E se poi il 28 Dicembre a sorpresa esce il nuovo Antony rifacciamo tutto

[Clerkenwell, Dicembre 2007]

Proprio come da tradizione.

Il 2007 in 10 dischi...

1) ROBERT WYATT Comicopera (Domino)
2) MICHAEL CASHMORE The snow abides (Durtro Jnana)
3) PJ HARVEY White chalk (Island)
4) BONNIE PRINCE BILLY Ask forgiveness (Drag City)
5) ALELA DIANE MENIG The pirate's gospel (Holocene)
6) TOQUINHO Boca da noite (RGE)
7) TINARIWEN Aman iman (Independiente)
8) CHRIS MCGREGOR'S BROTHERHOOD OF BREATH Brotherhood (Fledg'ling)
9) COLLEEN Les ondes silencieuses (Leaf)
10) BISMILLAH KHAN First LP (Saregama).

[E' stata un'annata musicalmente eccezionale, finalmente. Tirare fuori soltanto dieci titoli dal mucchio e' stata un'impresa. E' uscita tanta fantastica musica in questo 2007. Ci sono state importanti conferme: Robert Wyatt, PJ Harvey, Bonnie Prince Billy. Un po' di nomi nuovi: il folk rurale di Alela Diane Menig e la magia acustica sospesa e silenziosa di Colleen. L'estate l'ho passata ascoltando suoni dal Brasile, riempiendo gli scaffali di splendide ristampe. Qui ho incluso Toquinho, ma devo almeno citare anche Jorge Ben (autore della mia canzone preferita di tutti i tempi: Take it easy my brother Charlie) e il suo fenomenale Forca bruta. E c'e' stata tanta bella musica arrivata da lontano: il soul africano dei meravigliosi Tinariwen, il jazz sudafricano via Notting Hill '70 dei Brotherhood of Breath, la magica ristampa del primo album del maestro indiscusso del shehnai, Bismillah Khan. I suoi raga hanno accompagnato momenti di concentrata lettura e silenziosa meditazione].

... 5 concerti...

1) DAVID SYLVIAN Royal Festival Hall
2) SPIRITUALIZED Union Chapel
3) BRIGHTBLACK MORNING LIGHT Cargo
4) JOANNA NEWSOM Barbican
5) ALELA DIANE MENIG Arts Depot.

[Il principe Sylvian ha trasformato la Royal Festival Hall in un silenzioso salotto dove ascoltare versioni acustiche dei suoi classici. Degli Spiritualized ricordo l'emozione di venire travolto da quel coro gospel che mi ha ricordato il potere trasformativo e la capacita' di elevare l'anima che la musica possiede. Brightblack Morning Light sono quasi stati un'audizione privata. Un pubblico di non piu' di 20 persone (in una citta' di sette milioni) e loro persi nel loro mondo psichedelico a tinte cangianti. Joanna Newsom e Alela Diane arrivano dalle fiabe].

... 5 libri...

1) STUART SIM Manifesto for silence (Edinburgh University Press)
2) STEVE LAKE, PAUL GRIFFITHS Horizons touched (Granta)
3) MARC MASTERS No wave (Black Dog)
4) ROBERT KLANTEN, HENDRIK HELLIGE Supersonic (Die Gestalten Verlag)
5) MARIO BERTONCINI Arpe eolie and other useless things (Die Schachtel)

[Nel 2007 ho preso l'abitudine di alzarmi un po' prima la mattina e leggere per almeno mezz'ora prima di iniziare ad affrontare gli impegni della giornata. Un'abitudine che consiglio. Ho letto sia libri che giornali (il sempre migliore Independent, imbattibile per copertura dei temi che mi interessano: ambiente, pace, arte, musica) e riviste (Wire, Arthur e Artforum su tutte). E poi libri, e se la narrativa non mi ha detto molto di nuovo, la saggistica ha suscitato parecchio interesse da parte mia.

