Come si cambia
Ieri ho terminato un libro di esercizi sul cambiamento che mi e' stato regalato a Natale. Non sono stato disciplinatissimo, ho saltato inevitabilmente un po' di settimane. Ma sono contento di questo percorso, ho scoperto tante cose.
Vi ho anche letto alcune pagine alla radio quest'estate proprio tratte da questo volume. Le decidevamo la Gio' e io estemporaneamente, nel percorso casa - radio, sul tram 14.
Il libro si chiude con una poesia che mi piacerebbe condividere con voi. Eccola.
I
Cammino per la strada.
C'è una profonda buca nel marciapiede.
Ci cado.
Sono persa...Sono impotente.
Non è colpa mia.
Ci vorrà un'eternità per trovare come uscirne.
II
Cammino per la stessa strada.
C'è una profonda buca nel marciapiede.
Fingo di non vederla.
Ci ricado.
Non riesco a credere di essere nello stesso posto.
Ma non è colpa mia.
Ci vuole ancora molto tempo per uscirne.
III
Cammino per la strada.
C'è una profonda buca nel marciapiede.
Vedo che c'è.
Ci cado ancora... è un'abitudine.
I miei occhi sono aperti.
So dove sono.
E' colpa mia.
Ne esco immediatamente.
IV
Cammino per la strada.
C'è una profonda buca nel marciapiede.
La aggiro.
V
Cammino per un'altra strada.
Autobiografia in cinque brevi capitoli.
Commenti
direi che l'autore (autrice?) è propenso all'autogiustificazione ma non è molto sveglio
ciao
Auro
Anzi, direi che spesso rimaniamo nella buca, e il nostro mondo diventa quello.
dopo varie vicissitudini, la prematura morte del mio iMac, un'autunno prematuro che non mi aspettavo, una situazione lavorativa che è lo specchio di quel che è diventato questo paese, ecc. sono tornato almeno per un saluto.
ciao a tutti e… attenti alle buche, potrebbe esserci qualcuno già dentro.
Diffido degli "svegli" che le buche le scavano, cosi' come di quelli che tolgono le segnalazioni che permetterebbero agli altri di evitarle, molto piu' rispetto a quelli che le evitano.
Da questi ultimi cerco casomai di imparare anche perche' il tempo rimasto non e' poi moltissimo. E questo un po' inizia a angosciarmi.