Ora, le assunzioni di base di questo post e di molti che lo hanno preceduto recentemente sono fondamentalmente tre. La prima e' che questo blog non lo legge piu' nessuno ed avrei fatto piu' bella figura a chiuderlo tre anni fa. La seconda e' che tutto quello che non viene pubblicato in Facebook resta privato (e quindi basta avere un profilo in Facebook e non usarlo e poi in rete puoi pubblicare qualsiasi cosa). La terza e' una combinazione del fatto che tutti quanti con Instagram ci stiamo divertendo come non succedeva da quando eravamo bambini e che Londra in questa stagione e' bellissima. Ma insomma, tutto questo per dire che di la' in Flickr di foto ne ho inserita qualcuna. Qualcuna eh, che ne sto facendo circa 100 al giorno da quando ho riposto la reflex e mi sono convertito all'iPhone.
Se poi passasse di qui qualche vecchio lettore affezionato a quando in questo blog si esprimevano e discutevano cose e concetti, se volete diciamo che questa foto mi fa pensare al fatto che in questi tempi di crisi tutto e' precario, che in fondo e' la condizione umana, e che bisogna apprezzare cio' che si ha, perche' i tempi stanno cambiando in peggio, e quello che abbiamo oggi quasi sicuramente domani non lo avremo piu'. Finale positivo, come sempre.
Se poi passasse di qui qualche vecchio lettore affezionato a quando in questo blog si esprimevano e discutevano cose e concetti, se volete diciamo che questa foto mi fa pensare al fatto che in questi tempi di crisi tutto e' precario, che in fondo e' la condizione umana, e che bisogna apprezzare cio' che si ha, perche' i tempi stanno cambiando in peggio, e quello che abbiamo oggi quasi sicuramente domani non lo avremo piu'. Finale positivo, come sempre.
Commenti
io che di fotografia ne capisco quanto un caprone e che di viaggi (triste pecunia) da un poco non se ne parla, io dicevo, continuo a farmi bastare letture ed ascolti, ascolti e letture. e su queste sponde, per mia fortuna, letture ed ascolti non sono mai mancati.
mi candido a sfidare quel nessuno che si ostina a non volerti più leggere preferendo le sirene di facebook.
a presto,
borguez
Quello che noto, io che da sempre per Facebook nutro una viscerale antipatia, e' quanto povere sono le passioni intellettuali in quello che e' il network globale (e quindi il riflesso di quello che la popolazione globale pensa e fa).
Ci sara' pure qualche gruppo di lettori e attenti ascoltatori, ma soffocato dalle erbacce. Come, ahime', accade nella vita, spesso (seconda conclusione positiva della giornata, e sono da poco passate le 2).
F.
Seguo il blog e le trasmissioni (su Radio Pop).
Il blog lo seguo da qualche mese.
Però ammetto di non essere il tipo di pubblico che tu cerchi.
Sono,tra le varie cose, un lettore di tanti blog.
Cerco informazioni e "Prospettive" su argomenti di mio interesse.
Trovo il tuo blog molto interessante ma non sono un lettore attivo.
Mi dispiace ma sappi che quello che fai lo trovo utile e mi ripeto interessante.
come sai per discussioni precedenti ho resistito su FB per poche settimane e poi ho tolto le tende.
Non sento peraltrodi essere escluso da alcunché di rilevante o imprescindibile. Se e quando mi sento escluso mi accorgo (confessione) che dipende eminentemente da me e dalla mia difficile personalità che mi rende sempre più arduo trovare condivisione e interesse negli altri.
Se però la conditio sine qua non per avere una vita sociale e dei legami è quella di far parte di un network, ho deciso da tempo che mi manterrò fedele al mio percorso, pur se poco popolare, e ne sconterò le conseguenze.
Io ho sempre trovato e trovo prezioso e ricco e stimolante il tuo spazio, in tutte le varianti e le declinazioni cui ho assistito in questi anni (e stanno diventando molti).
Ti seguo anche quando sono silente e non commento.
Attraverso e grazie a te ho conosciuto suoni, visto luoghi, apprezzato artisti.
Ho scambiato idee e ascoltato quelle di altre menti, persone che non conosco ma che per un attimo mi sono parsi amici con cui mi trovavo a conversare com d'abitudine.
Ti esorto a continuare, per quanto mi riguarda.
E se troverai un'ora per me a Londra (ho intenzione di venire a ottobre) te lo ribadirò a voce.
Nicola
Massimo
Sempre fedele
Auro
Però non chiudere. Saremo anche quattro gatti, ma siamo gatti affezionati e London Calling ci è caro. Io ti seguo anche su flickr, ma non è la stessa cosa, anche se si può commentare - non so, io ho bisogno di un testo, la foto non mi basta.