Palma d'oro a Stuart Sim per avermi ricordato quanto il silenzio e' prezioso e importante e quanta arte sa generare. Horizons touched e Supersonic sono libri pieni di fotografie, belli da sfogliare: il primo racconta la storia della ECM, etichetta visualmente insuperata. Supersonic invece ha come sottotitolo Visuals for music, ed e' una rassegna dei migliori grafici contemporanei associati alle copertine di dischi e ai manifesti di concerti: sfilano davanti agli occhi capolavori di Heads of State, Sasha Barr, Jason Minn, Small Stakes. Imperdibile. Marc Masters, con l'editing del sempre fantastico Rob Young (editor di Wire) racconta il periodo piu' interessante della new wave newyorkese. Mario Bertoncini ci ricorda l'importanza della casualita' nella musica, e la capacita' del vento di suonare melodie meditative].

... 5 film...

1) KELLY REICHARDT Old joy
2) ANDREW BUJALSKI Funny ha ha
3) STEPHANE BRIZE Not here to be loved
4) ALAIN RESNAIS Private fears in public places
5) ERAN KOLIRIN The band's visit.

[Dov'e' Le vite degli altri, si domanderanno i lettori piu' fedeli del blog. Lo so, e' il film migliore del 2007. Pero' nella mia lista ho voluto includere quei film nei quali mi sono visto sullo schermo. Quelli che hanno toccato temi che vivo nel quotidiano. Il desiderio di ricreare una felicita' che ci siamo lasciati scivolare tra le dita come sabbia (Old joy). La confusione che trasforma quello che davvero desideriamo in cio' dal quale fuggiamo, e viceversa (Funny ha ha). Il longing per una relazione profonda (Not here to be loved). La consapevolezza che quello che davvero cerchiamo e' solo il longing, che ci permette di avere sempre qualcosa da desiderare (Private fears in public places). La dolcezza degli incontri casuali e pero' il bisogno di partire (The band's visit)]

... e 5 mostre.


1) POP ART IS Gagosian Gallery
2) ALAN FLETCHER Design Museum
3) ALVAR AALTO Barbican
4) LUCAS CRANACH Courtauld Institute
5) ELLIOTT LANDY Exposure.

[Adesso che la Whitechapel e' chiusa per ristrutturazione quello aperto da Larry Gagosian a King's Cross e' il migliore spazio espositivo di questa citta'. Pop art is e' stata la piu' bella rassegna sull'arte contemporanea vista in tutto l'anno. Fantastico anche perdersi nei colori primari (e nei taccuini) di Fletcher. La retrospettiva su Alvar Aalto al Barbican e' stata molto piu' che una rassegna di progetti. Ho capito che Aalto e' un filosofo che sapeva parlare con lo spazio. Lucas Cranach mi ha fatto entrare nel suo Eden con grazia e mi sono perso nei colori del suo giardino. Elliott Landy mi ha fatto entrare in casa Dylan, fine anni '60, e per quel viaggio gli sono grato e lo cito qui].

