Nel 1979, all'eta' di 14 anni, alla fine della scuola e all'inizio dell'estate, un ragazzino magro come un chiodo inizio' a tempestare i suoi genitori con la richiesta di comprargli un biglietto aereo per Londra. Tutto quello che desiderava era lasciarsi alle spalle un'altra estate ottusa nella cittadina dove gli era capitata la sfortuna di nascere o mostrare la propria imbarazzante magrezza su qualche spiaggia.
In una giornata che sembrava di pieno autunno il suo sogno divenne realta'. Sali' su un aereo Monarch Airlines e scomparve in un cielo nero come l'inferno, per atterrare un paio di ore dopo a Luton. Era il suo primo viaggio aereo e, non reggendo il suo stomaco alla turbolenza continua, vomito' anche l'anima. Ma poi l'aereo inizio' a scendere, il ragazzino inizio' a vedere prati verdi sempre piu' vicini e quando scese dalla scaletta era cosi' contento di essere li' che gli veniva voglia di baciare il terreno come fa il papa.
Aveva con se' un foglio pieno di nomi e indirizzi di negozi di dischi. La prima tappa del suo viaggio (la vera ragione per la quale era arrivato fino a li') fu Rough Trade di Notting Hill e il primo 45 giri che compro' in quel negozio e che divenne il simbolo di quell'estate fu (alzate a palla il volume delle casse prima di cliccare e preparatevi a saltare come dei brilli, dovunque siete e qualsiasi sia la vostra eta', anagrafica -che non conta un cazzo- o interiore) questo.
[Sapete, ogni tanto, quando cammino per quelle stesse strade, quel ragazzino mi capita di incontrarlo, con i suoi occhi trasparenti, la gioia con la quale assaporava ogni momento in quella citta' che aveva tanto idealizzato, lo sguardo curioso e ammirato con il quale osservava quelli che erano i suoi eroi di allora, i punks. Quel ragazzino esiste ancora, oh si'].
[Non sono bellissimi questi video tutti rovinati da anni di visioni su videocassetta? E pensate come sono arrivati fino a noi. Un appassionato deve averli registrati dalla TV e conservati per anni, poi magari li ha riversati su supporto digitale e finalmente, quasi 30 anni dopo quella registrazione, ha avuto la possibilita' di condividere qualcosa che aveva conservato con cura con tanti altri appassionati. Condivisione e' la parola piu' bella del mondo. Morte, per sempre, alla proprieta' privata, a tutto cio' che non viene condiviso!].
In una giornata che sembrava di pieno autunno il suo sogno divenne realta'. Sali' su un aereo Monarch Airlines e scomparve in un cielo nero come l'inferno, per atterrare un paio di ore dopo a Luton. Era il suo primo viaggio aereo e, non reggendo il suo stomaco alla turbolenza continua, vomito' anche l'anima. Ma poi l'aereo inizio' a scendere, il ragazzino inizio' a vedere prati verdi sempre piu' vicini e quando scese dalla scaletta era cosi' contento di essere li' che gli veniva voglia di baciare il terreno come fa il papa.
Aveva con se' un foglio pieno di nomi e indirizzi di negozi di dischi. La prima tappa del suo viaggio (la vera ragione per la quale era arrivato fino a li') fu Rough Trade di Notting Hill e il primo 45 giri che compro' in quel negozio e che divenne il simbolo di quell'estate fu (alzate a palla il volume delle casse prima di cliccare e preparatevi a saltare come dei brilli, dovunque siete e qualsiasi sia la vostra eta', anagrafica -che non conta un cazzo- o interiore) questo.
[Sapete, ogni tanto, quando cammino per quelle stesse strade, quel ragazzino mi capita di incontrarlo, con i suoi occhi trasparenti, la gioia con la quale assaporava ogni momento in quella citta' che aveva tanto idealizzato, lo sguardo curioso e ammirato con il quale osservava quelli che erano i suoi eroi di allora, i punks. Quel ragazzino esiste ancora, oh si'].
[Non sono bellissimi questi video tutti rovinati da anni di visioni su videocassetta? E pensate come sono arrivati fino a noi. Un appassionato deve averli registrati dalla TV e conservati per anni, poi magari li ha riversati su supporto digitale e finalmente, quasi 30 anni dopo quella registrazione, ha avuto la possibilita' di condividere qualcosa che aveva conservato con cura con tanti altri appassionati. Condivisione e' la parola piu' bella del mondo. Morte, per sempre, alla proprieta' privata, a tutto cio' che non viene condiviso!].
