Why not love? Why not be happy? Why can't I feel like this all the time?
C'e' questo film che voglio andare a vedere, ma che non vedro' fino al mio ritorno a Londra, dato che uscira' nelle sale Venerdi'. Si intitola "Thumbsucker" e la recensione di Time Out finisce cosi':
"everybody has a thumb, be it prescription meds, celebrity, heaps of pot, or -perhaps the most insidious addiction of all- nostalgia".
[La nostalgia e' di fatto un'insidious addiction, almeno per quanto mi riguarda].
Allora sono andato a leggermi l'intervista al regista, Mike Mills nella quale lui a un certo punto parla dei Polyphonic Spree:
"I was at this concert on New Year's Eve, and there were these 30 people on stage in white robes. It is a very infectious thing, their music; you want to get involved. Everybody in the audience was going crazy. It is very positive, almost like gospel music. By the end, you're like: why not love? Why not be happy? That's the feeling you get, but, when I say it, it's just dumb and intellectual and words. But when you're feeling it, you're like: why can't I feel like this all the time?".
Che e' poi una domanda che mi faccio spesso. Cioe', vediamo se riesco a spiegarmi: felici li siamo stati tutti, e piu' di una volta, giusto? E allora, che cosa ci ha fatto passare da quello stato a un altro piu' "normale" (di non-felicita', che e' diverso dall'infelicita': io vivo spesso in una condizione di non-felicita', senza per questo essere infelice). Non e' che magari esiste una specie di "gene della non-felicita'" che si puo' disattivare, in modo che si viva in uno stato stazionario perenne di felicita' (amore, armonia, gioia di vivere)?
"everybody has a thumb, be it prescription meds, celebrity, heaps of pot, or -perhaps the most insidious addiction of all- nostalgia".
[La nostalgia e' di fatto un'insidious addiction, almeno per quanto mi riguarda].
Allora sono andato a leggermi l'intervista al regista, Mike Mills nella quale lui a un certo punto parla dei Polyphonic Spree:
"I was at this concert on New Year's Eve, and there were these 30 people on stage in white robes. It is a very infectious thing, their music; you want to get involved. Everybody in the audience was going crazy. It is very positive, almost like gospel music. By the end, you're like: why not love? Why not be happy? That's the feeling you get, but, when I say it, it's just dumb and intellectual and words. But when you're feeling it, you're like: why can't I feel like this all the time?".
Che e' poi una domanda che mi faccio spesso. Cioe', vediamo se riesco a spiegarmi: felici li siamo stati tutti, e piu' di una volta, giusto? E allora, che cosa ci ha fatto passare da quello stato a un altro piu' "normale" (di non-felicita', che e' diverso dall'infelicita': io vivo spesso in una condizione di non-felicita', senza per questo essere infelice). Non e' che magari esiste una specie di "gene della non-felicita'" che si puo' disattivare, in modo che si viva in uno stato stazionario perenne di felicita' (amore, armonia, gioia di vivere)?
Commenti
non so se esista un gene della non-felicitĆ , poi :) magari ci sono persone piĆ¹ sensibili e delicate, ed ĆØ questo che influisce sul modo in cui vediamo ciĆ² che ci succede, ciĆ² che siamo e abbiamo.. chissĆ ..
di sicuro - e non so se abbia senso - un ipotetico stato stazionario perenne di felicitĆ mi fa un po' 'paura', come idea.. mi sembrerebbe di non essere in grado di cogliere la bellezza e la specialitĆ delle cose se avessi sempre il sorriso stampato in faccia.
ma boh, come spesso succede forse ho perso il filo del discorso e sono andata "fuori tema".. spero che comunque si sia capito qualcosa :)
un abbraccio, dolce notte.
baci affettuosi
claudia
Lo stato di non-felicitĆ ĆØ appunto la privazione delle cose che ci fanno felici. Che sia un amore che finisce, un periodo solo lavoro senza spazio x null'altro etc etc per dire un paio di cose che possono essere capitate a me.
Se la felicitĆ ĆØ vera felicitĆ non passa da sola perĆ², finisce se cambiano le condizioni a contorno o se capita un evento negativo. E' la mia opinione comunque, chiaro.