Ora, se volete, c'e' a disposizione un bello spazio commenti qui sotto. Se volete raccontarmi cosa vi ha emozionato nell'anno che si sta concludendo, vi leggo molto volentieri.

~~~

Un po' di appuntamenti prima di risentirci dall'Italia:

Domani mattina alle 11.35 va in onda l'ultima puntata del 2007 della versione radiofonica di questo blog, all'interno di Zoe, su Radio Popolare Milano. Non so ancora di cosa parlero', ma immagino che daro' qualche consiglio a chi passa di qui durante le feste.

Venerdi' 21 Dicembre alle 14 partecipo a un ricordo di Joe Strummer, raccontando la Londra del cantante dei Clash, durante la puntata di Yalla Yalla, su Radio Popolare Milano.

Domenica 23 Dicembre alle 22.35, su Radio Popolare Milano e Radio Popolare Roma va in onda una puntata di Prospettive Musicali condotta da me.

La vigilia di Natale vedo Alessandro e Gigi per farci gli auguri e soprattutto per registrare una puntata riepilogativa di Prospettive Musicali, con le nostre musiche del 2007. Andra' in onda VenerdƬ 28 alle 14 su Radio Popolare Milano e Radio Popolare Roma e altre radio del network.

Domenica 30 Dicembre alle 22.35, sempre su Radio Popolare Milano e Radio Popolare Roma condurro' un'altra puntata di Prospettive Musicali.

Gli auguri via blog ce li facciamo questa Domenica.

Commenti

Anonimo ha detto…
Fabio, ti confesso che musicalmente ho trovato il 2007 abbastanza deludente. Forse, anzi certamente, ho ascoltato meno album di te, ma non posso dire di essere stato "blown away" da alcun lavoro nella sua interezza. Molti cd "hyped" dalle riviste specializzate poi mi hanno fatto assolutamente ridere. Per fare solo alcuni esempi Animal Collective (pessimi), M.I.A. e Liars sono a mio parere del tutto sopravvalutati. Panda Bear, vincitore di molti poll tra cui Pitchfork e persino il presuntuoso Scaruffi, ĆØ pura clonazione di Beach Boys: se questo album ĆØ il benchmark del 2007 siamo messi male.

La mia personale classifica dei Top Five (sui Top Ten avrei avuto sinceramente alcune difficoltĆ ) 2007 ĆØ questa:

1. LCD Soundsystem/Sound Of Silver
2. Clientele/God Save The Clientele
3. The National/Boxer
4. Blonde Redhead/23
5. Spoon/Ga Ga Ga Ga Ga

Non ĆØ originale, lo so, e probabilmente ci sono da qualche parte "hidden gems" che mi attendono su qualche scaffale.

Le delusioni del 2007 (dischi comperati con grandi attese, subito svanite):

1. Arcade Fire/Neon Bible
2. Caribou/Andorra
3. Field Music/Tones Of Town
Anonimo ha detto…
Che distratto, non ho neanche firmato.
Nicola
Fabio ha detto…
Attenzione pero' a non confondere lo stato della musica con lo stato delle cosiddette riviste specializzate (che infatti evito di leggere), Nicola.

Le dinamiche delle riviste specializzate riflettono spesso logiche di mercato: parlo bene del disco x perche' cosi' il distributore y mi compra una pagina di pubblicita'. A volte e' piu' scoperto, a volte meno, ma e' piu' o meno sempre cosi'.

Avendo scritto recensioni di musica per 10 anni per un quotidiano nazionale, mi sono reso che le pressioni alle quali sei sottoposto per recensire (e bene) alcuni dischi sono spesso parecchie e abbastanza subdole e fastidiose.

Se hai un altro lavoro, te ne puoi fregare e scrivere quello che vuoi, come ho sempre fatto. I dischi li scegli e li compri, non devi aspettare che te li mandino (e che quindi qualcun altro li scelga per te). Ma se il tuo lavoro e' quello di vendere riviste specializzate, entri per forza di cose in un cortocircuito di favori e amicizie che probabilmente ti impediscono una reale obiettivita'.

