Ultimo post dell'anno. Tempo di consuntivi.
Musicalmente e' stato un altro anno di grandi scoperte e approfondimenti. Le scadenze di Prospettive Musicali mi hanno fatto muovere anche quest'anno in tante direzioni diverse.
Ancora una volta, protagonista assoluto dei miei ascolti e' stato il piu' grande compositore di tutti i tempi. Naturalmente, Johann Sebastian Bach. Se l'anno scorso e' stato l'anno delle Variazioni Goldberg e il 2010 quello delle partite per pianoforte, il 2012 l'ho dedicato allo studio del Clavicembalo ben temperato. Come direbbe Benigni, ti manda al manicomio. E' una gioia entrare in ogni singola nota. Non c'e' un'esperienza di ascolto piu' appagante.
E' stato anche un anno di scoperte in ambito di musica corale, soprattutto sacra. Vox Clamantis mi hanno dato l'occasione di scoprire pagine di canti gregoriani che non conoscevo. Ho avuto modo di ascoltare, proprio nella mia parrocchia (San Luca, in Old Street) il magnifico Trio Mediaeval, del quale posseggo, e venero, tutte le incisioni. Ho approfondito i libri di Gesualdo da Venosa grazie a un gruppo vocale londinese, l'Hilliard Ensemble. Ma soprattutto ho approfondito il repertorio contemporaneo di Valentin Silvestrov (che tanti consensi ha ricevuto quando l'ho proposto a Prospettive Musicali), nell'esecuzione impeccabile del coro da camera di Kiev.
Ho ascoltato tanto jazz degli anni '70 e primi '80, grazie alle ristampe e alle prime pubblicazioni di lavori di Keith Jarrett, Jack Dejohnette, Jan Garbarek, Bobo Stenson e Terje Rypdal. A quest'ultimo nome, troppo spesso dimenticato, ho scelto di dedicare un'intera puntata monografica (onore che tributiamo solo ai piu' grandi).
Bob Dylan e' ritornato con quello che considero il suo album piu' emozionante da almeno trent'anni, un disco di una profondita' che non si finisce mai di esplorare. Ma e' stato anche un anno di nomi nuovi, su tutti i chitarristi che Tompkins Square non smette di scoprire grazie alle sue raccolte Imaginational anthem. Il punto di partenza comune e' un po' sempre John Fahey, ma le interpretazioni si diramano in terreni lirici e sperimentali, dissonanti e delicati, esplorando tutte le possibilita' del suono acustico. Sullo stesso terreno, e con magnifiche inflessioni balcaniche, superlativa e' stata la collaborazione tra il chitarrista americano Ryan Francesconi e la sua compagna, la violinista australiana Mirabai Peart. Lirismo senza limiti.
Neil Young e' tornato a incidere, con i Crazy Horse, un album strepitoso, pieno di elettricita' in caduta libera, che addirittura evoca i migliori Grateful Dead.
E non poteva mancare, in questo consuntivo, una citazione alle delicate melodie del Cults Percussion Ensemble, il gruppo musicale delle scuole medie di Cults, sobborgo di Aberdeen. E' la ristampa di un private press del 1979, distribuito ai concerti di questo ensemble di percussioni timbriche. Musica che scalda il cuore, come dovrebbe sempre succedere.
Tutti i link che vi servono, se desiderate approfondire, li trovate nella colonnina qui di fianco (per qualche giorno).
Da domani si apre un'altra pagina dei nostri ascolti e delle nostre vite, e speriamo che porti un po' di serenita' e pace a tutti noi. La musica, come sempre, sara' al nostro fianco per ispirare, allietare e se necessario consolare.
Musicalmente e' stato un altro anno di grandi scoperte e approfondimenti. Le scadenze di Prospettive Musicali mi hanno fatto muovere anche quest'anno in tante direzioni diverse.
Ancora una volta, protagonista assoluto dei miei ascolti e' stato il piu' grande compositore di tutti i tempi. Naturalmente, Johann Sebastian Bach. Se l'anno scorso e' stato l'anno delle Variazioni Goldberg e il 2010 quello delle partite per pianoforte, il 2012 l'ho dedicato allo studio del Clavicembalo ben temperato. Come direbbe Benigni, ti manda al manicomio. E' una gioia entrare in ogni singola nota. Non c'e' un'esperienza di ascolto piu' appagante.
