Due ragioni per le quali non potrei piu' tornare a vivere in Italia
Per anni i miei vicini di pianerottolo sono stati una coppia gay, regolarmente sposata. Persone meravigliose, che mi mancano molto da quando hanno deciso di trasferirsi nel sud della Spagna. Si percepiva immediatamente che si volevano un bene pazzesco. Non inizio nemmeno a elencarvi le gentilezze che ci siamo scambiati in tutti questi anni. Quando mi serviva un medicinale che non avevo in casa, o quando dovevo spostare qualcosa di pesante: su loro potevo sempre fare affidamento. Condividevamo addirittura due gatti, che quando loro viaggiavano per il mondo (e capitava spesso: uno dei due e' un parrucchiere sempre in giro a seguire sfilate di moda) diventavano miei.
Uno dei miei piu' cari amici di qui e sua moglie (parlamentare della House of Lords) scoprirono alcuni anni fa di non potere avere figli. Prima adottarono 3 bambini di famiglie povere di East London e poi decisero di ricorrere a una maternita' surrogata. Dovreste vedere che bella e colorata e' la loro famiglia.
Tutto questo, qui e' assolutamente normale, nessuno si sognerebbe di metterlo in discussione senza sentirsi ridicolo.
Commenti
Massimo
Il mio ragionamento e' molto istintivo e si basa su casi che conosco piuttosto bene. Non si tratta di essere atei o materialisti (non mi colloco in queste categorie, infatti).
Si tratta di chiedersi: hanno diritto le persone di fare scelte che aumentino la propria felicita' (bene cosi' raro e prezioso durante i nostri anni sulla Terra), nel caso in cui non danneggino nessuno (altri esseri, l'ambiente, ecc.)?
In piu', e citando papa Francesco (mio principale punto di riferimento in fatto di questioni etiche), chi sono io per arrogarmi il diritto di scegliere per un altro?