Benvenuto, e grazie per aver lasciato un segno del tuo passaggio.
Nicola -
Ci terrei molto a conoscerti. Credo tu abbia la mia mail, altrimenti fammi sapere. La prima parte di ottobre la passo sicuramente a Londra.
Massimo -
Le scalette le troverete qui, almeno fino alla fine di Prospettive Musicali (non ancora confermato nel palinsesto invernale, peraltro).
Auro -
A me Flickr continua a essere molto simpatico, e come dice Elena non è precluso se non hai uno smartphone (come Instagram). E' un luogo silenzioso ma pieno di forme e colori.
Elena -
Il flusso di chiacchiericcio non è il principale problema di Facebook. Il problema è che se scrivi una cosa in Facebook, finisce nei feed di: amici veri che frequenti nella vita, vicini di casa, colleghi di lavoro, compagni di tutto il ciclo scolastico dalla prima elementare alla laurea, persone viste una volta per caso, ascoltatori di Radio Popolare, amici di amici di amici, ecc. E non ho assolutamente nulla da dire a tutti loro (nè desidero leggerne i commenti, positivi e no). Io mi trovo bene qui e nel mio Flickr.
Arte -
Ma secondo te, chiuderanno mai Pioggia Blu e London Calling? Quando succederà, sarà un triste giorno.
E adesso, in onda!
Io sono una di quelle che non fa parte della tua cerchia di amici, ma che segue il tuo blog da, credo, 7/8 anni (Ti seguivo su Zoe quando ancora vivevo a Milano).
In passato, se non mi sbaglio fino a 2/3 anni fa, leggevo e talvolta commentavo anche i tuoi post, mossa da un curiosita' che andava al di la' del semplice interesse per il topic.
Se ci penso ora non so' darti una precisa motivazione per cui ho cominciato a seguire meno il tuo blog e a non commentare piu', ma visto che mi pare che ci tiene a capire che cosa ci puo' essere dietro questa mancanza di partecipazione nel tuo blog, mi permetto di dirti che ad un certo punto ho trovato i tuoi post...come dire...impersonali. Mi ricordo avevo cominciato a rileggere i tuoi post vecchi: lunghi, articolati, pieni di informazioni e curiosita'. Non era semplicemente descrivere un libro, parlare di un album, di un articolo, per me era principalmente parlare di altro: emozioni, eventi, pensieri, sentimenti...ricordo che quando decisi di trasferirmi qui' a Londra usai il tuo blog come una guida turistica e uno dei primi posti che visitai fu il Barbican Center, cercando di aprezzare qualcosa di nuovo che pero', paradossalmente, io gia' conoscevo.
Io non so' dirti se e' il caso che tu non tenga piu' questo blog, perche' magari l'impersonalita che io ho trovato ad un certo punto e' stata una tua scelta consapevole, ma nel contempo, da tua lettrice "affezionata", mi e' mancata ( e in parte tuttora mi manca) la parte piu' umana e sentita di questo blog.
Un abbraccio
Elena
La tua e' una critica costruttiva, e ti ringrazio, prima di tutto.
Non sono sicuro che le emozioni siano scomparse da London Calling, anche se sicuramente si sono nascoste meglio.
Nella vita si attraversano tante fasi, alcune delle quali le capisci solo quando sono terminate. In mezzo ti sembra tutto normale, perche' e' cosi' che ci difendiamo a volte.
Ci sono momenti nei quali non provi emozioni forti e riconoscibili. Vivi un giorno dopo l'altro. Poi improvvisamente succede qualcosa e i colori si trasformano e li vedi come la prima volta.
Non mi dilungo, ma credo ci siano ragioni anche abbastanza evidenti per le quali il mio blog abbia cambiato nome, facendo riferimento a un posto dove non ero, idealizzato quindi. E poi sia ritornato a casa, dove sono.
Torneranno le emozioni al centro di questi scritti? Non lo so e non ti prometto niente. Magari parliamone tra un po' insieme, se continuerai a seguirmi.
La tua critica costruttiva e' utilissima, e ti ringrazio se, nonostante la parziale delusione, torni qui comunque ogni tanto.
(Il Barbican comunque mi emoziona sempre, per mille ragioni).
Hrundi V. Bakshi -
Forever and ever :) grazie!
Immagino tu tenga un profilo privato solo per elaborarle (senza farle inghiottire dal flusso incessante) e conservarle.
chiedo perché mi interessano i vari modi personali che ci sono per usare tutto ciò.
Baci e buona settimana,
a
La segmentazione piu' semplice dei social network e': Facebook vs. tutto il resto.
Facebook e' il flusso incessante. Pubblichi un post e ti arrivano in 20 minuti 20 commenti di una riga e 20 mi piace, poi tutto finisce li'. Va benissimo, nel mio caso, per pubblicizzare il fatto che sto per entrare in studio, 5 minuti prima che inizi la diretta del programma.
