143/ Il contrario di io.



Tutto cominciò molti anni fa. Un giorno la Giò mi fece notare che ero solito usare la prima persona singolare per descrivere cose che avevamo fatto e pensato insieme.

Noi fu una scoperta bellissima. Capii che noi mi faceva sentire meno solo, più connesso. Quando inizi a usare noi, io si trasforma in un'esperienza alla quale manca sempre qualcosa.

Manca la condivisione. Manca la corresponsabilità. Manca il dialogo. Manca gioire e soffrire insieme. Quell'insieme che moltiplica la felicità e stempera la tristezza.

Noi è essenziale in questi tempi difficili. Un noi molto ampio, che comprende tutti e non esclude nessuno. Noi, insieme. 

Io va trasformato in noi. Spiegando con parole di saggezza che seguire regole condivise ci rende migliori. Più capaci di resistere e dunque di salvarci. Protagonisti di una grande impresa comune.

Noi deve misurarsi sulle esigenze dei più fragili e indifesi. Noi deve creare una rete di sicurezza attorno a loro. Proteggerli, prendersi cura.

Il contrario di noi è io. E io è già morto anche senza virus.

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