Questo e' il mio parere, opinabile e discutibile, ma basato sull'esperienza. Se non altro spiega quello che dici tu, che CD incensati dalle riviste specializzate facciano ridere.

Fortunatamente, le riviste specializzate (e quelle italiane in particolare sono abominevoli dalla prima all'ultima) si puo' fare a meno di leggerle, e pensare con la propria testa. E leggere piuttosto libri, blog, newsletters, che infatti non obbediscono alle logiche commerciali delle riviste.

Sulla tua classifica, concordo soprattutto per la scelta dei Blonde Redhead: un album fantastico il loro, che avrei voluto inserire anch'io tra i miei preferiti. Molto d'accordo anche sul fatto che i per me lamentosi Arcade Fire sono tra le formazioni piu' sopravvalutate del pianeta (spesso da parte di chi non ha mai ascoltato i Godspeed e il catalogo Constellation).

Dissento un po' invece su MIA. Il suo disco l'ho ascoltato parecchio e soprattutto l'ho trovato spesso tutt'attorno. Cammini a Brick Lane e senti nella tua testa il disco di MIA, per dire.

Il fatto di mischiare ritmi bangra e suonerie petulanti con Modern Lovers e Pixies lo trovo originale. Segno dei tempi, forse piu di ogni cosa che io abbia ascoltato quest'anno.

Scusa la lunghezza, auguri!
Anonimo ha detto…
Quest'anno ho comprato centinaia di dischi ma, se non si tratta di musica classica, sono soprattutto vecchie cose. Citerei allora i ritorni di Bad Religion, Smashing Pumpkins e Bjork, aggiungendoli ai tuoi Tinariwen, PJH e Wyatt.
Le poche mostre, milanesi, che ho visto (Hartung, Donghi, La Chapelle, Kandinsky) non sono state una grande esperienza.
Saggi interessanti ce ne sono parecchi, che ho comprato e sfogliato in attesa del momento buono per approfondirli. Ho letto qualche romanzo un po' deludente, che non cito neanche, ma la miglior sorpresa potrei dire esser stata la serie a fumetti USA 'Army @ Love', una parodia in simultanea della guerra in Iraq, piena di ironia e sagacia, che non so se tradurranno in Italia.
Il miglior concerto (tra i diversi di classica che ho seguito) ĆØ stato quello con musiche di Arcangelo Corelli suonate dal violinista Enrico Gatti, mentre l'unico 'pop' ĆØ stato quello un po' sottotono di Natacha Atlas.
Per il cinema, mi sono sorbito molti film 'di cassetta' per esigenze di public relations, quindi i pochi buoni che ho visto facevano parte di retrospettive, tipo il Decalogo n. 1 di Kieslowski e qualche vecchio Nanni Moretti.
L'anno prossimo vedrĆ² di impegnarmi di piĆ¹, con cose un po' piĆ¹ attuali. Ciao. Q.
Anonimo ha detto…
Concordo pienamente con il tuo ragionamento, Fabio, e come puoi immaginare non sono certo passivo di fronte alle segnalazioni delle riviste specializzate. Ma quando molte di essere convergono sugli stessi nomi mi pongo legittimi dubbi sulle coordinate estetiche dominanti, che non credo possano derivare completamente da un discorso di potere delle case discografiche (questo vale certo per premi ridicoli quali Grammy Awards, MTv varie, e altre grottesche parate del nulla).
Ora che ho meno tempo di una volta certamente ammetto che sbircio internet e mi segno qualche "dritta" anche da parte di costoro. Ora ad esempio cercherĆ² di ascoltare qualcosa dalla tua lista, considerato che non conosco quasi nulla di quello che hai segnalato tu, e che mi sei spesso stato prezioso.
Al post di Q. rispondo solo che il disco degli Smashing Pumpkins ĆØ uno dei piĆ¹ brutti e inutili ritorni cui abbia assistito negli ultimi 10 anni.
Nicola
Fabio ha detto…
Q -

