Rialzati, Africa!
[Barbican, Febbraio 2008]
Io sono sempre un po' a disagio quando vado a un concerto di world music, un po' come se andassi a casa di amici di amici di amici che non ho mai visto. Non e' la mia musica, e' una storia che non mi appartiene, della quale non faccio parte. Sono cresciuto con quella cosa anglo-americana che si chiama rock, nelle sue forme e varianti piu' indipendenti e meno classificabili se volete, ma insomma ho sempre ascoltato/ scritto di/ trasmesso quella cosa li' e non altre.
E a me il pubblico della world music fa pure un po' impressione. Tipo che se Giovedi' suona Baba Maal li vedi arrivare con collanine senegalesi, borse dell'artigianato somalo, acconciature preparate il pomeriggio stesso da una parrucchiera di Bow immigrata dal Mali. E se poi Domenica vanno a vedere uno dei sopravvissuti del Buena Vista Social Club ecco invece spuntare le magliette del Che, i cappellini di Fidel e sigari lunghi un metro. Fai un po' fatica a riconoscerli ma sono sempre loro, gli affezionati lettori di Songlines, gli orfani di Andy Kershaw (che in caso non lo sapeste e' passato direttamente da BBC Radio3 alle patrie galere), equi e solidali e quartomondisti in trasferta al Barbican e al South Bank dai four bedrooms patrizi di Hampstead e Highgate.
Io non e' che ci tenga a mischiarmi, in genere se posso evito. E' che ho due vicini olandesi tanto simpatici, ai quali per Natale ho regalato una copia di Aman iman dei Tinariwen. E loro hanno ricambiato con un biglietto per la serata African Soul Rebels, al Barbican un paio di sere fa.
African Soul Rebels e' un festival che sta girando l'Inghilterra, un triple bill che comprende Tony Allen, Salif Keita e Awadi.
Awadi e' il gruppo di Didier Awadi, dal Senegal. Che dice What I'm trying to do is use hip-hop as an entertaining way to get Africans to re-appropriate their history. Io quando sento la parola hip-hop di solito giro molto, molto alla larga. La mia mente tira automaticamente fuori dai suoi cassetti immagini dei rappers di East London, tutti catene e pistole bum bum. E invece questi Awadi sono proprio un'altra cosa, e mi hanno fatto ricredere. E' hip-hop ma molto africano, con tanto di kora, suonata da un giovane ultravirtuoso che salta col suo strumento a tracolla come un ventenne Flavor Flav, trascinando il pubblico in danze sfrenate. Sul posto, dato che tutto quello che puoi fare al Barbican e' alzarti dalla poltroncina e usare i 5 centimetri quadrati a tua disposizione. Il finale e' un grido collettivo di George Bush is a criminal Tony Blair is a criminal. Tutti in piedi.
Intervallo, e poi sale sul palco Salif Keita. L'avevo gia' visto alla Union Chapel qualche anno fa, e in quell'occasione i suoi lamentosi ululati mi avevano abbastanza annoiato. Stavolta, non so se e' cambiato lui o sono cambiato io, invece mi ha molto coinvolto. Sara' forse stata la versione unplugged, con i musicisti tutti seduti a pizzicare i propri strumenti con delicatezza. I always wanted to do acoustic music with a lot of heart and soul. E ci sono entrambi, in larghe quantita' nella musica dell'albino musicista del Mali. Che a un certo punto rivolge pure un saluto a David Gilmour che si trova tra il pubblico (anche se io non l'ho mica visto, se no figuratevi che bottone gli avrei attaccato, povero Gilmour).
Altro intervallo, e sale sul palco Tony Allen. Ora, Tony Allen e' la terza volta che lo vado a sentire, e se mi posso permettere, e' la terza volta che mi annoia dopo 20 minuti. Io rispetto quello che dice Brian Eno, che Tony Allen e' il piu' grande musicista vivente. E ammiro il fatto che riesce a tenere 4 ritmi diversi contemporaneamente, uno per arto. E immagino che se hai inventato un ritmo, l'afro-beat, poi a quel ritmo rimani legato, e la gente vuole sentire quello, e ricordare i tuoi giorni con Fela Kuti, The core is the rhythm, my rhythm and the rhythm is afro-beat, e tutto quello che volete. Pero' cacchio, un po' di varieta'! Un'attenuante che gli concedo e' il gruppo, certamente non all'altezza (e pero' il gruppo l'avra' pur scelto lui). Perche' se andate in Youtube, di performance eccellenti di Tony Allen ne vedete quante ne volete, registrate soprattutto in Africa con musicisti locali. Pero caspita, che porti qualcuno di quei musicisti anche qui a Londra la prossima volta.
Tony Allen torna per il bis, mentre un po' di pubblico ha gia' lasciato la sala. Poi si spengono le luci sul palco, e il pubblico colorato esce ordinatamente, pronto a cambiare divisa al prossimo evento world. Mi fermo a fare un po' di foto al banchetto dell'artigianato africano. Mi riempio gli occhi di rossi e verdi e gialli e blu, prima di immergermi nella grigia fredda notte nebbiosa londinese.
Commenti
In quanto a musica etnica tendo a preferire quella molto pura, poco contaminata. Fanno eccezione i Tinariwen, ma loro non sono nemmeno piu' musica etnica, sono su un altro pianeta del tutto.
Il disco piĆ¹ divertente ed efficace (e magnificamente suonato) che posseggo ĆØ quello dei Toure Kunda, leggendaria ban senegalese (ma con solide radici in Francia). Si tratta di un doppio live intitolato "Paris-Ziguinchor" e il sound ĆØ debitore tanto alla tradizione centrafricana che ai timbri urbani newyorkesi (non a caso vennero definiti all'epoca, in modo forse semplicistico ma non del tutto errato, i Talking Heads africani).
Ne consiglio l'ascolto, se giĆ la tua enciclopedica cultura musicale non lo ricomprende.
Nicola
(Zygmunt Bauman, Homo Consumens)
Take That forever !
Nicola
"Per una cultura consumista, coloro che si accontentano di ciĆ² di cui credono di avere bisogno, e che si sforzano di realizzare quello e nulla piĆ¹, sono dei "consumatori avariati": quasi dei reietti sociali, rispetto alla societĆ dei consumi." [...] La cultura consumista, invece, racchiude in sĆØ una inestirpabile pressione a essere qualcun altro."
Come dire, chi resta se stesso ĆØ un alieno destinato alla perdizione.
Nicola
Questo e' il tipo di domanda che mi manda nel panico. Nel senso che a Londra c'e' assolutamente tutto, e senza sapere cosa ti piace fare non ti so consigliare. Guarda comunque la colonnina Luoghi, qui di fianco, dove ci sono parecchi links di luoghi "alieni". Se mi dai indicazioni piu' precise provo ad aiutarti.
Meristemi,
Ecco, vedi: sei stato qui 3 giorni e hai gia' scoperto un negozietto che non conosco. Ci faro' un giretto se lo consigli, magari dopo che mi e' stato accreditato lo stipendio di Febbraio :-)