L'acqua, i colori, la musica
YUKO SHIRAISHI Diverge, 2005
Sara' la stanchezza di questi giorni frenetici che mi ha sensibilizzato cosi' tanto. Stamattina mi sono venute le lacrime agli occhi per la commozione davanti agli ultimi lavori di Yuko Shiraishi, in mostra in questi giorni da Annely Juda Fine Art.
Perche' io davanti ai colori mi commuovo, e a volte non mi serve davvero altro. Colori che evocano il mare, oppure prati primaverili, e tutte le sensazioni che questi ambienti portano con se'. Se li guardate bene, magari in una galleria deserta e silenziosa come e' capitato a me stamattina, i colori si mettono a parlare. Anzi no, non parlano, sussurrano e gridano a un livello pre-cosciente, che e' lo stesso dell'innamoramento, dei sorrisi, delle lacrime, del contatto profondo con noi stessi.
La mostra e' indescrivibilmente bella. E la galleria, con tutta quella luce naturale che arriva dal soffitto di vetro, sa esaltare i contrasti di colore, che colpiscono i nostri sensi con una forza emozionale immensa.
E pensate, Yuko Shiraishi sta collaborando con Mie Miyamoto e Jonathan More (Coldcut) nel progetto di un centro natatorio che sorgera' in Germania, a Insel Hombroich (dove penso mi trasferiro' appena il progetto sara' realizzato - e vi immaginate un blog intitolato Insel Hombroich Calling?) . A tutti gli utenti verra' dato un lettore di MP3 impermeabile. Trovate piu' dettagli qui.
L'acqua, i colori di Yuko Shiraishi, la musica dei Coldcut. Per quelli come me, il Paradiso terrestre.
E adesso vado a nuotare.
Commenti
"You can be anything you want
Every colour you are".
Conosci? Contiene proprio la poesia dei colori.
Sei andato a veder la mostra di Paul MCCarthy? A me non piace un granche' come artista ..ma penso che sia in un certo qual senso un grande innovatore...magari ci faccio un salto tra due week-end..Organizzi una festa nel tuo nuovo appartamento?
Sul lavoro sai piu' o meno come la penso: serve a sostenersi materialmente, ogni altro investimento (soprattutto emotivo) non produce nessun risultato. Come diceva Carletto Marx, noi proletari vendiamo la nostra forza lavoro (e il nostro tempo) in cambio di un salario. Punto. Non dare loro anche la tua emotivita'.
Judicael e la sua fidanzata non mi hanno fatto nessuna impressione, ne' buona ne' cattiva, perche' li ho visti pochissimo.
I Deus non mi sono mai piaciuti molto, e alla Spin-Go ho contatti soprattutto con Teo, il cui indirizzo e-mail non e' cambiato (e' ancora @spin-go.it).
La mostra di Paul McCarthy dov'e'? Avevo visto dei suoi video alla Hauser l'anno scorso, trovandoli a dire il vero molto poco interessanti. Pero' e' anche vero che mi si sono impressi nella memoria.
Una festicciola ci sara' naturalmente, anche se non so ancora quando. Al momento la casa e' completamente vuota, trasferisco domani le mie cose con un furgone.