Hai colto proprio bene quello che volevo dire quando scrivi "e' difficile spiegarsi ĆØ perchĆØ capiti che la felicitĆ ci scivoli via di dosso senza che ci sia un motivo plausibile". Cioe' non a seguito di una perdita o di una delusione, ma a seguito di uno "stato stazionario di circostanze esterne". Tipo: perche' ci innamoriamo di una persona e non vogliamo altro che stare con lei, e poi tutto questo finisce, passa, e non come conseguenza di una delusione. Perche' alla felicita' si sostutuisce la non-felicita'? E si', il post e' molto collegato al tuo sulle due dimensioni della realta'. A me pero' l'idea dello stato stazionario felice non fa affatto paura, anzi. Perche' si tratterebbe di uno stato stazionario dinamico, nel senso che nello stesso contesto la felicita' la devi comunque riconquistare. Anch'io partito del tutto per la tangente, ma forse ci capiamo lo stesso. Abbracci.
Claudia -
Io non sono cosi' convinto che ci si debba accontentare di questi attimi, dare per scontato che siano fugaci. Mi piacerebbe saper costruire qualcosa, usare questi attimi come gradini per salire ancora piu' in alto. Pero' capisco cosa dici, un'eterna estate non ci farebbe piu' gustare le giornate di cielo terso e sole come le apprezziamo adesso. Ci pensero'.
Marco -
Molto bello quello che scrivi. Soprattutto perche' parte da una persona molto "privata" come sei tu (e come sono io). Mi piace l'idea che stiamo facendo lo stesso viaggio, da un atteggiamento un po' diffidente alla consapevolezza di doverci aprire al mondo (senza naturalmente perdere la nostra natura, come anche tu osservi). E si', la musica aiuta molto anche me. Anche nella musica sto facendo un percorso che mi sta portando fuori dalle caverne di Wire, verso un suono piu' solare. In questo viaggio sei stato il mio Virgilio devo ammettere :-) E si', forse essere felici e' anche un po' un dovere, cosi' come e' un (piacevole) dovere ringraziare per quello che si ha. Be thankful for what you've got, come cantava Tony Bryan.
Kit -
Le cose che dici pero' ci rendono infelici non credi? Perdere un amore, non avere tempo da dedicare alle nostre passioni (quest'ultima la mia principale ragione di infelicita', dovessi dire). Infelici, cioe' piu' che non-felici. Non sono sicurissimissimo che la vera felicita' non possa "passare da sola". La mia esperienza parla anche di momenti molto felici che poi si trasformano. Ed era vera felicita' anche quella. O forse non ho mai sperimentato la vera felicita', nel quale caso spero di rimediare :-)
Ora sono dentro di me e credimi non se ne sono mai andati...sono la mia isola di felicitĆ perenne che non andrĆ mai via.
Ma questo mi ricorda tanto un vecchio post sui ricordi....belli o brutti e su quelli che ci avevano resi piĆ¹ o meno felici.
kisses
claudia
"Donna" pragmatico-passionale... Ma non eri una ragazzetta? ;-) Hai introdotto nell'equazione una nuova variabile ("essere di buonumore") e adesso non mi raccapezzo piu' tanto bene. La non-felicita' e' un po' proprio l'"accontentarsi", invece di ricercare qualcos'altro, ne abbiamo gia' parlato all'inizio di Settembre mi pare. Essere felici direi che richiede infatti un certo investimento emotivo (o quanto meno di consapevolezza), come suggeriva anche Marco. In questo momento ho un groviglio di riflessioni che non riesco a districare, forse meglio continuare il discorso di persona.
Myriam -
Ho conosciuto una sola persona che prendeva le pillole che dici, un amico di Sinead, e non mi e' sembrato affatto felice.
Claudia -
Mi fai venire in mente un commento lasciato da Henry un paio di mesi fa, quando diceva che quando stiamo bene pregustiamo una felicita' futura, per poi accorgerci che proprio quella era la felicita' (lui l'ha spiegato molto meglio di me). Si', la felicita' e' fugace per tutti, e infatti il commento di Mike Mills lo sottintendeva, quando si domandava "perche' non posso sentirmi sempre cosi'?". Ricambio i baci affettuosi che mi hai lasciato stamattina, nel mio precedentemente commento me ne ero dimenticato e un po' mi spiaceva.
E comunque per restare in tema col post:
"Never got a flash out of cocktails,
When I got some flesh off the bone.
Never got a lift out of Lear jets,
When I can fly way back home.
I need a love to keep me happy,
I need a love to keep me happy.
Baby, baby keep me happy"(Rolling Stones"
Baby, baby keep me happy"..senza che scatti il doppio senso nella testolina di ognuno di noi sapendo la vita rock and roll che hanno passato.. ???