Consigli



Prendersi lunghi periodi senza connessione e col telefono in modalita' aereoplano.

Leggere libri, giornali e riviste di carta.

Ascoltare Radio 3. Trasmette un bel modo di pensare.

Non possedere la televisione. Sostituirla con gli abbonamenti al BFI, alla Tate, all'ICA, al Barbican (o alle istituzioni culturali della vostra citta'). 

Aggiornarsi sulle notizie al massimo un paio di volte al giorno, come si faceva una volta. Da' tempo di riflettere su quello che succede.

Scrivere molto, sia per se' che lunghe mail che sono di fatto lettere. Mandarle dopo averle rilette con cura.

Fotografare quello che colpisce e fa stare bene, tenendo sempre in ordine l'archivio. E' una forma di meditazione.

Prediligere una dimensione di scambio individuale e profondo con poche persone alle quali si e' legati da molti anni.

Essere sempre gentili con tutti, cedere il posto, parlare con chi non conosciamo specialmente se cogliamo in loro un senso di solitudine.

Ascoltare il silenzio e paesaggi sonori che al silenzio conferiscono ancora piu' fascino e al tempo ancora piu' profondita'.

Preparare piatti con ingredienti naturali e di stagione.

Spostarsi camminando o in bicicletta.

Affermare col nostro comportamento valori di uguaglianza ridistributiva e solidarieta'. Rifiutare il concetto di competizione, vincitori, "campioni".

Non preoccuparsi se si appartiene sempre a minoranze, anzi interpretare questo come una conferma.

Ricercare una semplicita' che ci permetta di cogliere l'essenza profonda della vita.

Commenti

Claudia ha detto…
Come non essere d'accordo? Sto cercando di prolungare i periodi di disconnessione, anche se ĆØ difficile (per quanto il mio uso dello smartphone equivale ad una specie di kindle, che probabilmente mi rovinerĆ  gli occhi). Spero di vederti presto per unit salto al BFI
Fabio ha detto…
O all'imminente London Film Festival! Ciao Claudia!