Colin Vallon Trio, Rruga (ECM, 2011)
Questo Rruga (che vuol dire sentiero, in albanese) mi sembra un lavoro abbastanza originale. Ad un ascolto superficiale e distratto, puo' ricordare il distensivo jazz nordico di Tord Gustavsen e Christian Wallumrod. E pero', ascoltando con attenzione rivela pieghe impreviste, che affondano le radici in musiche dell'Est, balcaniche e caucasiche (si trova, circa a meta', persino un riferimento a Le Mystère Des Voix Bulgares).
Rruga e' un disco scorrevole, ben bilanciato tra momenti ritmici (alcuni dei quali si costruiscono per iterazioni progressive, come accade nell'iniziale e bellissima Telepathy) e altri piu' ipnotici, impliciti e meditativi (un bell'esempio dei quali e' la traccia che da' il titolo all'album). Ascolto ideale in quest'atmosfera ancora profondamente invernale, nella quale il ritorno a Nord mi ha riprecipitato.
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