A me piace da pazzi vedere scaffali di dischi dove sotto la B trovi Bjork, Biber e Bad Religion. Il senso della musica e' quello, una costante esplorazione. Esplorazione anche di se stessi, delle proprie emozioni, della corrispondenza tra esse e i suoni che ci circondano. Ampliare, espandere, cercare.

Un testa di cazzo che lavora con me, saputo che il mio titolo e' quello di ricercatore, una volta mi disse: io non credo nel cercare, credo nel trovare. Che coglione, santa pace, che coglione. Come dire: non credo nel viaggio, credo nell'arrivare.

Cosa si perde questa gente. Meno male che sono cosi' stupidi da non capirlo nemmeno.

Il tuo viaggio oggi passa dalla musica classica, ma vedo che fa tappa anche spesso nel presente o nel passato prossimo. Ed e' un viaggio geograficamente a 360 gradi, che passa dall'Africa sub-sahariana al Dorset e arriva fino in California.

Un ottimo viaggio direi.

Grazie per la dritta sul fumetto americano, lo cerchero' qui o a Milano (in un negozio specializzato in fumetti che ho davanti a casa).

Nicola -

Tra l'altro dimenticavo che anche tu scrivi recensioni, anche se cinematografiche, quindi certe dinamiche le conosci sicuramente.

Le caratteristiche estetiche dominanti dipendono immagino da una concorrenza di fattori, ma non trascurerei l'importanza degli uffici marketing delle etichette e dei distributori.

L'altro fattore e' la reperibilita'. Un disco degli Arcade Fire oggi immagino che lo trovi anche alla Coop. La ristampa di Toquinho che ho segnalato non la trovi non dico nei negozi specializzati nell'importazione, ma nemmeno via Amazon. Se sei interessato, scrivi all'etichetta brasiliana e te la fai mandare a casa. E' chiaro che richiede tempo e passione, mentre il disco degli Arcade Fire anche il mio collega che citavo nella risposta a Q lo puo' trovare il Sabato pomeriggio quando va all'ipermercato con la moglie.

A proposito delle parate del nulla, sai che Kim Gordon, tra i suoi eventi musicali dell'anno (una pagina su Artforum di Dicembre), ha citato Britney Spears ai Grammy Awards? Come puoi immaginare, non so cos'abbia combinato Britney Spears ai Grammy Awards e immagino non lo sappia nemmeno tu (anzi, se qualche lettore lo sa per favore ce lo dica), ma Kim sostiene che oltre un certo limite l'abominio diventa arte.

Comunque guarda, io credo che di fronte a un investimento della EMI che ti promette 3 pagine per numero, non esista oggi un direttore di una malandata rivista musicale italiana che non scatta sull'attenti.
Anonimo ha detto…
Nicola:
Probabilmente hai ragione riguardo all'ultimo degli S.P., ma fanno parti dei pochi artisti che mi piacciono 'a prescindere'. Q.
Anonimo ha detto…
Q.,
solo perchĆØ li ho amati molto all'inizio sono cosƬ duro nel giudizio.
Come scrissi a Fabio una volta proprio qui sul suo blog, ĆØ la classica sindrome dell'"amante deluso" che a volte rende cattivi.
Nicola
Anonimo ha detto…
Non sono brava con bilanci e classifiche,
devo dire che mi ĆØ piaciuto l'ultimo atmosferico di Pj Harvey e il recente album dei BRMC, che dopo essersi persi per strada, sono riusciti a riproporsi in buona forma. Le mostre che hanno lasciato un segno, beh, sicuramente Citizens and Kings alla Royal Academy, i ritratti fiamminghi alla National Gallery e l'incontro magico con i nuovi lavori di Tacita Dean.
Libri che mi sono piaciuti: "Marie Antoinette" di Antonia Fraser", "Restoration" di Rose Tremain, e "Necropolis" di Catharine Arnold.
Sui film ci devo pensare...
lapilli ha detto…
sai che non ti ho mai ascoltato?
Inizio questa domenica, va'.
:)
mr.crown ha detto…
anche io sto preparando il mio bilancio del 2007, ma non mi decido mai a tirarne le fila definitive.

