Crisi contemporanee viste sullo schermo aiutano giovane blogger a ritrovare se stesso
JIM JARMUSCH Broken flowers, 2005
C'e' questa generazione di registi americani che mi piace proprio tanto. Gli ultimi lavori di Van Sant, Jarmusch, Payne, Gondry, Coppola (Sophia) affrontano tutti in qualche modo il tema della crisi d'identita'. Giovanile in Van Sant, di mezza eta' in Jarmusch e Payne, culturale in Coppola, di coppia in Gondry (che comunque americano lo e' solo d'adozione, mi pare che sia nato in Francia).
Lo fanno senza calcare l'effetto drammatico, inventando invece storie non banali al punto giusto (cioe' ne' banali ne' davvero straordinarie - storie che magari non succedono, ma che potrebbero succedere, molto verosimili). Per qualche ragione, nei film di questi registi mi ritrovo tantissimo. Le crisi dei loro personaggi sono, pensateci, proprio quelle che abbiamo attraversato o stiamo affrontando in questi giorni.
E' cinema contemporaneo, una sorta di neorealismo urbano del ventunesimo secolo. Sonda l'infelicita' di chi apparentemente non ha nessuna ragione per essere infelice. E' qui e ora. Sono storie senza eroi quelle che ci racconta, quotidiane, vissute. Sono uomini e donne della porta accanto, siamo noi i protagonisti.
C'e' questo straordinario equilibrio tra entertainment-non-escapistico e riflessione-interiore-non- drammatica, nel quale chi scrive si ritrova con naturalezza. C'e' ritmo, c'e' musica.
Alla fine sono proprio queste le storie che mi piace sentirmi raccontare (e in questo modo, con questo linguaggio) quando vado a vedere un film.
[Adesso lo so che qualcuno scrivera' "Giovane?" ma lo prevengo, perche' nella mia percezione "giovane" sta per under 41 e l'anno prossimo per under 42 e cosi' via all'infinito - si spera almeno].
C'e' questa generazione di registi americani che mi piace proprio tanto. Gli ultimi lavori di Van Sant, Jarmusch, Payne, Gondry, Coppola (Sophia) affrontano tutti in qualche modo il tema della crisi d'identita'. Giovanile in Van Sant, di mezza eta' in Jarmusch e Payne, culturale in Coppola, di coppia in Gondry (che comunque americano lo e' solo d'adozione, mi pare che sia nato in Francia).
Lo fanno senza calcare l'effetto drammatico, inventando invece storie non banali al punto giusto (cioe' ne' banali ne' davvero straordinarie - storie che magari non succedono, ma che potrebbero succedere, molto verosimili). Per qualche ragione, nei film di questi registi mi ritrovo tantissimo. Le crisi dei loro personaggi sono, pensateci, proprio quelle che abbiamo attraversato o stiamo affrontando in questi giorni.
E' cinema contemporaneo, una sorta di neorealismo urbano del ventunesimo secolo. Sonda l'infelicita' di chi apparentemente non ha nessuna ragione per essere infelice. E' qui e ora. Sono storie senza eroi quelle che ci racconta, quotidiane, vissute. Sono uomini e donne della porta accanto, siamo noi i protagonisti.
C'e' questo straordinario equilibrio tra entertainment-non-escapistico e riflessione-interiore-non- drammatica, nel quale chi scrive si ritrova con naturalezza. C'e' ritmo, c'e' musica.
Alla fine sono proprio queste le storie che mi piace sentirmi raccontare (e in questo modo, con questo linguaggio) quando vado a vedere un film.
[Adesso lo so che qualcuno scrivera' "Giovane?" ma lo prevengo, perche' nella mia percezione "giovane" sta per under 41 e l'anno prossimo per under 42 e cosi' via all'infinito - si spera almeno].
Commenti
Tra tutti quelli che citi, Lost In Translatione e Eternal Sunshine hanno avuto un impatto devastante, ho discusso per ore sul significato di una singola scena o anche solo di una frase.
Pur cosƬ diversi nella regia e nell'atmosfera tutta, mi hanno messo di fronte a una serie di interrogativi e insicurezze. Ma come dico ogni tanto, a volte non ĆØ importante la risposta che ti dai, ma il fatto che ti sia posto la domanda.
