un limite che anche gli elettori piu' ingenui non possono ignorare.

Il compromesso storico fu un'accordo tra due forze politiche la cui base condivideva un'idea di bene comune, di "societa'" intesa come organismo diversificato ma coeso, pur naturalmente differendo in materia di politiche economiche/ distributive, indirizzi culturali, ecc.

La cosiddetta discesa in campo di Berlusconi fu devastante proprio perche' negava quei concetti di beni comuni e di societa' che costituivano i fondamenti epistemologici del socialismo cosi' come della dottrina sociale della Chiesa che animava il progetto politico di don Sturzo.

Per questo dovrebbe essere evidente a tutti che non di accordo, di patto, si puo' parlare in questo caso, ma di sudditanza culturale rispetto a un progetto che e' per sua natura antitetico alla storia della sinistra, cosi' come del cristianesimo sociale.

E infatti il PD ha un'idea atomistica del Paese. Non parla di classi perche' non le riconosce.

"Le famiglie non arrivano a fine mese" dicono , perche' infatti la famiglia e' l'aggregato sociale piu' ampio che sono disposti a riconoscere.

Per questo e' ovvio che hanno rinnegato i presupposti della loro stessa esistenza, aderendo a un progetto che con la storia del PCI non ha piu' nulla a che fare.

In questo senso sono ottimista, perche' la fondazione del PD costituisce un suicidio. E' un non partito, che infatti non ha un programma ne' un progetto. Aderisce invece a un programma non suo, che e' quello di Berlusconi.

Votare PD e' la stessa identica cosa che votare Berlusconi, perche' voti il suo programma, il suo progetto politico anche se a realizzarlo sarebbe poi magari Renzi.

Il compromesso storico era invece un accordo di due posizioni diverse, che cercavano un punto d'incontro. Dopodiche' sono d'accordo con te sul fatto che risultato di quell'accordo fu l'eutanasia dell'anima piu' autentica della sinistra. Ma quella era gia' stata estromessa dal PCI, o se n'era andata con le sue gambe, prima (pensa alla nascita del Manifesto).
prospettive musicali ha detto…
Mi rendo conto che vent'anni di Berlusocni fanno sembrare decente persino la Dc.
Ma con il compromesso storico il Pci non strinse semplicemente un accordo (e una sudditanza politica) con un partito con posizoni diverse ma con un partito che rappresentava gli interessi della mafia e della grande finanza, cioè gli stessi interessi che oggi rappresenta B.
Quell'intreccio tra finanza e criminalità orgnizzata sceglie di periodo in periodo la faccia più adatta e il modo pià confacente per perseguire i propri fini: le stragi (piazza Fontana, Italicus, piazza della Loggia ecc.), poi una politica sociale più condiscendente (fin quando ha paura che l'elettorato possa consegnare l'Italia all'orbita sovietica) e infine (quando non c'è più una "orbita sovietica", dopo il crollo del Muro) la negazione di "quei concetti di beni comuni e di societa' che costituivano i fondamenti epistemologici del socialismo cosi' come della dottrina sociale della Chiesa che animava il progetto politico di don Sturzo".
B è semplicemente la faccia che quell'intreccio di interessi e quel blocco di poteri assumono dopo la fine dell'Urss.
Ma gli interessi che serve sono gli stessi che serviva la Dc.
E quindi la patetica versione odierna del Pci si allea con la vomitevole versoione odierna della Dc.
Il "limite che anche gli elettori piu' ingenui non possono ignorare" è stato passato mille volte all'epoca del Pci, quando questi si prostrò davanti a una Dc che rappresentava l'intreccio tra servizi segreti, mafia e banche vaticane, e le stragi di stato erano cronaca del giorno prima.
A quel punto anche votare Pci divenne la stessa identica cosa che votare Dc, cioè che votare gli stessi poteri che negli ultimi vent'anni hanno scelto B come proprio strumento e domani sceglieranno chi più converrà loro, fosse anche Renzi.
Alessandro
Fabio ha detto…
Le nostre due analisi non sono discordanti, anzi mi riconosco molto nella tua ricostruzione dei fatti.

L'ottimismo delle mie pariole che tu e altri sottolineate come eccessivo, e' sostenuto da un paio di differenze sostanziali, che mi rendono difficile proiettare il passato linearmente sul presente:

1) intanto la differenza di carisma personale (lascia perdere per un momento le posizioni politiche, pensa a loro come persone) tra Enrico Berlinguer e i pagliacci senza arte ne' parte di oggi (Renzi , Letta, Bindi, ecc.), gente che farebbe ridere anche come amministratori di un condominiotto di paese

2) e poi l'assoluta inesistenza di un progetto politico di questo cadavere chiamato PD, trasportato senza direzione come una salma in balia delle correnti. Non hanno un progetto, non hanno un programma, non sanno chi sono, non sanno dove andare. Molto semplicemente: non avendo un progetto loro, pur di non sciogliersi e con l'unico scopo di prendere finanziamenti statali, gli ex DS hanno inventato questa nuova sigla, PD. Ma di fatto sono succubi del progetto di devastazione dello stato (e quindi del tessuto) sociale di Berlusconi

Se non ci fosse un'alternativa al regime PD-PDL, sarei pessimista anch'io. Tuttavia le alternative ci sono, e io personalmente come sai sono un forte sostenitore della nascita di un soggetto politico nuovo che riunisca i movimenti per i beni pubblici e il sindacalismo di base. Quella saldatura, io credo, ha un potenziale molto elevato.

Tu, Francesco e mi pare anche Laura siete piu' scettici. Io un po' ottimista lo sono, un po' mi sforzo di esserlo per mantenere una speranza che non tutto e' perduto.