Henri-Georges Clouzot, Les diaboliques (1955)
Mi rendo conto di non avere ancora fatto cenno a una delle stagioni piu' interessanti proposte quest'anno dalla Cineteca Britannica, che nel mese di Marzo, oltre alla consueta rassegna dedicata alle donne registe Birds Eye View, ha organizzato una serie di proiezioni dal titolo A woman's gotta do sulle eroine di film d'azione.
Un'occasione per rivedere su grande schermo Thelma e Louise, Il silenzio degli innocenti, Fargo, tra i tanti titoli in programma. Perle della rassegna direi che sono stati The African queen (John Houston, 1951, con Katherine Hepburn e Humphrey Bogart) e questo Les diaboliques, con Simone Signoret e Vera Clouzot (moglie del regista e attrice bravissima che fece in tempo a girare solo tre film prima di soccombere a un attacco cardiaco, ancora molto giovane), che ha chiuso la rassegna qualche giorno fa.
Les diaboliques e', tra i noir francesi che ho visto, il mio preferito in assoluto. Racconta la storia dell'omicidio del direttore di un collegio privato nella campagna francese, da parte della moglie e dell'amante, entrambe stanche delle sue prepotenze. Le due donne organizzano quello che sembrerebbe un delitto perfetto, e pero' il cadavere, buttato nella piscina, scompare misteriosamente prima di venire scoperto.
L'atmosfera e' hitchcockiana, e le scene finali fanno davvero ancora oggi paura, specie per il crescendo di tensione realizzato da Clouzot. Eccellenti davvero le attrici (che si sottoposero a una serie di richieste beefheartiane del regista - ad esempio prima della scena del cibo avariato le costrinse a mangiare pesce andato a male per rendere il loro disgusto piu' realista possibile): Simone Signoret nella parte della gelida organizzatrice del delitto e Vera Clouzot esitante e impaurita.
Se intendete vederlo, fate attenzione, durante la scena del delitto, a come il regista abbia usato magistralmente i suoni d'ambiente amplificandoli ad arte per generare un'atmosfera disturbante, carica di una tensione che ci accompagna per tutto il film e ben oltre il suo finale.
Un'occasione per rivedere su grande schermo Thelma e Louise, Il silenzio degli innocenti, Fargo, tra i tanti titoli in programma. Perle della rassegna direi che sono stati The African queen (John Houston, 1951, con Katherine Hepburn e Humphrey Bogart) e questo Les diaboliques, con Simone Signoret e Vera Clouzot (moglie del regista e attrice bravissima che fece in tempo a girare solo tre film prima di soccombere a un attacco cardiaco, ancora molto giovane), che ha chiuso la rassegna qualche giorno fa.
Les diaboliques e', tra i noir francesi che ho visto, il mio preferito in assoluto. Racconta la storia dell'omicidio del direttore di un collegio privato nella campagna francese, da parte della moglie e dell'amante, entrambe stanche delle sue prepotenze. Le due donne organizzano quello che sembrerebbe un delitto perfetto, e pero' il cadavere, buttato nella piscina, scompare misteriosamente prima di venire scoperto.
L'atmosfera e' hitchcockiana, e le scene finali fanno davvero ancora oggi paura, specie per il crescendo di tensione realizzato da Clouzot. Eccellenti davvero le attrici (che si sottoposero a una serie di richieste beefheartiane del regista - ad esempio prima della scena del cibo avariato le costrinse a mangiare pesce andato a male per rendere il loro disgusto piu' realista possibile): Simone Signoret nella parte della gelida organizzatrice del delitto e Vera Clouzot esitante e impaurita.
Se intendete vederlo, fate attenzione, durante la scena del delitto, a come il regista abbia usato magistralmente i suoni d'ambiente amplificandoli ad arte per generare un'atmosfera disturbante, carica di una tensione che ci accompagna per tutto il film e ben oltre il suo finale.
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