Oppure si potrebbe provare a rilanciare le ragioni della sinistra
A riguardarla anche oggi, la scenetta dell'offerta del gelato a una platea attonita di giornalisti increduli appare patetica anche per gli standard infimi da avanspettacolo di provincia che ormai ci siamo abituati ad aspettarci da questo grottesco incrocio tra Macario, Silvio Berlusconi e Wanna Marchi.
E' evidente ormai a tutti, compresi moltissimi di quelli che hanno commesso la scemenza di votarlo, quanto il suo equilibrio psichico appaia sempre piu' gravemente compromesso a fronte di un preoccupante quadro patologico che dimostra una perdita assoluta del senso di realta' - oltre che del piu' elementare senso di decenza che si riscontra normalmente in un individuo che ha superato il settimo anno di eta'.
A parte la pur notevole e assai concreta capacita' di infilarlo nel didietro in una sola giornata al 40% degli elettori, prodromica alla altrettanto frenetica gragnuola di annunci pim pum pam, di hashtag demenziali e di pensierini da demente con la quale ha dato seguito a tale performance unica in Europa, il premier per ridere Matteo Renzi sembra vivere perennemente in una dimensione parallela infantile e astratta che nulla ha a che vedere con la realta' del Paese che sarebbe tenuto a rappresentare in uno dei momenti piu' drammatici del secondo dopoguerra.
In quella dimensione irreale da libro di Harry Potter nella quale questo povero ritardato vive (e ritardato tanto perche' all'anagrafe risulta che dovrebbe avere superato da un pezzo i 7 anni) siamo tutti bambini che hanno voglia di ridere tutto il giorno come se andasse tutto benissimo. E' per questa ragione che Matteo Renzi e', nelle condizioni attuali del Paese, terribilmente pericoloso per il futuro di tutti noi.
Insomma cari amici del PD, per il cui imbarazzo di questi giorni provo simpatia perche' nessuno, nemmeno voi, poteva prevedere un livello di idiozia simile: con quelli di prima non si andava da nessuna parte come disse Nanni Moretti. Ma con questo il Paese va a sbattere, e non passo dopo passo. Ahinoi, tutto in una volta.
E questo lo scrivo con altrettanta simpatia e rispetto alla moglie Agnese e a quelli del suo immediato staff: se dopo il secchio e il gelato lo sentite parlare, che ne so, di andare da Fazio a infilarsi una melanzana nel sedere o di farsi una sega in diretta a Domenica In, magari questa volta cercate di fermarlo prima.
Scrive oggi Massimo Gramellini sulla Stampa (e sembra una risposta alla domanda/ commento di L. a uno dei post che ho scritto ieri):
Forse è il peso della realtà che sovrasta persino chi cerca di imbellettarla con trovate goliardiche e incitamenti da allenatore di provincia. Questo governo di mediani con un solo fantasista ancora a caccia del primo gol, più che dell’incipit di «Giardini di marzo» farebbe meglio a occuparsi del secondo verso: al ventuno del mese i nostri soldi erano già finiti.
Ma ancora di piu' mi e' piaciuto l'intervento propositivo del senatore Corradino Mineo sul suo blog:
Oppure si potrebbe provare a rilanciare le ragioni della sinistra. Lotta all’evasione e alla corruzione, coinvolgere operai e insegnanti nelle scelte, valorizzare il territorio, apprezzare quel che di nuovo e di giovane porta l’immigrato e non vederlo come una minaccia, allargare i diritti per tutti, migliorare il welfare. Mettere dentro il made in Italy, un brand apprezzato nel mondo che si chiama cultura.
Commenti
in realtà entrambi, anzi tutti e tre - Renzi, Berlusconi e il loro elettorato ormai sempre più scarso - sono semplicemente tutti assorbiti e completamente integrati nella politica televisiva che ormai da vent'anni in qua genera i comportamenti di tutti i leader, Vendola compreso.
Berlsuconi l'ha praticamente inventata, Renzi ci è cresciuto dentro e non conosce altro, gli elettori ci si sono adagiati tutti e soprattutto quelli del PD che ormai scambiano Ballarò per la riunione di sezione.
Per la prima volta il governo di questo Paese e' nelle mani della generazione Berlusconi che, come dici tu, non conosce quello che era la politica prima di lui e considera tutto questo normale.
E' questa apparente fisiologicita' di cio' che e' invece patologico, questo considerare normale un linguaggio impoverito e fatto di slogan e annunci di rivoluzioni ai quali fa seguito un assoluto nulla (non dico un fatto, ma nemmeno un'idea) che, almeno a me, fa un'enorme paura.
Questi berluschini al potere mi paiono assai peggio dell'originale, una cronicizzazione dell'epidemia che, almeno a mio parere, l'Italia dovrebbe estirpare subito se non e' gia' troppo tardi.
Il PD come ho spesso scritto non l'ho mai votato (ragione di orgoglio che e' inutile nascondere). Tuttavia, io credo che una parte minoritaria del PD possegga da un lato le competenze (mi viene in mente il senatore Mineo) e dall'altra l'entusiasmo (mi viene in mente il deputato Civati) per, come scrivevo nel titolo del post che riprende proprio Mineo, "provare a rilanciare le ragioni della sinistra".
Gli esponenti di questa corrente minoritaria del PD non hanno alcuna speranza di essere ricandidati (anche considerando che nella prossima legislatura i parlamentari eletti saranno 315 in meno).
E quindi mi aspetto che succedera' qualcosa.
Mi aggrappo a questa speranza dopo l'onesta consapevolezza che le mie ultime scelte di voto (SEL alle politiche e Tsipras alle europee) non hanno portato a molto.