I dischi dell'anno di London calling: # 5
Sono usciti ottimi dischi di cantautrici quest'anno (Valerie June che abbiamo trovato al # 9, Julia Holter, Alela Diane, Neko Case, Kristin Hersh, il magnifico ritorno di Edie Brickell in versione bluegrass...).
L'album che mi ha maggiormente conquistato e' stato Fossils, l'esordio solista di AOIFE O'DONOVAN, gia' componente dei magnifici Crooked Still. La scoprimmo l'anno scorso grazie alla sua collaborazione con l'immenso Dave Douglas, e l'abbiamo ritrovata un anno dopo alle prese con questa incantevole raccolta di canzoni fragili per un pomeriggio di pioggia passato a leggere, con un plaid sulle ginocchia e una tazza di te' alla menta a tenerci compagnia.
Musica semplice e quotidiana, e forse proprio per questa sua normalita' unassuming, straordinaria.
Commenti
grande Aoifa, e non solo per questo!
da lì ho scoperto Aoife e anche i Crooked Still che mi son piaciuti altrettanto.
è un fenomeno interessante, che si svolge un po' in tutto il mondo, quello di giovani musicisti formati musicalmente che si avvicinano alle musiche tradizionali e riescono a riviverle come è giusto che sia ma con più strumenti dei musicisti di genrazioni precedenti, io credo.
avrei tanto voluto andare al concerto di Douglas al Manzoni l'anno scorso ma non sono riuscito a procurarmi i biglietti in tempo.
Stessa cosa capito' con Dream Syndicate, Rain Parade, Long Ryders, REM che riprendevano i Velvet Underground, i Byrds, i Flying Burrito Brothers aggiornandoli, rispettosamente ma non agiograficamente.
Oggi sono Will Oldham, Bill Callahan, Alela Diane, Aoife O'Donovan, Valerie June e altri ancora a riprendere la tradizione e a ri-interpretarla creativamente.
La loro musica suona rispettosa, grazie a tante citazioni che e' piacevole ritrovare, ma anche fresca e vitale.