E' stato anche un anno di scoperte in ambito di musica corale, soprattutto sacra. Vox Clamantis mi hanno dato l'occasione di scoprire pagine di canti gregoriani che non conoscevo. Ho avuto modo di ascoltare, proprio nella mia parrocchia (San Luca, in Old Street) il magnifico Trio Mediaeval, del quale posseggo, e venero, tutte le incisioni. Ho approfondito i libri di Gesualdo da Venosa grazie a un gruppo vocale londinese, l'Hilliard Ensemble. Ma soprattutto ho approfondito il repertorio contemporaneo di Valentin Silvestrov (che tanti consensi ha ricevuto quando l'ho proposto a Prospettive Musicali), nell'esecuzione impeccabile del coro da camera di Kiev.
Ho ascoltato tanto jazz degli anni '70 e primi '80, grazie alle ristampe e alle prime pubblicazioni di lavori di Keith Jarrett, Jack Dejohnette, Jan Garbarek, Bobo Stenson e Terje Rypdal. A quest'ultimo nome, troppo spesso dimenticato, ho scelto di dedicare un'intera puntata monografica (onore che tributiamo solo ai piu' grandi).
Bob Dylan e' ritornato con quello che considero il suo album piu' emozionante da almeno trent'anni, un disco di una profondita' che non si finisce mai di esplorare. Ma e' stato anche un anno di nomi nuovi, su tutti i chitarristi che Tompkins Square non smette di scoprire grazie alle sue raccolte Imaginational anthem. Il punto di partenza comune e' un po' sempre John Fahey, ma le interpretazioni si diramano in terreni lirici e sperimentali, dissonanti e delicati, esplorando tutte le possibilita' del suono acustico. Sullo stesso terreno, e con magnifiche inflessioni balcaniche, superlativa e' stata la collaborazione tra il chitarrista americano Ryan Francesconi e la sua compagna, la violinista australiana Mirabai Peart. Lirismo senza limiti.
Neil Young e' tornato a incidere, con i Crazy Horse, un album strepitoso, pieno di elettricita' in caduta libera, che addirittura evoca i migliori Grateful Dead.
E non poteva mancare, in questo consuntivo, una citazione alle delicate melodie del Cults Percussion Ensemble, il gruppo musicale delle scuole medie di Cults, sobborgo di Aberdeen. E' la ristampa di un private press del 1979, distribuito ai concerti di questo ensemble di percussioni timbriche. Musica che scalda il cuore, come dovrebbe sempre succedere.
Tutti i link che vi servono, se desiderate approfondire, li trovate nella colonnina qui di fianco (per qualche giorno).
Da domani si apre un'altra pagina dei nostri ascolti e delle nostre vite, e speriamo che porti un po' di serenita' e pace a tutti noi. La musica, come sempre, sara' al nostro fianco per ispirare, allietare e se necessario consolare.
Commenti
Anche da parte di Bob, Aug, fratello cugini e figli vari. Naturalmente ci mancavi tu, ma contiamo di rifarci a fine gennaio, come promesso.
Intanto, buon anno!
Auro
Hrundi V, Bakshi
Mi siete mancati tutti, e spero di vedervi presto. Il mio Capodanno e' stato davvero diverso dal solito (a casa di profughi curdi, senza musica registrata ma con un eccellente cantante che ci ha intrattenuti con melodie tradizionali medio orientali: sono stato tentato di registrare una Prospettive Musicali session!). Si e' sentita la mancanza della cremina di Bob.
Hrundi -
Musicalmente ogni anno da' soddisfazioni a chi non smette di cercare, studiare, andare in profondita'. E' una certezza che fa stare bene. Per tutto il resto, sono fiducioso in un anno di grandi cambiamenti per il meglio. Noi siamo pronti.
hrundi v. bakshi
Ci sono, sto solo prendendomi una pausa di riflessione. Ogni tanto fa un gran bene. Ma torno, promesso.
eLena