RIP England.



"I’ve lived in London for three years. I hadn’t spent much time in Britain before my arrival and had no particular feelings toward the English. I expected them to react to me with similar neutrality. What I didn’t expect was the toxic mix of dismissal and casual disdain.

What kills you is their ignorance.

Two weeks ago I visited Birmingham while the Conservative Party Conference was being held. All around me were examples of the worst elements of the English ruling class: their solipsism, their hatred of the poor, their amazing rudeness.

A man in a boater hat and cravat, drinking Champagne and smoking a cigar, ignored a homeless woman asking for change and then chided me when I gave her some".

MEGAN NOLAN
The New York Times.


Ieri sera dopo il lavoro la Gio' e io siamo passati a fare una spesa veloce all'Esselunga vicina all'ufficio dove lavoriamo quando siamo a Milano. Mentre eravamo in una coda per pagare, ci siamo sentiti chiamare dalla coda di fianco alla nostra. Era una signora dallo sguardo sorridente e gentile che ci ha invitati a passarle davanti dopo aver visto che avevamo solo 3 articoli da pagare.

Per me Milano e' questa cosa qui. La gentilezza di tanti nostri concittadini. Ed e' Jazz Mi, e' Bookcity, e' la Music Week, iniziative che si susseguono a breve distanza e trasformano questa meravigliosa citta'. Ad ogni angolo, in ogni quartiere trovi presentazioni di libri, lectures, musica.

Londra in 17 anni l'ho vista morire. Nel 2001, quando mi trasferii, era una citta' vitale, fantastica. Nel 2018, Londra e' una citta' viva quanto e' vivo un cadavere. Quanto sono vivi Theresa May e il suo governo. Quanto e' viva l'economia inglese, la loro ridicola moneta, quanto e' viva la loro patetica regina con il cappellino da pagliaccia, quanto e' vivo il vomito di ubriachi e ubriache (le donne inglesi meritano un post a parte) che devi schivare il sabato mattina. A Milano ci sono presentazioni di libri. A Londra c'e' il vomito. Fa differenza.

Non c'e' nemmeno bisogno di scadere desiderando una vendetta per il loro cupo razzismo, per il "toxic mix of dismissal and casual disdain" del quale parla il New York Times. Hanno fatto tutto da soli. Si sono suicidati.

Sinceramente, sono fatti loro. Il mondo e' grande e bellissimo. L'Europa e' meravigliosa.

Dimentichiamoli, per sempre. Celebriamone la morte con allegria, dato che e' cio' che hanno scelto votando Leave.

Riposa in pace, Inghilterra.


Oggi alle 18.35 per chi ha tempo di ascoltare saro' in diretta a Radio Popolare, FM 107.6, per parlare di Brexit.

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