318/ The broken beauty of humanity.


Non so se capita anche a voi, ma ci sono espressioni che quando le leggi ti devi bloccare e non riesci ad andare avanti in quello che stavi leggendo. Devi tornare indietro, rileggerle, e finisce che le decontestualizzi e si apre un dedalo di riflessioni che non riesci a arginare.

Stamattina quell'espressione è stata the broken beauty of humanity, che mi ricorda tanto un aforisma che ho scritto qui e detto alla radio innumerevoli volte nel corso degli anni, it's a sad and beautiful world.

The broken beauty of humanity indica che qualcosa si è rotto nel nostro essere umani, ma che questo non può compromettere l'intrinseca bellezza della vita (beauty, appunto) pur con tutte le sue contraddizioni, difficoltà, sofferenze.

In ogni giornata, anche la più grigia, se lo sappiamo cogliere c'è un raggio di luce. Qualche volta quel raggio di luce troviamo la forza di portarlo noi e allora vederlo riflettersi nell'altro moltiplica la luce.

Qualcosa si è rotto, lo constatiamo ogni giorno. Ma la nostra umanità, quella che troviamo sempre se ci impegniamo a cercarla nel profondo, sa portare riparazione, consolazione e qualche volta una luminosa felicità alle nostre fragili, irripetibili, preziosissime esistenze e a quelle di chi entra in contatto con noi.

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