Colin Vallon Trio, Rruga (ECM, 2011)

Quest'oggi, al mio ritorno a Londra, ho ripreso l'ascolto di un disco che era arrivato nella posta appena prima del mio viaggio in Italia. Sto parlando dell'esordio di un trio svizzero, guidato dal giovane pianista di Losanna Colin Vallon, accompagnato al contrabbasso da Patrice Moret (collaboratore in passato di Uri Caine e Ellery Eskelin) e alla batteria da Samuel Rohrer (qualcuno di voi lo ricordera' sul magnifico April di Susanne Abbuehl, che esplorammo insieme a Prospettive Musicali quando usci', una decina di anni fa).

Questo Rruga (che vuol dire sentiero, in albanese) mi sembra un lavoro abbastanza originale. Ad un ascolto superficiale e distratto, puo' ricordare il distensivo jazz nordico di Tord Gustavsen e Christian Wallumrod. E pero', ascoltando con attenzione rivela pieghe impreviste, che affondano le radici in musiche dell'Est, balcaniche e caucasiche (si trova, circa a meta', persino un riferimento a Le Mystère Des Voix Bulgares).

Rruga e' un disco scorrevole, ben bilanciato tra momenti ritmici (alcuni dei quali si costruiscono per iterazioni progressive, come accade nell'iniziale e bellissima Telepathy) e altri piu' ipnotici, impliciti e meditativi (un bell'esempio dei quali e' la traccia che da' il titolo all'album). Ascolto ideale in quest'atmosfera ancora profondamente invernale, nella quale il ritorno a Nord mi ha riprecipitato.

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