Commenti
fino alla 1,30
io a londra ci sono stato la prima volta nell'estate del 76,anche io sono andato da RT ...ma non mi ricordo quale disco ho comperato
sicuramente sono tornato con dei dischi ma non mi ricordo quali
capibile visto che sono passati 30 anni
Ma l'aggiunta a posteriori, uhm...
"Morte, per sempre, alla proprieta' privata, a tutto cio' che non viene condiviso"...quindi ne dovrei dedurre che ora sei a favore dello sharing, del download e di cose simili su internet? :-)
E quel 45 giri, un po' scricchiolante, resiste ancora!
Ogni tanto lo incontro quando passo a Notting Hill e ci sorridiamo. Una volta gli ho chiesto: "Senti, ma ti spiace tanto vedermi cosi'?" ed ero imbarazzato, e invece mi ha risposto "No dai, sono contento tu sia tornato", ma un po' se devo dire la verita' mi sembravano parole di circostanza. Credo che lui a me lui stia piu' simpatico di quanto io sono simpatico a lui. Da allora non ne abbiamo piu' parlato, ma mi fa sempre piacere incontrarlo. E' sempre un punto di riferimento per me.
CC -
Fu una botta anche per me quel quarantacinquino. L'autunno dopo divenne un successo anche in Italia, addirittura furono ospiti di un programma musicale televisivo della RAI, Discoring. Continua a piacermi quel singolo e credo mi piacera' sempre.
Prema -
Com'e' cambiato il mondo eh? Quando in quegli anni sentivamo parlare, che ne so, dei Joy Division, dovevamo comprare costosi settimanali inglesi stampati su cartaccia per trovare sbiadite fotografie. Vedere un loro video sarebbe sembrato un sogno. Adesso digiti Joy Division in You Tube e ti vedi i video di "Transmission", "Love will tear us apart", "Atmosphere" e tutto quanto. Meglio adesso? Meglio allora? Mah, chi lo sa. Certo che molto del mistero e del senso di scoperta sono andati perduti per sempre. Non so tu, ma io sono contento di essere stato giovane allora. Adesso e' tutto troppo facile e si rischia la noia. Meglio e' stato scoprire la musica (e quel mondo) poco a poco, almeno per me.
Kit -
Non sono un esperto delle cose di cui parli, quindi non inizio nemmeno a discutere. Dico solo che le persone che hanno conservato cimeli come vecchie registrazioni televisive dei loro idoli e decidono di condividere tali reliquie in rete, a me sono tanto simpatiche. Forse, mi e' venuto in mente dopo, avrei dovuto scrivere non "morte alla proprieta' privata", ma piuttosto "la proprieta' privata e' morta". Ogni esperienza non condivisa e' morta e sterile, prima di tutto per il suo "possessore", nessuno riuscira' mai a farmi cambiare idea su questo.
Moya -
Infatti, rileggendo il post prima di schiacciare "Publish", mi e' venuta in mente lo stesso commento. Uno potrebbe pensare "Ma dovevi proprio andare a Londra per prendere un disco che vendevano anche al negozio di elettrodomestici sotto casa mia?". Non ho una risposta, ma sarei propenso a pensare che il commesso di Rough Trade stesse ascoltando quel dischetto perche' era appena arrivato, e che sarebbe "esploso" solo dopo. E' un'ipotesi, bisognerebbe avere alla mano la data del mio acquisto. Ho letto (qui: http://www.knack.com/html/history.html) che il singolo arrivo' al numero 1 negli Stati Uniti il 25 Agosto, quindi verso la fine dell'estate, ma non trovo la release date. Immagino che sia stato stampato in Italia solo in autunno, e del resto ricordo la loro apparizione a Discoring avvenne un bel po' dopo il mio ritorno dall'Inghilterra. Se tutto questo trovasse conferma nella realta', allora il singolo l'avrei acquistato quando non era ancora famoso e, anche per questo, veniva ascoltato in un negozio come Rough Trade. Troppi anni sono passati per ricordare pero'.
I nostri commenti si sono incrociati nel blogspazio. Riesco a capire perche' ti piacciano i programmi di Wire: sono freschi e davvero "altri". Ieri sera a resonance FM ho sentito quello che sara' in rete verso inizio settimana prossima e non lo consiglio tanto pero'. la cosa piu' ascoltabile e' stato un brano di free jazz. Il resto era rumorismo allucinante. Il publisher di Wire Tony Herrington che, lui stesso, ha definito la "musica" da lui trasmessa "ugly noise", ha parlato di un negozio dove si trovano queste cose a New York. E' lo scantinato di un negozio di musica reggae e, ha detto, per entrare in quel reparto devi aprire una botola sul pavimento!