Di dare in pasto a Facebook le mie foto e i miei appunti musicali non mi va, per svariate ragioni. Di musica mi piace parlare con altri appassionati, di lettura con altri lettori, di arte con chi frequenta gallerie: solo cosi' si genera uno scambio positivo.
Flickr mi piace per la sua non immediatezza. Fai un po' di foto poi dopo un paio di settimane le selezioni e le posti con un piccolo commento. E' un modo per ripensare, riflettere.
Quando ci vediamo pero' mi parli di Instagram, perche' e' un network che ancora non conosco, anche se essendo immediato non so se mi piacerebbe molto...
[E si', le foto delle vacanze sono tutte scattate con un iPhone e quasi tutte instagrammate].
(così impari)
la nostalgia del "retro" creata ad artificio con le foto mi piace per quel minuto e mezzo. Poi penso che a forza di rimpiangere i passato, sprechiamo energie a impedire che il presente vada a farsi friggere. Resta un simpatico giochino, come il 90% della tecnologia che ci fanno usare. Hai visto mai che se imparassimo a usarla in altre maniere, potremmo fargli un mazzo così a chi comanda?
Ciò detto, Fabio, un abbraccio forte. E che il blog possa vivere ancora e prosperare.
g.t.
Sui social networks continuo a cambiare idea, piu' o meno ogni giorno, come c'e' chi non manca di farmi notare.
E' chiaro che se le relazioni tra due persone si limitano ai contatti via social networks, restano molto in superficie e le dinamiche relazionali profonde che dici non si possono realizzare.
Detto questo pero' i social networks (e un blog come questo ha la sua ragione d'essere nello scambio di idee tra chi lo frequenta e quindi in un certo senso e' un social network) permettono di scoprire affinita' con altre persone.
La lista di persone fantastiche che ho conosciuto grazie a London Calling e' molto lunga.
Altre le ho ri-incontrate, come e' accaduto con te.
Diverso, radicalmente, e' l'uso auto-referenziale dei social networks. L'ostentazione di se', cosi' diffusa in quel generatore di spam che e' Facebook.
Ma anche in quel caso, e' bene distinguere.
Grazie a Facebook sono rientrato in contatto con persone che non incontro da molti anni.
Mi viene in mente ad esempio un compagno di universita' che adesso insegna in California, e che ha commentato anche qui sopra.
Va bene, ci limitiamo a commentare magari superficialmente le rispettive foto.
Pero' dietro a quei commenti ci sono tante cose implicite, ci sono i nostri discorsi di quando avevamo 20 anni, c'e' il dirsi "ci sono ancora e mi ricordo di te".
Insomma, c'e' anche un lato "dolce" dei social networks, certo sepolto in quintali di spam, che pero' con qualche accorgimento si riescono a evitare.
Domani diro' una cosa completamente diversa, preparati.
JC
Per lo piu', nel corso di una giornata, e quindi di quell'accumulo di giornate che chiamiamo convenzionalmente vita, incontriamo persone che ci sono piuttosto indifferenti e alle quali lo siamo noi.
Tali indifferenti diventano poi magicamente amici in Facebook, il Bar Sport contemporaneo.
E quindi si', trovo abbastanza irritante, come forse la trovi tu, la leggerezza con la quale in Facebook si usa la parola amici, svilendo il termine.
Sempre bello conversare con te.
Le idee che suggerisci ronzano nella testa per tutto il giorno.
così che, indirettamente, mi sono arreso pure io a FacciaLibro.
Per chi non è Fabio, sono quello ritratto nel remake gardesano di "Wicker Man".
http://www.facebook.com/search/results.php?q=the+foggy+mind&init=quick&tas=0.4778184360296833#!/thefoggyming?fref=ts
JC
Ci troveremo podcast da scaricare?
Comunque ti ci vedo bene come DJ, magari genere Sounds of the Universe/ Honest Jons.
E l'importante e' non fermarsi mai, cambiare sempre, guardare avanti sperimentando e stupendosi.
JC
Ho lo stesso problema con i podcast di Prospettive Musicali.
Li posto sperando che a nessuno venga in mente di suonarli in un pomeriggio assolato di agosto.
Qualcosa è "live" perché dovrebbe essere prima di tutto "alive".
JC
Quella sera in redazione c'era solo Vito War. Ha fatto tutto il possibile per aiutarmi, lui che di robe tecniche ne capisce, ma niente, non siamo riusciti a ritrovarla.
Now again... Rifatto tutto.
Appena finita la seconda registrazione, e' ricomparsa pure la prima...
JC
Mi sono sentito non troppo smart, comunque.