# 1517 (Evangelii gaudium)

Non ho mai fatto mistero di ammirare in modo incondizionato il nostro Santo Padre papa Francesco, ma dopo aver letto la sua ultima magnifica esortazione apostolica, Evangelii gaudium, la mia ammirazione si e' trasformata in entusiasmo per la sua enorme, rivoluzionaria saggezza.

Tra l'altro: da quando lo seguo con costanza ho capito perche' Patti Smith (icona di questo blog, che come qualche ascoltatore di Radio Popolare che ha avuto la pazienza di ascoltare la nostra conversazione ricordera', ci spiego' bene l'equazione tra spiritualita' e umanita') pochi giorni dopo che Jorge Bergoglio venne eletto pontefice si mosse da New York per ascoltare le sue parole ispirate.

Leggiamone insieme alcuni passi, che confermano lo spiccato orientamento collettivista, anti-capitalista, favorevole a politiche redistributive e di equita' sociale di questa Chiesa militante e rivoluzionaria che sento sempre piu' vicina al mio pensiero.

Li numero solo per comodita' di lettura:

1) Non è possibile che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il ribasso di due punti in borsa.

2) In questo contesto, alcuni ancora difendono le teorie della “ricaduta favorevole”, che presuppongono che ogni crescita economica, favorita dal libero mercato, riesce a produrre di per sé una maggiore equità e inclusione sociale nel mondo. 

Questa opinione, che non è mai stata confermata dai fatti, esprime una fiducia grossolana e ingenua nella bontà di coloro che detengono il potere economico e nei meccanismi sacralizzati del sistema economico imperante.

3) Mentre i guadagni di pochi crescono esponenzialmente, quelli della maggioranza si collocano sempre più distanti dal benessere di questa minoranza felice. Tale squilibrio procede da ideologie che difendono l’autonomia assoluta dei mercati e la speculazione finanziaria. 

Perciò negano il diritto di controllo degli Stati, incaricati di vigilare per la tutela del bene comune. Si instaura una nuova tirannia invisibile, a volte virtuale, che impone, in modo unilaterale e implacabile, le sue leggi e le sue regole. 

Inoltre, il debito e i suoi interessi allontanano i Paesi dalle possibilità praticabili della loro economia e i cittadini dal loro reale potere d’acquisto.

4) Non possiamo più confidare nelle forze cieche e nella mano invisibile del mercato. [...] Lungi da me il proporre un populismo irresponsabile, ma l’economia non può più ricorrere a rimedi che sono un nuovo veleno, come quando si pretende di aumentare la redditività riducendo il mercato del lavoro e creando in tal modo nuovi esclusi.

5) La necessità di risolvere le cause strutturali della povertà non può attendere, non solo per una esigenza pragmatica di ottenere risultati e di ordinare la società, ma per guarirla da una malattia che la rende fragile e indegna e che potrà solo portarla a nuove crisi. 

I piani assistenziali, che fanno fronte ad alcune urgenze, si dovrebbero considerare solo come risposte provvisorie. Finché non si risolveranno radicalmente i problemi dei poveri, rinunciando all’autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria e aggredendo le cause strutturali della inequità, non si risolveranno i problemi del mondo e in definitiva nessun problema. 

L’inequità è la radice dei mali sociali.

Ringrazio un blog che seguo sempre con grande attenzione per aver riportato la versione quasi integrale, e per di piu' commentata molto meglio di quanto saprei fare io, di questa (ripetiamolo: magnifica) esortazione apostolica. Il piu' bel manifesto economico anti-liberista e keynesiano letto negli ultimi anni, scritto con semplicita' e competenza da colui che considero una guida e un maestro saggio e entusiasmante.

Commenti

Anonimo ha detto…
Grazie Fabio - davvero un bell'articolo
Cris
Fabio ha detto…
Grazie a te per il tuo commento Cristina :)
Anonimo ha detto…
Caro Fabio, ti pensavo e cosi' sono passata a farti visita qui...grazie per condividere con noi i tuoi pensieri, parlavamo giusto ieri sera delle nuove generazioni tristemente senza opportunita'. Grazie anche per la bella musica che ci consigli, giusto in tempo per le feste. Una proposta - e se facessi anche la top 10 dei libri letti nel 2013? un abbraccio e spero a presto, Francesca (Bxl)
Fabio ha detto…
Cara Francesca, dev'essere telepatia perche' io ho pensato a te ieri sera mentre passavo in volo sopra il Belgio.

Purtroppo non solo le nuove generazioni vivono la mancanza di opportunita', anche se concordo sul fatto che sono le piu' colpite.

Sembra aver funzionato molto bene un modello di precarieta' che rende tutti ricattabili e quindi disponibili ad accettare condizioni al ribasso.

Leggevo stamattina, in un libro di Susan George che rientrera' sicuramente nei miei 10 preferiti del 2013 se trovero' il tempo per dedicarmi alla classifica che suggerisci, quanto le istituzioni della tua citta' sono funzionali all'affermazione del modello neo-liberista. Secondo questa teoria, il fiscal compact che costringe a ridurre la spesa pubblica dei Paesi dell'Unione impedendo, di fatto, politiche espansive di matrice keynesiana, imprime un'accelerazione alla privatizzazione dei servizi (che quindi da gratuiti si dovranno pagare, e quindi non saranno piu' accessibili a tutti).

E' un momento storico delicatissimo, anche se non sono tanti a rendersi conto della velocita' di smantellamento del modello sociale europeo.

Sarebbe bello parlarne di persona, sono sicuro che dalla tua prospettiva di osservatrice privilegiata mi sapresti dare tanti spunti di discussione.

Dobbiamo vederci assolutamente dopo tutto questo tempo. Intanto, pero' buone feste a te, Antonio e Stefano :)