Vacanze



Non so se scegliamo le vacanze in base a cio' che davvero desideriamo nella vita oppure se sono le vacanze a farci comprendere cosa ci rende felici.

So pero' che da anni la Gio' e io scegliamo mete silenziose, fuori dai percorsi battuti. Vacanze passate a camminare per ore lungo sentieri costieri incontrando in un giorno se va bene quattro persone, e a cercare piccole baie nelle quali ci immergiamo nel mare con la spiaggia tutta per noi due.

Il ritorno pero' e' traumatico, ogni anno di piu'. Quest'anno, per dire, dopo 2 settimane di cammino in Cornovaglia con pernottamenti in cottage e spostamenti rigorosamente con mezzi pubblici di linea (sui quali capitava a volte di essere gli unici due passeggeri), siamo tornati a Londra di venerdi' sera. Lo shock e' stato quasi insopportabile.

Ricordo con piacere in particolare la penisola di Lizard, la cui costa abbiamo percorso interamente a piedi, dividendola in tre tappe. Per tre sere abbiamo pernottato all'ultimo piano dell'ufficio del registro di un villaggio, in una grande stanza nella quale arrivava solo il suono delle campane della chiesa.

Tornavamo "a casa" prendendo un autobus locale lentissimo, che raggiungeva ogni villaggio e ogni fattoria. Lo aspettavamo dopo esserci rifocillati con cenette in vecchi pub, guardando il sole scendere all'orizzonte, nel silenzio piu' assoluto.

Una sera nella quale eravamo gli unici due passeggeri, il guidatore dell'autobus si e' fermato in un luogo mozzafiato, davanti a una spiaggia deserta, con il sole che tramontava nel mare. Ci siamo incuriositi, perche' non era prevista nessuna fermata.

Quando ho chiesto, mi ha detto che quella era una fermata speciale, per noi due. "Quella ufficiale e' un po' piu' indietro, ma li' non c'e' nulla da vedere". Ha aperto la porta e ci ha lasciati scendere a guardare la spiaggia.

Poi, quando siamo risaliti, e' ripartito, facendoci un enorme sorriso.

Ne abbiamo parlato spesso al nostro ritorno. Ci sono istanti perfetti ("Molto ECM", come abbiamo commentato risalendo su quel vecchio autobus cigolante...). Accadono solo quando caparbiamente ricerchiamo lentezza e silenzio.

Per questo ha senso, secondo me, ricercare senza distrarci proprio queste due dimensioni di infinita emozione, all'interno delle quali succedono cose bellissime.

Commenti

Anonimo ha detto…
Bellissimo!
Avete incontrato anche un "gran signore"!
Hrundi V. Baakshi
Fabio ha detto…
E' un esempio da manuale di come le persone che vivono a contatto con la natura e nel silenzio maturano un atteggiamento verso gli altri aperto e empatico rispetto a noi che viviamo in un ambiente affollato di umani (e paradossalmente cosi' poco umano). Poi naturalmente non basta quello purtroppo, ma insomma direi che aiuta :)
auro.m ha detto…
come sai, vivere nel mezzo dell'umanitĆ  non significa vederla. ascoltare aiuta. e non c'ĆØ niente di meglio del gran circo dell'umanitĆ  varia (per citare Conte) che ci circonda.