Dalla quale tornò con una mezza dozzina di 33 giri, orgoglioso e felice, così felice da non chiedersi neanche dove mai li avrebbe ascoltati, visto che là, in italia, un giradischi ancora non lo aveva.
Ma quale migliore pretesto per chiedere ad un generoso papà di comperarne finalmente uno ?
Grazie Fabio per la tua storia, mi piace pensare che questi due ragazzini si siano sfiorati tra le vie del Covent Garden o di Notting Hill, ciascuno con i suoi dischi sottobraccio.
Nicola
Comunque volevo dirti: CONDIVIDO: ciò che non viene condiviso non ha valore, è sterile e dunque morto per sempre.
(file under: marchettone)
Faccio fatica a capirti.... Ciò non ostante ti apprezzo.
M.
Fu il mio stesso compromesso: ti compriamo un volo per Londra solo se quando sei li' fai un corso di inglese (e lo sventurato rispose). Stavo fortunatamente in un collegio appena fuori citta' (a West Wickham), ben collegato con un treno che prendevo quasi ogni giorno e mi portava a Charing Cross in mezz'ora. Ricordo ancora che partiva dalla stazioncina all'1.30. Finivo le lezioni alle 12, il tempo di pranzare e poi giu' per la discesa fino alla stazione, finalmente libero. Mentre i miei compagni stavano in collegio a giocare a tennis sull'erba o a cricket - io a cricket ci giocai una sola volta, mi feci male e mi dovettero portare all'ospedale. Il taglio di capelli a scodella per altro tra i teenagers di allora era abbastanza popolare qui in Inghilterra, secondo solo ai capelli a spazzola. Gia', bello pensare di esserci incrociati, entrambi con i nostri sogni sotto braccio, entrambi di corsa per prendere il treno per tornare in tempo prima che gli insegnanti del collegio si accorgessero della nostra fuga.
Artemisia -
Quell'Inghilterra era un mito anche per me. Mi batte il cuore ogni volta che rivedo le foto di quegli anni, con le strade piene di Ford Cortina e Mini Morris. Questa di oggi e' un po' meno mito. L'"uomo medio" inglese non e' molto migliore dell'"uomo medio" italiano quando lo conosci. L'aumentata ricchezza non si e' tradotta in comportamenti piu' culturalmente evoluti, anzi. Se vai al National Film Theatre e nelle gallerie fotografiche incontri, per dire, piu' francesi che inglesi, questi ultimi sono troppo impegnati a devastarsi di alcol tra di loro per riuscire a pensare a qualcos'altro. E' una realta' piuttosto triste. Questa citta' e' bellissima grazie a tutte le culture che la animano, ma quella inglese e' tra le piu' piatte e, per me, uninspiring.
Andrea -
Uhm, sorgente aperta, suona bene, ma non sono sicuro di sapere di cosa si tratta esattamente. Se pero' siete i nemici di Microsoft count me in.
Cugin(astro) -
Se capiti a casa degli zii, chiedi loro di aprirti la porta della mia ex-cameretta, trasformata (per la gioia dello zio Roberto e, soprattutto come puoi immaginare, della zia Angela) nel mio archivio discografico. Se quella porta riesci ad aprirla, smuovendo gli scatoloni che arrivano quasi fino al soffitto, ti potrai sbizzarrire a scoprire una collezione che spazia da folk a noise, da composizioni medioevali per viola da gamba a free jazz. Contraddizioni, ma di quelle "buone", che accetto. A proposito, mi e' venuta in mente una cosa. Sai quando qualche post fa scrivevo che la nonna Maria se raccoglievo tutto il cibo dal piatto mi dava una gelatina di frutta che chiamava "il premio"? Mi e' venuto in mente che con ogni probabilita' e' stato tuo papa' a inziare quell'abitudine, a Gressoney. Questo per rispettare i copyright di famiglia. Fine dello spazio riservato alla storia personale della famiglia Barbieri.
Myriam -
Davvero apprezzi l'Inghilterra? Io ho fatto un percorso un po' inverso. Non sono sicurissimo di apprezzare questo Paese al di fuori di Londra, e di Londra mi piace l'aspetto internazionale, di citta' del mondo. I Knack esistono ancora, anche se nell'indiffernza generale. Immagino nessuno di noi ricordi il titolo di un'altra loro canzone a parte questa. Pero' ho visto che il loro cantante ha un sito, dove trovi foto di oggi, con tanto di baffoni spioventi da Lee Hazlewood circa 1972, e un po' di storia, che naturalmente si apre con un riferimento a "My Sharona": http://www.officialdougfieger.com/dfhome.htm.
Stay Free
Ornella
( http://westwaytotheworld.ilcannocchiale.it)