il tuo ĆØ come sempre interessante, anche se molto diverso dal mio, anche se proprio non sopporto la musica brasiliana.

e poi continuo a comprare dischi e a non darmi per vinto, convinto che c'ĆØ ancora qualcosa da scoprire.
Anonimo ha detto…
Ecco il mio modesto contributo, che come al solito brilla piĆ¹ per i nomi estromessi per forza ma che ci dovevano stare (vinicius cantuaria, field music, robert wyatt e un tot di altri).

Stesssa cosa valga infine pre le ristampe, davvero troppe e troppo belle per meritare una classifica, stimolando riƬflesisoni sullo stato
attuale della musica (ĆØ morta? e viva? cazzocenefrega?)

Akron/Family - Love Is Simple(Young God)
Altro - Aspetto (La Tempesta)
Mira Calix - Eyes Set Against The Sun (Warp)
Vic Chesnutt - North Star Deserter (Constellation)
Ry Cooder - My Name Is Buddy (Nonesuch)
Exploding Star Orchestra We Are All From Somewhere Else (Thrill Jockey)
Githead - This Is Art Pop (Profile)
The Good, The Bad And The Queen – s/t (Parlophone)
Old Time Relijun - Catharsis In Crisis (K)
Rafle Band - Swords (Talitres)
Shape Of Broad Mind - Craft of the Lost Art (Lex)
Spokane - Little Hours (Jagjaguwar)
Tinariwen - Aman Iman (Independiente)
Wilco - Sky Blue Sky (Nonesuch)
Shannon Wright - Let In The Light (Vicious Circle)
Fabio ha detto…
Moya -

Sai che non conosco i lavori nuovi di Tacita Dean? E' un'artista alla quale sono molto legato, avendola scoperta nei miei primi mesi londinesi, nell'ormai lontano 2001. Pensa che non ho letto nemmeno uno dei libri che consigli, che vergogna! Buon ritorno a Roma e ancora auguri (felice di aver letto di la' da te che il pub che consigliavi ha in stock cranberry juice - in questo modo ci potro' fare un salto anch'io)!

Chiara -

Mi fara' piacere! Ti ho risposto di la' da te a proposito di Manifesto for silence. Auguri :-)

Mr. Crown -

C'e' sempre qualcosa da scoprire, soprattutto se non ci si fossilizza sul presente e sulla musica anglo-americana. Il limite e' nel nostro modo di ascoltare e nei media ai quali ci affidiamo per conoscere, per il resto i limiti non esistono per fortuna. Buone vacanze!

JC -

Interessante che l'unico disco che abbiamo in comune e' un album che arriva dal Mali, chi l'avrebbe mai detto?

Mi sembra che concordi con me sul fatto che sono usciti quest'anno parecchi bei dischetti. Conosco quasi tutti quelli che citi e li trovo tutti eccellenti, ottima scelta come sempre.

La musica e' viva e in perfetta salute, le tue scelte lo stanno a confermare.
borguez ha detto…
Toquinho!!!
mi sorprendi e te ne sono grato, non sapevo neppure fosse uscito!

per il resto credo che le classifiche abbiano poco da essere commentate, ognuno ha le sue, semmai potrebbero essere spunto per suggerimenti ed eventuali riscoperte!

e per questo ti spammo la mia!

buone feste!
Fabio ha detto…
E' la ristampa di un disco del 1973, assolutamente delizioso, che ho ascoltato per tutto l'anno.

Pensa che nemmeno sapevo che quest'anno Howe Gelb avesse pubblicato un disco: non capisco come possa essermi sfuggito accipicchia.
mr.crown ha detto…
fabio: quello di howe non ĆØ esattamente un nuovo album, ma ĆØ assolutamente da recuperare.
ĆØ in vendita sul suo sito howegelb.com
Fabio ha detto…
Grazie per la segnalazione, di voi (e di Howe) mi fido e provvederĆ² a farmelo mandare a Londra, in modo che sia lƬ ad aspettarmi quando torno.
Anonimo ha detto…
Il Cd di Howe ĆØ in vendita da poco anche su iTunes, se a qualcuno (non purista) puĆ² interessare la segnalazione.
Nicola
Fabio ha detto…
Grazie per la segnalazione Nicola.