Kit -
Stessa cosa qui, soprattutto per "Eternal sunshine", film che mi ha devastato ed entusiasmato allo stesso tempo, visto esattamente al momento giusto. Pero' io non trovo affatto disturbanti questi film. Il contrario: hanno un effetto tranquillizzante su di me. Per il linguaggio prima di tutto, che non e' mai davvero drammatico, anzi e' ironico, contiene un certo "wry humour" come dicono qui. E poi per il semplice fatto che questi film esistono, e sono tutti film di successo, che parlano alla nostra generazione (e invece non dicono molto, almeno credo, alla generazione dei 50enni e oltre), la rappresentano, film nei quali molte persone si ritrovano. In qualche modo inscrivono le nostre crisi all'interno di una sfera di "inevitabilita' condivisa", il che e' tranquillizzante (almeno un pochino) come scrivevo qualche riga fa.
Soprattutto Eternal Sunshine io l'ho trovato disturbante comunque, proprio per la "crudezza" della macchina da presa che non dĆ scuse ai personaggi.
Un film davvero splendido ma quello sbagliato al momento sbagliato, ĆØ stato uno schiaffo a 5 dita in piena faccia, come scrivevo sul blog mesi fa.
[hehehe posso dissociarmi da "la *nostra* generazione"? io sono una ragazzetta! ;-) ]
I rischi che vedi ci sono tutti, infatti e' cosi', finisci per innamorarti dei tuoi problemi, ti tengono compagnia a volte. Se poi li vedi pure al cinema, beh e' il massimo, come ritrovare nel film dei vecchi amici.
"Eternal sunshine" io l'ho trovato un film positivo pero'. Il messaggio "non ha senso cercare di liberarsi del passato perche' quel passato contiene ricordi preziosi oltre che una parte di noi senza la quale non saremmo noi" non l'ho trovato cosi' disturbante. Che cosa ti ha disturbata?
Appunto. Questo discorso lo facciamo dal vivo perĆ². :-)
[Il finale di ES. Alcuni elementi che sho ricollegato alla mia storia in finire negli stessi giorni in cui ho visto il film, ma ĆØ un pĆ² complicata da spiegare, fidati]
Mi fido e ne parliamo live allora.
Francesca -
Ciao benvenuta! No non disturbi affatto. E' un blog di amici, direi di si', molti dei quali pero' non si sono mai visti. Se vai nel primo post (Ottobre 2004) vedi come e' nato tutto quanto. Poi pero', come diceva ieri sera la mia amica Lula, ormai piu' che un blog e' diventato un forum. Quando vuoi sai dove trovarci, ancora benvenuta :-)
meglio quello di Fabio, molto piu' interessante ed interattivo.. un po' come un diario ..si una chat room intelligente
Il blog non ĆØ solo di chi scrive ma un pochetto anche di chi lo legge e commenta, dai :-)
Grazie per le tue parole, non e' pigrizia comunque, e' mancanza assoluta di tempo. Per altro stasera dovremmo vederci da Stefano no? Finalmente.
Kit -
Il blog ha cambiato natura sotto i miei occhi. Per molti mesi sono stato pressoche' da solo a scrivere qui sopra. Qualcuno che mi conosceva mandava mail al mio indirizzo e commentava quello che scrivevo, ma nessuno lasciava commenti "pubblici". Adesso mi sembra che tutto quel periodo sia stato in realta' funzionale/ "propedeutico" a questo. Il blog e' di tutti quelli che ci scrivono, certo.
Francesca -
Tommaso e io abbiamo ormai una consolidata tradizione di Capodanni in radio a mettere i dischi e a fare gli auguri agli ascoltatori. Per me, che sono un orso Yoghi in quanto a feste ("Mi si nota di piu' se non vado o se vado e sto in un angolo?"), e' un modo per non starmene a casa e contemporaneamente evitare cenoni e festeggiamenti. Ma a parte quell'occasione non credo di aver mai trasmesso con Tommaso (che comunque vedo sempre con piacere quando capito in Italia). Grazie ancora per i complimenti!