Per una nuova economia politica della natura.



"Cosa accadrebbe se un'alleanza degli insoddisfatti, degli alienati, degli indigenti e degli espropriati desse vita a un movimento anticapitalista? L'immagine di tutte queste persone che da ogni parte si sollevano, chiedono e ottengono il posto che meritano nella vita economica, politica e sociale e' davvero emozionante.

La categoria degli insoddisfatti e degli alienati comprende tutti coloro che, per qualsiasi ragione, pensano che l'attuale percorso di sviluppo capitalistico porti a un vicolo cieco, se non a una catastrofe per l'umanita'.

Molte persone, inclusi parecchi scienziati, ritengono che gli attuali limiti ambientali siano insuperabili, e dunque che nel lungo periodo si debba mirare a portare l'economia e la popolazione mondiali verso uno stato stazionario.

Di conseguenza, si rende necessario costruire una nuova economia politica della natura; cio' significherebbe riconfigurare profondamente la vita quotidiana, l'urbanizzazione e i rapporti sociali dominanti, i sistemi di produzione e gli ordinamenti istituzionali.

Bisognerebbe cambiare anche la traiettoria dello sviluppo tecnologico, abbandonando il gargantuesco e il militaristico per muoversi verso un modello di consumo ispirato al "piccolo e' bello" e al "meno e' piu'".

Tutto questo sarebbe profondamente antagonistico alla crescita capitalistica composta".

DAVID HARVEY
L'enigma del capitale.


E' fondamentale che noi proletari uniamo le forze con il sottoproletariato migrante, per chiedere non piu' sviluppo ma piu' sostenibilita'. Dobbiamo rivendicare non piu' crescita, ma uno stato stazionario che sia sostenibile per il pianeta, un modello di produzione e di consumo ispirato ai principi dell'economia circolare e una redistribuzione patrimoniale equa che finalmente annulli tutte le disuguaglianze.

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